Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 22.1913

DOI Artikel:
Gàbrici, Ettore: Cuma
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.11259#0248

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
483 cuma 484

è confermato dal frammento di un deinos del Louvre (>), alla decorazione ordinaria dei grandi crateri corinzii.

dove Polissena e Troilo, che stanno presso la fonte, Ed esso è fedelmente copiato, pei cavalieri della se-

sono seguiti da una schiera di sei guerrieri, rappre- conda e terza schiera e per quello della retroguardia,

sentati allo stesso modo di quelli del coperchio cu- sull'esemplare cumano. Ma o per amore di novità, o

mano; e dietro di loro viene un cavaliere armato di per una distinzione maggiore, il vasaio raddoppiò le

scudo h lancia, con la stessa particolarità dell' aquila linee del contorno solo per il cavaliere della prima

volante al suo tergo. Questo ravvicinamento ci di- schiera, dando così anche al cavallo di destra il suo

spensa dal ricercare il perchè della distribuzione dei cavaliere. E così l'aquila volante, usata come riem-

gnerrieri in schiere di sette e della composizione di pitivo anch'essa, è una derivazione dai prodotti co-

ciascuna schiera. Nel far ciò, il vasaio non ebbe pre- rinzii : basta citare l'esempio del cratere corinzio del

sente nessuna forma di ordinamento militare, ed ob- Louvre con la scena dell'agguato, nonché i crateri di

bedì solo alle esigenze dello spazio in rapporto con Napoli ('), di Berlino (*), e quello di Anfiarao (3).

la simmetria, che è osservata nel modo più scrupo- Altri particolari della medesima derivazione sono il

loso. La distribuzione in sette fu seguita da lui, perchè grande Gorgoneion, che occupa tutta la superficie dello

forse gli tornava bene a riempire la fascia del coper- scudo (•*), e la girandola che sul coperchio cumano è

chio; e siccome avanzava un po' di spazio dopo l'ul- relegata nella parte concava. L'armatura dei guerrieri

tima schiera, lo riempì con un' altra coppia di un è comune così ai grandi vasi corinzii come ai vasi

cavaliere e di un oplita, lasciando immaginare le attico-corinzii e attico-ionici. Il particolare delle due

successive schiere dei greci che entravano in Troia. fascette rosse con tre linee graffite per esprimere la

In queste schiere va piuttosto osservato l'allineamento muscolatura della coscia dei cavalli, è ricavato da vasi

e l'ordine in falange stretta, della quale abbiamo un corinzii.
esempio ben più antico nella olpe Chigi (2) e in vasi

attico- corinzii (3). C) Vasi di stile attico a figure nere.

Il coperchio cumano prende posto fra i più antichi

vasi con rappresentazione dell' Iliupersis, e va messo È presumibile che nel grande numero di vasi

accanto alla pisside Sabouroff, alle anfore così dette attici, raccolti negli scavi clandestini, e venduti nel

tirreniche. Di simili coperchi si conoscono molti fram- commercio antiquario senza indicazione di provenienza,

menti, e basterà citare quelli studiati dallo Hauser fossero inclusi anche vasi attici della maniera dei

dal Nilsson (5), dall'Orsi (B). Per lo più in essi pre- primi maestri dello stile a figure nere. Nessuna delle

vale la decorazione a zone di animali : sono ordinarli due grandi raccolte cumane da me studiate possiede

i raggi attorno alla presa centrale, le baccellature a di tali vasi. La serie attica comincia in queste coi

colori rosso e nero alternati. L'esemplare cumano, per maestri delle kylikes e con quelli così detti miniatu-

un insieme di particolari, prende posto fra i prodotti risti, i cui prodotti sono stati in numero considerevole

attico-corinzii. raccolti in frammenti sparsi nel terreno rimaneggiato

Il cavaliere vestito di tunica corta e armato di (figg. 184-186, R. St.). Si annoverano parecchi centri di

sola lancia, con un cavallo di ricambio, appartiene kylikes con giro di baccellatura e le note figure arcai-

(') Monum. Piot, XVI, p. 119, fig. 4.
(') Antike Denkmàler, II, tav. 44.

(') Pottier, Vases antiques. E 858; Monum. Piot, XVI,
p. 119, fig. 4. Gerhard, Auserles. Vasenb., tav. 258. Sulla pre-
cedenza dei Calcidesi nell'uso della falange stretta, prima an-
cora degli Spartani, verso la metà del secolo VII, ved. Helbig,
Ueher die Einfuhrungszeit der geschlossenen Phalanx in Sit-
zungsber. der Bayer. Akad., Philol. hist. kl. 1911,12 Abhandl.

(*) Arch. Jahrbuch, 1896, p. 178.

(") Attische Vasen in Tierstreifen Dekoration, in Arch.
Jahrbuch, 1903, p. 133, tav. 9.
(") Gela, col. 428 sg., fig. 309.

(') Gerhard, Auserles. Vasenb., tav. CCXX. Cfr. un vaso
attico da Vulci: Ulrichs, Beitr. zur Kunstgesch., tav. 4; e
un'anfora calcidica della Bibl. Nat.: De Ridder, Catalogne,
n. 203.

(a) Furtwangler-Hauser-Reichhold, Griech. Vasenmal.,
tav. 122.

(8) Monum. Instit., X, tav. IV e V, donde Wiener Vorlegebl.,
1889, tav. X.

(4) Cfr. la bottiglia di Timonidas, Wiener Vorlegebl, 1888,
tav. I, 1 ; Arch. Zeitung, 1881, tav. 12, 2 ; Monum. Piot,
XVI, tav. 14.
 
Annotationen