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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Ducati, Pericle: Le pietre funerarie felsinee
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0347

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663 LE PIELRE FU

È infatti lo scudo che, dapprima proprio delle
popolazioni italiche, diventa caratteristico delle orde
galliche (') : lo scudo che rimane peculiare della ci-
viltà romana, come ci può essere attestato da quel
prezioso monumento di arte romana dell'epoca repub-
blicana che è la sedia Corsini, nel cui dossale credo
che erroneamente il Paribeni abbia riconosciuto dei
guerrieri Galli. Esso scudo rimane di forma ovaleg-
giante nell'arte romana attraverso tutto l'impero, come

Fig. 74. — Stele, n. 80.

ci può essere attestato da innumerevoli monumenti:
cito la rappresentazione della suovetaurilia di Cn. Do-
mizio Aenobarbo, del Museo del Louvre, degli ultimi
anni della repubblica; cito seriori monumenti ro-
mani, quali la colonna Traiana e quella di Marco
Aurelio, ed i sarcofagi con scene di battaglia (2).

(') Bienkowski, Die Darstellunge?i der Gallier in der
hellenistischen Kunst, pp. 130 e segg. Noto che la figura su
tardo vaso etrusco qui edito (fig. 44) presenta viva somiglianza
con la figura di guerriero sulla nostra stele n. 109.

Si veda il detto scudo nelle statue dei Galli del donario ■
di Attalo, nelle statue del Gallo capitolino, nel gruppo Ludo-
visi e nei rilievi con trofei di Pergamo.

(aJ Questa forma di scudo ovale era in uso presso le po-
polazioni osche del secolo IV; esso infatti è riprodotto in pit-
tura capuana di tale età (si veda Weege in Jahrbuch des Insti-
tuts, 1909, p. 104, n. 7, tav. 9).

RIE FELSINEE 664

Riassumendo, vediamo lo schema proto-ellenico o
geometrico del guerriero, ricoperto per grande parte
dallo scudo, mantenersi in Felsina attraverso tutto il
secolo V e parte del successivo, e solo in poche tarde
stele vivificarsi e sciogliersi dall'irrigidamento pri-
mitivo.

Nel vicino territorio di Este questo schema per-
mane più a lungo. La stipe barateliana, accurata-
mente descritta ed esaminata dal Ghirardini, con-

Fitì. 75. — Stele, n. 110.

tiene, come ho detto, alcune laminette che sono
adorne di figure di guerrieri e che sono ricoperte per
grande parte dallo scudo rotondo. Ma le laminette
estensi palesano, più che una cristallizzazione di un
vetusto motivo, un imbarbarimento di forme: e però,
non solo appartengono ad un popolo meno civile del
felsineo, ma ad un periodo posteriore a quello delle
stele felsinee stesse.

Infatti è noto che il Ghirardini ha assodato come
questa stipe barateliana non possa salire più in su
dello scorcio del terzo periodo del Prosdocimi, cioè
della metà del secolo IV e come, in màssima parte,
appartenga al secolo III. A tale età si dovrebbero
ascrivere le laminette con figure di guerriero dal-
l'ampio scudo rotondo.
 
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