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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 21.1912

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Taramelli, Antonio: La necropoli punica di Predio Ibba: a S. Avendrace, Cagliari (scavi del 1908)
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https://doi.org/10.11588/diglit.9317#0049

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77

LA NECROPOLI PUNICA DI PREDIO IBBA ECC.

78

accoglierla ('); solo eccezionalmente la grande anfora
giaceva nell'interno di una celletta, destinata ad altre
inumazioni precedenti (!).

Non solo nel caso di siffatte deposizioni di bam-
bini entro l'anfora, ma per quelle di adulti si ebbero
nella nostra necropoli, non però numerosi, esempii di
tomba a fossa, semplici pozzetti della stessa profon-
dità degli altri, in fondo ai quali riposava il cadavere,
talora coperto da lastre regolari di tufo posate sopra
la risega cbe circondava la parte inferiore della fossa (3).
Questo tipo di tomba, che si trova con qualche fre-
quenza nelle tombe puniche di Tharros, in quelle car-
taginesi della collina di S. Louis, che è in maggio-
ranza nella necropoli di Douimes e nella metà dei
casi ad Ard-el-Kheraib usato in tombe ricche, è quasi
eccezionale nella necropoli del predio Ibba, come nelle
altre di Cagliari, e credo sia stato usato solo nel caso
che qualche ostacolo, come la presenza di un pozzetto
o della cella di un attiguo ordine di tombe, impedisse
lo scavo completo dell'ipogeo iniziato (fig. 15).

La maggior parte delle tombe fu trovata col por-
tello chiuso o da un lastrone di calcare conchigliare
o da blocchi di tufo e di calcare ; solo in pochi casi
la celletta fu trovata aperta e ripiena di terra. 11
lastrone di tufo, molto spesso e compatto, era appog-
giato alla porta e sigillato con argilla, specialmente
nei casi in cui la prima deposizione era stata rispet-
tata e la tomba aveva conservato il suo ospite pri-
mitivo. Tale diligente chiusura si riscontrò in una tren-
tina di casi (*), e dà una prova della rituale cura di
tutelare il sepolcro, di cui abbiamo esempio in molte
delle necropoli di Cartagine, mentre per altre necro-
poli, come ad Ard-el-Kharaib, la chiusura dell'ipogeo
con lastrone era molto meno frequente (6). In moltis-
simi casi, ed in genere quando si trattò di moltissime
deposizioni nello stesso ipogeo, il lastrone, che era di
roccia compatta ma friabile e si era rotto nell'aper-

(') Tombe nn. 93, 94, 146.
(a) Tomba n. 22.

(3) Tombe nn. 24, 63, 151. Coperta con bella lastra di tufo,
la tomba n. 79 ; confronta la tomba della necropoli dei Rabs,
descritta da Delattre, Troisième Ann. de Fouilles, p. 21.

(*) Chiuse da lastre sigillate, dopo una sola inumazione,
erano le tombe nn. 7, 9,12, 17,21, 30, 44, 45,46, 48, 59, 76, 82,
84, 86, 86 bis. 95, 97, 99,100, 106, 111 a 117, 120, 123, 125 bit,
126, 136, 137, 139 (con due lastre), 142, 154.

(5) Merlin, op. cit, tav. II, D. E.

Monumenti Antichi — Vol. XXI.

tura della tomba, si trovò ricomposto e ricollocato
con cura, sigillato nuovamente di argilla (') ; in molti
casi si aveva una chiusura di maceria di blocchi in
cui entravano i frammenti della primitiva lastra e
pezzi di calcare del colle (2) ; in una ventina di esempii,
e non tutti di tombe povere e completamente spo-
gliate, la chiusura mancava e la celletta fu rinvenuta















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Pig. 15. : Lezione di una tomba a fossa nella necropoli
di predio Ibba.

in parte colmata del brecciame di colmatura del poz-
zetto e di terra di filtrazione, la quale invece mancava
quasi completamente nei casi di chiusura perfetta (3).
Nessun esempio fu raccolto di chiusura in mattoni
crudi, di cui invece fa cenno l'Elena per alcune delle
tombe di villa Massa (4).

Per il tipo dunque della tomba, la nostra necropoli
di S. Avendrace ha abbandonato quasi completamente
il motivo della tomba a fossa, che appare nelle più

(') Chiuse con lastrone spezzato, ma ricomposto: nn, 2, 10,
13 a 16, 20, 25, 28, 32, 34, 36 a 39, 41 a 43, 47, 50, 55 a 57,
60, 65, 70, 71, 73, 74, 78, 80, 81, 85, 91, 102, 104, 107,108, 124,
127, 133, 140, 152, 153. Il lastrone venne rimosso e ricollocato
intero nell'ipogeo n. 22.

(2) Chiuse da muro a secco, fatto di blocchi, erano le tombe
nn. 49, 66, 77, 83, 87, 92, 96, 101, 103, 110,118,119, 121, 122,
125, 128 a 132, 138, 141, 143, 145, 147, 149, 150.

(3) Lasciate con la porta non difesa da muro o da lastra
le tombe nn. 1, 3, 4, 6, 8, 29, 40, 62, 63, 67, 69, 79, 89, 98, 105,
109, 135, 140, 149.

(*) Elena, op. cit., p. 9.

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