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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 22.1913

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Gàbrici, Ettore: Cuma
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https://doi.org/10.11588/diglit.11259#0014

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15 COMA

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strada provinciale ; e di essa restano tracce evidenti e non possiamo dire se e dove andasse ad incontrarsi

non solo nei materiali tufacei, adoperati perii muro e congiungersi col muro di cinta dell'acropoli. •
perimetrale del fondo De Mercato, ma anche por al- Lungo questo percorso la muraglia apresi in varie

cimi blocchi, ancora al posto originario, sui quali quel parti per dare accesso alla città, e le porte stavano

muro è stato costruito. Al punto in cui la menzionata in corrispondenza con le grandi vie di comunicazione,

strada forma quasi un angolo retto con un odierno Ad una di esse menava, come si è detto, la via Do-

sentiero che mena alla pianura di Licola, ivi la mu- mitiana che scendeva dall'Arco Felice; un'altra almeno

Fio. 2. — Muraglia greca di fortificazione della città di Cuma, vista dall'alto del cavo (schizzo di Giammiti, da fotografia).

razione antica piegava in discesa. Qual fosse il suo
andamento preciso dopo che questo sentiero volge ad
ovest per raggiungere l'altro sentiero detto Cupa
Poerio, che pure scende alla pianura di Licola, non
si può dire; ma è certo che proseguiva di là verso
nord sino al fondo di Stanislao Palumbo, dove lo
Stevens la incontrò più volte durante gli scavi del-
l'anno 1879. In quel punto la muraglia piegava verso
ovest, e ricompare anche oggi con la sua parte incli-
nata a piè di torre lungo il limite del fondo Proven-
zano, parallela alla via che mena all' ingresso della
tenuta reale di Licola (M- Qui le tracce si perdono,

possiamo determinarla con precisione al punto dove
la Cupa Poerio sbocca alla pianura di Licola, cioè
tra il fondo Provenzano e quello di Stanislao Pa-
lumbo.

Nella zona racchiusa da questa muraglia sono
compresi molti ed importanti ruderi ; e molte statue
ed oggetti nei passati tempi vi si rinvennero. Meri-
tano di essere scavati e studiati gli avanzi di un
edi tizio di blocchi di tufo senza cemento, con fab-
briche romane sovrapposte, che trovansi a destra della
via di discesa alla pianura di Licola, denominati Se-
polcro della Sibilla. Altri monumenti cospicui erano

(') Il De Iorio segna in questo punto le tracce del muro
al limite del fondo Correale, ma gli avanzi che oggi si vedono
stanno sul margine opposto della via lungo il confine del fondo

Provenzano. Fiorelli, Sulle scoverte arch. p. 17, menziona
questo tratto di muro come avanzo della muraglia di Aristo-
Jemo Malaco.
 
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