Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 21.1912

DOI Artikel:
Taramelli, Antonio: La necropoli punica di Predio Ibba: a S. Avendrace, Cagliari (scavi del 1908)
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9317#0038

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
59

LA NECROPOLI PUNICA DI PREDIO 1BBA ECC.

60

interrotta da un brusco salto, quasi a picco, di una
diecina di inetri, con cui il colle, tormentato in questo
punto da cave di sabbia e di calcare, degrada verso il
piano costeggiante lo stagno, (fig. 5). Questo tratto
della pendice del colle era ammantato più che in altri
punti della superficie del colle, nudo e biancheggiante
di scogliere, da uno strato di terra vegetale abbastanza
spesso, che copriva quasi completamente la roccia,
cosicché era facile sperare che qualche tomba fosse
qui sfuggita alle ricerche ed al saccheggio degli an-
tichi violatori, tanto più che la struttura geologica
di questa parte del colle non mostrava il durissimo
calcare miocenico, ma un tufo più tenero, facile ad
essere scavato dai pozzi e dagli ipogei, al disotto del
quale stava il banco di argilla sciolta, che male si
prestava a dare celle e pozzi di una certa ampiezza
e consistenza.

Col permesso del proprietario del fondo, sig. Fran-
cesco Ibba, e coi mezzi forniti dal Ministero dell'Istru-
zione, fu condotta dal giugno all'agosto 1908 una cam-
pagna di esplorazione, nella quale fui validamente
coadiuvato dal sig. Romualdo Loddo, a cui è dovuto
altresì il diligente inventario delle tombe, edito nella
seconda parte di questa Memoria. Della pianta della
necropoli sono debitore al Sig. F. Nissardi, ed al
Sig. Angelo Vitale, disegnatore di questa Soprinten-
denza, che eseguì altresì i numerosi disegni, e le piante
che corredano la presente memoria.

11 tratto della pendice del colle venne solcato da
grandi trincee, in parte mantenute orizzontali ad una
medesima quota di livello, in parte condotte obliqua-
mente, in modo da incontrare varii ordini di tombe,
varii tilari digradanti lungo la falda del colle. Poiché
tino dallo scavo della prima trincea, quasi alla som-
mità della conca di predio Ibba, venne osservato che
tutta la pendice era completamente occupata da varie
serie o filari di ipogei a pozzo, con relativa cameretta,
disposti con grande regolarità uno accanto all'altro,
come in un cimitero di città bene ordinata. Le tombe
erano attigue l'una all'altra, e le varie serie erano
separate l'una dall'altra dal più breve tratto possibile,
tanto che assai spesso, essendo la necropoli scavata
in piano inclinato, l'ipogeo della tomba della serie
inferiore veniva a corrispondere inferiormente al fondo
del pozzetto d'una tomba appartenente alla serie im-
mediatamente più alta (vedi fig. 7).

Tutto il tratto della pendice di predio Ibba do-
vette essere solcato da queste regolari file di tombe :
ma per necessità tecniche, soprattutto perchè non si
poteva esportare la terra dello scavo, dovendosi ricol-
mare più tardi le trincee aperte in terreno privato, si
dovette tenere le trincee ad una certa distanza l'una
dall'altra, lasciando libero un tratto nel centro del
predio par ulteriori esplorazioni. Furono così esplorati
circa 180 ipogei: ma un calcolo approssimativo lascia
credere che in quel predio siano varie centinaia di
tombe.

Il carattere delle tombe, come quello della suppel-
lettile si presentò uniforme in tutta la necropoli: solo
si può notare che nelle trincee alte si ebbero ipogei
di mediocre profondità, più profonde quelle centrali
a mezza costa e quelle inferiori; quelle poi scoperte
nella trincea più bassa, accanto all'accennato gradino
di discesa verso il piano, erano attraversate, nel senso
della larghezza, da un condotto d'acqua, costrutto in
muratura e coperto da vòlta, in alcuni punti semicir-
colare, in altri a tettuccio a due pioventi. Questo
canale, occupando quasi per intero le cellette dei varii
ipogei, ne distrusse tutta una serie, disperdendone gli
avanzi; esso venne segnalato anche più a sud-est,
nello scavo delle tombe di Villa Massa, fatto dallo
Elena, e rappresenta forse una diramazione da cisterne
e da grandi serbatoi, esistenti nella parte meridio-
nale della collina per alimentale un quartiere di abi-
tazioni, corrispondente all'attuale borgo di S. Aven-
drace. L'epoca della costruzione di questo canale è
posteriore di molto a quella in cui vennero scavati
gli ipogei dell'ultima serie, e forse a tutta quanta la
necropoli; esso fu anzi, secondo l'ipotesi dello Elena,
la prima guida dei violatori delle tombe all' interno
dei varii ipogei, che specialmente nella parte più ricca
della necropoli, dove ora è la villa Massa, dovettero
offrire larga mèsse di bottino remuneratore.

Il predio Ibba comprende perciò una necropoli che
per l'uniforme carattere delle tombe, per la loro ritta
disposizione, poteva presentare appoggio all' ipotesi di
un sepolcreto d'una determinata classe di popolazione,
molto modesta se non povera; certo si è che, come
abbiamo detto sopra, nel breve tratto compreso nei
limiti accennati si dovevano avere allineate sopra varie
file, l'una all'altra parellele e contigue, parecchie cen-
tinaia di tombe.
 
Annotationen