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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 22.1913

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Gàbrici, Ettore: Cuma
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https://doi.org/10.11588/diglit.11259#0271

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CUMA

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assegnerei questa al decennio tra il 460 e il 450.
E come il Furtwàugler, per il motivo del guerriero
recumbente, scorse un parallelismo tra le pitture dei
vasi e la plastica contemporanea, così non possiamo
negare che un rapporto esista fra lo schema, a cui si
riconnette la pittura del vaso eumano, e il così detto
Capaneo di villa Albani. L'arte della seconda metà
del secolo quinto usò degli schemi precedenti con
grande libertà; la metopa del Partenone col gruppo
del Centauro e del Lapito ripete uno schema arcaico;
non così un'altra metopa in frammenti, che ci pre-
senta quello più tardo (').

Del più bello stile florido sono i due crateri sco-
perti nel 1842 {Bull. Insiti., 1842, pp. 6 sgg.; Bull.
Arch. Nap., 1843, tav. I), passati nella collezione de
Luynes e dipoi alla Bibliothèque Nationale De Ridder,
Cut. nn. 423 e 424) : il primo (alt. mm. 358) con
la figura di Eos che insegue Kephalos ed un altro
efebo fuggente; il secondo (alt. mm. 385) con quella
di Trittolemo che sta per montare sul carro, seguito
da Demeter con due faci e da Kore con l'aratro. Il
disegno corretto e grandioso, il profilo delle teste
muliebri coi capelli avvolti da bende, il chitone do-
rico di queste ultime, la correttezza del disegno nelle
pieghe degli abiti, riportano questi due vasi alla età
di Pericle, e particolarmente alla metà del secolo V.
Verso lo stesso tempo dev'essere stata lavorata la
hydria (fig. 193), di cui si conserva un frammento nella
Collezione Cumana (Piorelli, Notizia ecc., tav. VI ;
Heydemann, n. 157), quella che recava dipinte sulle
spalle tre bighe, l'una di Helios, le altre due della
Notte e di Selene (2). Per la denominazione delle
figure rinvio all'articolo del Robert in Hermes, XIX,
p. 468. I giovinetti che si tuffano nell'Oceano, sono
personificazione delle stelle che tramontano al sorgere
del sole, come sul cratere Blacas, il quale per i ca-
ratteri stilistici, specialmente di Helios, può essere

(1) Michaelis, tav. 4, n. 30; e tav. 5, n. 1. La oinochoe
cumana, di cui ho parlato, fu studiata dallo Engelmann in
Arch. Jahrbuch, XVIII, 1903, pp. 37 sgg., tav. II, dal punto
di vista della rappresentazione mitologica; intorno alle vedute
di lui ebbe a fare qualche riserva il Ducati in Rorn. Mitt.,
1906, pp. 106 sgg.

(2) Sotto alle gambe dei pegasi, che tirano il carro della
Notte, restano pallide tracce, ma sicure, delle onde del mare ;
al disegnatore sfuggirono.

Monumenti Antichi — Vol. XXII.

classificato verso il 420 (Furtwàngler-Hauser-Reichhold,
Griech. Vasenmal., Ili, p. 33). Ma la hydria cumana
è molto anteriore al cratere Blacas ; il doppio chitone
delle figure femminili superstiti, la larga benda attorno
al capo della Notte, i pegasi, rassomigliano molto ai
disegni di certi vasi, nei quali si crede di riconoscere
l'influenza della megalografia polignotea : ad esempio,
una hydria di Capua, ora nel Museo Brit. {Cai., E 170).
Il frammento cumano fu pubblicato più volte, ma
sempre riproducendo il disegno della tavola policroma
del Fiorelli, che non è completo nè esatto (della fascia
di palmette opposte, ad esempio, è data una sola
metà ; quello che è dato per astro dietro alla Notte
è semplicemente un tratto rimasto senza vernice e
senz' alcuna intenzione) ; da esso dipende pure il di-
segno dato dallo Hauser in Griech. Vasenmal., Ili,
p. 33, fig. 14.

Tra i vasi della età di Pericle, mi limiterò a
menzionare i seguenti :

Heydemann, n. 148; alt. m. 0,35. Cratere a cam-
pana con gruppo di un' Amazzone a cavallo, combat-
tente contro un guerriero greco; diseguo mediocre.

Tav. LXXXVIII. Cratere del sep. LXXVIII, con
rappresentazione dionisiaca ; con tutto che !' esecuzione
è affrettata, il disegno non è privo di pregi : le figure
sono piene di vita e di espressione. Per la denomi-
nazione di (fifióg data al Satiro di sinistra, ved. la
pelike di Gela, in Furtwangler-Reichhold, Gr. Va-
senmal., I, tav. 29.

Tav. LXXXIX, n. 4 = Heydemann, n. 180 ; al-
tezza metri 0,25. Teseo sta in atteggiamento di ri-
poso dinanzi a Sinis ; in uno schema simile fu ese-
guita la pittura dell'anfora della Bibliothèque Natio-
naie (De Ridder, Cat., n. 360, fig. 51). In tal modo
è espresso il momento che precede l'aggressione e l'uc-
cisione del brigante ; in ciò questi due vasi si staccano
da tutte le tylikes arcaiche e posteriori, sulle quali
sono rappresentate in forma di ciclo le imprese di
Teseo {Museo ital. antich. class. Ili, pp. 233 sg.) ; ivi
il gruppo di Teseo e Sinis è d'ordinario espresso nel-
l'atto, in cui l'eroe ateniese sta atterrando Sinis. Questo
cratere fu edito in Annali Instit. 1865, tav. H.
Simile schema in /. H. St.. 1913, tav. XXII.

Tav. LXXXIX, n. 5; Heydemann, n. 150; al-
tezza cm. 28. Cratere; efebi, coronati e gradienti:
uno tibicine, l'altro lampadophoros, il terzo lincine.

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