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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Editor]
Monumenti antichi — 22.1913

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Gàbrici, Ettore: Cuma
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https://doi.org/10.11588/diglit.11259#0174
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CUMA

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vasi del continente greco il particolare della testa
del serpe è raramente rappresentato, di guisa che vi
si trova una semplice fascetta serpeggiante ('). Anche
i vasi micenei hanno talvolta il serpe (2), ma quelli
di Phylakopi hanno spesso la sola testa del serpe,
che non potrebb'essere interpretata nel suo vero signi-
ficato, se non avessimo il confronto dei vasi calcidesi.
Per via di tale corrispondenza non resta alcun dubbio,
che una delle maniere di esprimere la testa di serpe
su questi ultimi trae origine dalla ceramica di Phy-
lakopi. Si confrontino i disegni 1, 2, 4, della fìg. 135
con Phylakopi, tavv. XIV, 11; XVIII, 2, 11.

Fra i quadrupedi sono rappresentati il cervo e la
cerva a tutto colore, con qualche particolare riservato.
Nello aryballos tav. XLVIII 2, è maggiore lo studio
dal vero che non negli altri esemplari. L'animale sta
con la testa rivolta a terra ed abbassata, in atto di ci-
barsi. La stessa particolarità si è osservata per l'uccello
e pel cavallo, ed è degna di nota, perchè costituisce
una caratteristica di questi vasi calcidesi e di altri
geometrici; caratteristica che si continua nei vasi
protoattici e in quelli di biodi (3). Va però notato
die il cavallo stante con la testa alta, proprio dei vasi
geometrici del continente greco, poco si trova usato
sui vasi delle isole, e giammai nella ceramica calcidese.

(') Il particolare della testa vedesi su un vaso della Beozia
(Perrot, llist. de l'art, VII, 214), dove ha la forma di cuspide;
.su uno skyphos conico dello Heraeum di Argo (Hoppin, tavola
LXVI, n 4), che si accosta al n. 6 della nostra fìg. 135 ; su un
aryballos globare di Eleusi (Ephem ardi., 1889, p. 177 = testa
a cuspide con lingua); sopra un aryballos globare di Egina
(Heiligtum der Aphaia, inv. 128, fìg. 5). Poulsen-Dugas ( Vases
archtiìques de Délos, figg. 22. 23) osservano che la linea ser-
peggiante con punti laterali già trovasi su frammenti micenei,
e citano un esempio dello Heraeum, tav. LI, 12.

(a) Stais, Guide illuslrée du Musée National d'Athìnes, II
(1909), p. 108; Phylakopi, tav. XXXII, 1.

(a) Cervo o cerva pascente : Ephem. arch., 1898 col. 100,
fìg. 24 e tav. V 2 (Eleusi); 1889, p. 177 (aryballos di Eleusi);
Athen. Miti., VI, 18^1, pp. 106 sgg. (oiuochoe di Atene, con
iscrizione); Arch. Anzeig., X, 1895, p. 33 (oinochoe della Beozia)';
Poulsen-Dugas, fìg 37 (framm. di Delo) ; Arch. Jahrbuch, li,
1887, tav. 3 (hydriadi Analatos) ; ibid. tav. 4 (cratere di Tebe);
Collignon-Cuuve, Catalogne, tav. XI, 200 (anfora del Ceramico),
210 (anfora del genere della bydria di Analatos); Heiligtum
der Aphaia, tav. 127, fig. 10 (oinochoe); Athen. AfiU.,XX\lll,
1903, Bei!., XXXIX, 2 (Tera). Le oinochoai di Rodi sono bene
note. Cavallo pascente ■ Poulsen-Dugas, figg. 24, 27, 28 (Delfo) ;
Collignon-Couve, Catalogne, tav. XIV, 251; Tiryns, Ergebnissc,
tav. XVII, 4 (anfora); Perrot, Hist.deVa.rt, III, p. 703, fig. 514
(anfora di Curiiim).

E veniamo alla figura dell'uccello. Quelli del-
l'aryballos dato alla tav. XLVIII, 1, potrebbero essere
due colombe, se non avessero il becco troppo lungo;
loro corrispondono le protomi di uccello degli altri due
aryballoi, XL1II 3 e 5 ('). Simili figure di volatili
ha un aryballos globare dello Heraeum, molto i.iù
tondo e con linee graffite (2). La maniera del disegno
è la medesima di quella dell'aryballos primitivo già
studiato (tav. XLVI, 2); se non che in questi esemplari
più tardi v'è maggiore sfoggio di particolari. Diverse
sono le figure di uccelli sugli aryballoi delle tavv. XL1I
2, 3, e XLVI, 4. Quivi l'uccello non si nutre, ma o vola
o procede, e non è la colomba o l'uccello acquatico,
ma l'airone e forse l'aquila e lo struzzo. Con questa
forte stilizzazione della ceramica primitiva riesce in-
vero difficile il riconoscere le diverse specie di ani-
mali. Ma noi qui studiamo i caratteri stilistici che
ci devono spianar la via alla sintesi finale.

Studiati nei loro particolari, gli uccelli di questi
tre aryballoi mostrano una stessa maniera degli altri,
e perciò una medesima fabbricazione; ma essi, come
ogni altra parte delle decorazioni cui appartengono,
hanno qualche cosa di singolare che li fa essere dei
prodotti specialissimi. L'uccello con lunga penna sul
capo, e talvolta con più di una (l'airone), non è fre-
quente nella ceramica geometrica greca, e gli esempii
che si possono citare sono più tardi di quelli che
esaminiamo (3) ; più vicini sono invece i riscontri con
la ceramica cipriota (4). Ma indipendentemente dalla
specie dell'uccello, osserviamo che il volatile ad ali
aperte, come è qui rappresentato, trovasi frequente-
mente su vasi ciprioti dell'età micenea e greco-fenicia,
dove è disegnato non diversamente da questo (5).

L'uccello volante dello aryballos tav. XLVI 4,
non si può dissociare dai simili uccelli della poste-

(') Simile aryballos fu rinvenuto a Tera; Pfuhl, Beilaqe,
XXXIII, 13.

{") Argive Heraeum, p. 127, fìg. 53.

(3) Athen. Miti., XXII, 1897, p. 278, fìg. 11, e p. 293,
fìg. 17 (su orlo di skyphos); Homolle, Fouilles de Delphes, V,
p. 138, fìg. 550; Antiken Vasen v. der Akrop. su Athen, ta-
vola 12. n. 345 A (vaso protoattico). FurtwSngler, Aegina,
tav. 126, fìg. 9 (a vernice nera, con graffito).

(4) Cesnola Collection, II, tav. CVI; Journ. IIeli. Stud. V,
1884, pp. 102 sgg. (vaso greco-fenicio).

(5) Excavations in Cyprus, tomba 45, cratere n. 931,
e tomba 48, cratere 966; Perrot, Hist. de l'art., Ili, p. 700,
fìg. 509; ecc., ecc.
 
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