Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 22.1913

DOI Artikel:
Gàbrici, Ettore: Cuma
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.11259#0178

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
343

COMA

344

Sono di questo ultimo periodo le tombe XXVI,
XLV, XLVI, L, LI, LV, LXVI della nostra descri-
zione. Per la cronologia di questo vasellame sarà utile
il notare, che nelle citate tombe di llhitsona esso trovasi
associato coi vasi corinzii più antichi.

§ HI.

Origini dello stile geometrico di Cuma.

Il presupposto della equivalenza fra i due termini,
cumano e calcidese, può ora ritenersi fondato, almeno
per la più caratteristica fase della civiltà di Clima,
che è quella seguita al primitivo stanziamento dei
coloni calcidesi. E la equivalenza ho cercato di dimo-
strarla tenendo conto della sola produzione ceramica,
che è quella in cui più specialmente sfolgorò in tutti
i tempi l'attività industriale degli Elleni. Il nostro
còmpito diventa ora quant'altro mai attraente, perchè
abbiamo scoperto come il nucleo centrale, attorno al
quale si può finalmente raggruppare una intera classe
di vasi, che troviamo un po' dappertutto, rispetto ai
quali mancava la conoscenza del luogo di origine.
Le tombe Stevens ci hanno dato la materia per co-
noscere una classe di vasi, che per le loro peculiarità
morfologiche e per la sintassi e natura della decora-
zione devono ritenersi anteriori ai più antichi vasi
geometrici di Cuma, finora conosciuti, sospingendo più
in alto la data della origine di questa importante
industria calcidese. E poiché i prodotti di questa in-
dustria, finora denominata protocorinzia, si tende oggi
ad abbassarli nella scala cronologica rispetto alla più
antica ceramica geometrica, il nuovo materiale cumano
ci propone il quesito di ricercare, se il manifestarsi
della industria ceramica calcidese sia contemporaneo
o posteriore a quello della più antica ceramica geo-
metrica. A misura che con le nuove scoperte si allarga
l'orizzonte di osservazione, si fa strada nella coscienza
dei dotti il convincimento, che ciascuna regione ebbe
la sua particolare industria ceramica per certi deter-
minati periodi (1), e che essa, conservando i caratteri
generali comuni ad altre zone ceramiche, si distingue
per le sue particolarità tecniche ed artistiche. Ma la

predilezione per certe date forme, per certi dati mo-
tivi ornamentali in uno o più gruppi ceramici, dipende
da ragioni cronologiche od etnografiche o commerciali
e bisogna studiarsi di assegnare a ciascuna il giusto
valore, non essendo raro il caso, che le differenze fra
la produzione ceramica di due zone geografiche non de-
rivino da ragioni cronologiche, essendo esse contempo-
ranee o quasi, ma sibbene da ragioni etnografiche e com-
merciali. Per non rimanere nel campo astratto, dirò
che io mi propongo di ricercare, se la origine del
genere ceramico, detto protocorinzio, possa riportarsi
molto più in su di quanto non si creda, oggi che
abbiamo sott'occhio un vasellame calcidese, che mai
non si è visto così abbondante e vario, e con carat-
teri di così alta antichità. Proponendomi questo que-
sito, urto contro l'opinione generale dei dotti, che
cioè lo stile geometrico, quello che ebbe nell'Attica
la sua manifestazione più caratteristica, precorra di
molto lo sviluppo della ceramica protocorinzia; opi-
nione che ebbe di recente una generale conferma contro
la tesi, certamente ardita, del Waldstein, ma non del
tutto priva di fondamento. Non si comprendeva infatti
come dai vasi delle tombe di Salamina, di Erganos,
di Courtes e di Kavousi, i quali rappresentano 1' ul-
timo alito della civiltà micenea, si fosse potuto passare,
senza un lungo periodo intermedio, a quelli delle tombe
di Eleusi e del Dipylon che rivelano una tecnica così
perfezionata e un nuovo sistema ornamentale già bell'e
fissato. Ed era naturale che, rimanendo in questo or-
dine d'idee, la tradizione della discesa dei Dori rice-
vesse un urto terribile e favorisse quella corrente di
scetticismo, che deve oggi piegare dinanzi alle con-
quiste dell'archeologia. Ed il Purtwàngler ('), col suo
intuito geniale, ammoniva ad andar cauti nel sospin-
gere in su la data della necropoli di Eleusi ; ma non
potendo rinunziare ai suoi convincimenti intorno alla
cronologia del genere, che egli chiamava protocorinzio,
si limitò ad esprimere un giudizio sommario, che gli
venne rimproverato dal Poulsen (2). In questo stato
di fatti, la più coerente spiegazione circa la presenza
di skyphoi protocorinzii in alcune sepolture di Eleusi
veniva suggerita dalla ipotesi, che queste fossero di
un'età più avanzata che non le altre.

(') Tiryns, Ergebnisse, p. 161.

(') Gemmen, III, 441.
(2) Dipylongraeber, p. 88.
 
Annotationen