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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 22.1913

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Gàbrici, Ettore: Cuma
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https://doi.org/10.11588/diglit.11259#0029
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CUMA

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necropoli indigena di dima. Nel 1905 fu acquistato
per lo stesso Museo, insieme con vasi precorinzii quasi
tutti tardi, un lebete di bronzo (alt. era, 27) rinve-
nuto in una tomba a dado, del secolo V, che con-
serva abbastanza integro il pannolino di tessuto finis-
simo con gli avanzi della' combustione ('). Tra il 1900
e il 1908 furono concesse licenze di scavo a G. Ma-
glione, al canonico Artiaco, all'avv. E. Osta e al
dott. L. Granata, che fecero importantissime scoperte,

gli cade dietro alla schiena, sostiene sulla spalla
un'anfora vinaria, e col braccio abbassato tiene una
fiaccola accesa rovesciata. La gamba destra mantiene in
equilibrio il corpo, mentre la figura si volge a riguar-
dare il dio (')• L'altro soggetto (fig. 8), anch'esso dio-
nisiaco, mostra Sileno ebbro sorretto da Amore e
preceduto da una Monade che suona il timpano. La
modellatura del corpo di Sileno è buona; il soggetto
ò molto comune nell'arte romana (*). Un'altra lastra

di cui alcune furono già divulgate (2), altre saranno
conosciute in quest'opera.

Nel 1904 venne fatto di scoprire alcune terrecotte
architettoniche nelle vicinanze dell'antica città. Presso
l'arco Felice, nel terreno di Antonio Doria, in mezzo
a cumuli di macerie, furono raccolti molti frammenti
di lastre di terracotta con rilievi figurati, caduti presso
un muro romano. I pezzi, ricongiunti dall'avv. Osta,
che li acquistò, formarono varie lastre costituenti
fregi architettonici, del tipo di quelle Campana, le
quali ripetevano due gruppi. L'uno (fig. 7) rappresenta
Dioniso nudo, con corona di edera e clamide, che ha
il tirso nella sinistra, la destra levata in alto, e volge
lo sguardo ad un Satiro. Questi, con la nebride, che

(') Vedi Docum. d'archivio del 19 sett. 1905.
(2) Pellegrini, in Monum. ant. Lincei, XIII, 1903; Ga-
briel, in Boni. Miti., XXVII, 1912, p. 125.

reca in rilievo una maschera di Gorgone sostenuta
lateralmente da due figure barbariche con berretto
frigio, fra girali e fiori di acauto ; il gorgoneion esce
come da un fiore.

Recentemente si scoprì per caso nel fondo reale
sull'acropoli una testa di marmo al vero, di arte ar-
caizzante, che fu donata al Museo di Napoli da
S. M. il Re (figg. 9, 10). Questo frammento, nel
quale si riconoscono ancora, a traverso numerose re-
pliche, i particolari stilistici di una scultura del

(') Campana, Antiche opere in plastica, tav. XXXIII.

(8) Id. tav. LUI (ma in senso opposto, e ciò, come pare,
in conseguenza della tecnica per la riproduzione litografica).
Zoega, Bassiril. ani. II 79 (race. Albani); Helbig, Fuhrer2 847,
ivi la bibliografia. Le lastre di terracotta ricomposte dall'Osta
sono diverse, e quasi tutte delle stesse proporzioni; quella
della fig. 7 è larga mm. 445, alta cm. 46, quella della fig. 8
è larga mm. 435, alta cm. 46.
 
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