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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 20.1910

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Orsi, Paolo: Di una anonima città siculo-greca: a Monte S. Mauro presso Caltagirone
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https://doi.org/10.11588/diglit.9319#0428

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815

DI UNA ANONIMA CITTÀ SICULO-GRECA ECC.

816

locazione, almeno per la applicazione ad un vaso in
lamina, cosa inusitata presso l'arte greca arcaica, esse
ci richiamano involontariamente a quelle delle situle
poleovenete, ottenute a martello ed a punta iusieme,
e dovute a « sicuri prototipi dell'arte arcaica greco-
orientale o ionica » ('). Di codesta arte bronziaria ionica
arcaica le coste picene ci hanno già dato eccellenti
campioni, a provare che il medio ed alto Adriatico

fu da me comperata a S. Mauro Sotto. Sono codesti
gli unici monumenti di età romana, che in quelle
contrade io abbia potuto riscontrare.

1») Vasi fittili.

Non consta che M. S. Mauro abbia dato vasi
greci di grandi dimensioni o degli stili progrediti,

Fig. 70.

già sulla fine del sec. VI erano solcati da navigli,
che sulle coste deponevano le preziose merci, elemento
di trasformazione delle civiltà indigene. Ma su questo
tema, che mi trascinerebbe in un altro campo, è bene
io non insista più oltre, bastandomi di averlo appena
toccato.

Di età notevolmente più tarda, cioè romana avan-
zata, sono le due belle lucerne in bronzo, che pro-
duco alla fototipia fig. 70. La maggiore bilichne,
1. cm. 16 V«i fi comperata nel commercio antiquario,
colla sicura indicazione di provenienza M. S. Mauro.
L'altra di tipo in tutto affine, ma trilichne e 1. cm. 12 1/i

(') Ghirardini, La situla italica primitiva. Parte III,
col. 220 (Monum. Antichi Lincei, 1900).

intatti. Più volte io ho comperato nel piccolo mercato
antiquario di Caltagirone, o da scavatori di frodo e
da villani, piccoli vasi greci provenienti da quella
contrada, e mi sono formata la convinzione che lo
stile predominante è il corinzio, in minor misura l'at-
tico nero; del rosso nessuna traccia. Che però del-
l'attico nero vi fossero anche esemplari di grandi di-
mensioni lo desumo da alcuni frammenti sporadici da
me raccolti in vari punti delle colline.

La ceramica corinzia è rappresentata da skvphoi
ordinari (un grande esemplare è decorato di una frisa
di animali, pantere e stambecchi), da aryballoi di
disegno per lo più scadente, parecchi dei quali col
noto motivo del nodo di foglie ad elica; in genere essi
sembrano di fabbrica siceliota ad italiota, anziché co-
 
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