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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 22.1913

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Gàbrici, Ettore: Cuma
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https://doi.org/10.11588/diglit.11259#0255

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per favorire l'impresa dell'amico, guardandogli le A questa ultima serie appartiene l'anfora che stiamo

spalle. Ed è a posto anche sulla coppa di Chachrylion, studiando.

dove, essendo Teseo lui solo a compiere il ratto, il Circa lo stile delle figure va osservato, che nella

còmpito di Piritoo è reso anche più facile dall'auriga composizione del gruppo di Teseo e Antiope l'anfora

Phorbas che è passato accanto a lui. di Monaco emana da una concezione più antica, meno

Il riquadro della faccia opposta contiene una scena perfetta e men vera di quella espressa nell' anfora

dionisiaca (tav. LIX). Dioniso, con lunga barba e Stevens ; e che questa a sua volta rimane ancor lon-

coronato di edera, procede in mezzo a due Sileni tana dall'anfora del Louvre come dalla kylix di Cha-

dalle orecchie equine e due Menadi. Il nume regge chrylion. Nel disegno, in genere, si osserva un con-

un kantharos ; le altre figure tengono in mano rami torno più largo e una maggiore rotondità di forme

d'edera stilizzati, serpi, e la Menade di destra una rispetto ad Amasis ed Exechias : perciò si avvicina di

pantera. In tutta la scena è una sorprendente armonia molto ai maestri di transizione. Le figure dei Sileni

di mosse e di atteggiamenti, un'antitesi studiata ed hanno i tratti animaleschi fortemente accentuati, ma

opportuna. Le due Menadi chiudono il xwpog, rivolte sono ben lontane dalla primitiva brutalità che hanno

verso il centro ; le due coppie laterali alternano la sui vasi attici più antichi e sul vaso Francois. L'atto

mossa del capo; ad un ramo d'edera diritto si con- di contrarre la gamba sinistra trova precedenti nel-

trappone l'altro inclinato od orizzontale ; ad una testa l'arte arcaica; ma sull'anfora Stevens è espresso con

coronata di edera si contrappone l'altra con semplice tale verità, che questa figura non riesce inferiore al-

benda. Ogni particolare è quindi collocato con giusta l'altra di uno dei tre komasti sul vaso di Eutbymides

riflessione, allo scopo di evitare la monotonia dell' in- del Museo di Monaco ('). Inferiori a quelle dei Sileni

sieme ; l'esecuzione è poi fatta con tale accuratezza sono le figure delle Menadi sul vaso Stevens, che col

e correttezza di disegno, che l'opera è veramente loro atteggiamento calmo e misurato non prendono

ammirevole, da qualunque lato la si consideri. parte diretta al brio e al movimento del tiaso. Ciò

Benché questo vaso non abbia caratteri stilistici, non pertanto, il loro tipo è molto più avanzato ri-
che lo facciano risolutamente attribuire a qualcuno spetto alle due Menadi dell'anfora di Amasis della
dei maestri conosciuti, tuttavia esso contiene molti Bibliothèque Nationale (2), moventi le gambe paral-
elementi che, bene studiati, gli fanno assegnare il lelamente per accostarsi a Dioniso. Molto invece
suo posto notevole nella serie cronologica delle anfore hanno di comune con le Menadi di una hydria di
a figure nere. Pamphaios (3), specialmente nell'abito e negli attri-

Un primo elemento lo ricaviamo dalla forma stessa buti, benché il profilo del volto sia meDo convenzio-

del vaso, che ebbe una lunga durata nel corso del naie in queste ultime. Una stretta analogia corre fra

secolo sesto. Le più antiche tra queste anfore hanno la Menade di sinistra dell'anfora Stevens e quella

il collo distinto nettamente dal corpo mediante un dell'anfora cornetana di Phintias (4). Nessun dubbio

giro a rilievo, e le figure contengono, insieme con le che questa, per la forma del tirso con mazzo di foglie

decorazioni, spiccate caratteristiche di arte ionica (')• d'edera, per le vesti più ricche, per un più procace

Una forma posteriore, che con lievi modificazioni si e lascivo atteggiamento, è di arte più progredita ; ma

mantenne per tutto il secolo sesto, ha il collo che fa il profilo del volto, il trattamento dei capelli che
corpo con le spalle del vaso, slargandosi alla base.
Il ventre nelle più antiche, come quelle di Amasis

ed Exechias, si assottiglia di molto verso la base (*) ; VorleqebL, D, 6 (Pamphaios). Furtwangler-Reichhold, Griech.

nelle più tarde, contemporanee ai maestri dello stile VasenmaL, taw. 14 e 19 ; cfr. tav. 103 (Euthymides). Ibid.,

di transizione, prevale una sagoma più arrotondata (*). tav" (9,j ^J^Eeiohhold, Griech. VasenmaL, tav. XIV.

_ (a) De Luynes, Description, I, 3; Wiener Vorlegebl, 1889,

tav. 3.

(*) Karo, in Journ. of ffell. Stud., 1899, pp. 138 sgg. (3) Wiener Vorlegebl., D, 6; Walters, Ilist. of ancient

(3) Wiener Vorlegebl, 1888, tav. V, 1. pottery, flg 120.

(») Gerhard, Trinkschale u. Gefàsse, XIX e XX; Wiener (*) Furtwangler-Beichhold, op. cit., tav. 91.

Monumenti Antichi — Vol. XXII.

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