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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 22.1913

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Gàbrici, Ettore: Cuma
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https://doi.org/10.11588/diglit.11259#0273

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CUMA

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collezione con Dioniso, Satiri e Ninfe (tav. LV), su
quello del Museo Britannico con processione dioni-
siaca (?) (Furtwangler-Reichhold, Griech. VasenmaL,
tav. 78, n. 3) ed altri vasi di piccole dimensioni
{Arch. Zeitung, 1878, tav. 161 ; Arch. Jahrbuch, 1886,
tav. XI).

Il vaso che studiamo è panciuto con tendenza alla
forma cilindrica, per facilitare le difficoltà derivanti
dalla forma sferica ai fini della rappresentazione
figurata. Verso la base è alquanto più largo che non alle
spalle ; il collo è corto, e il labbro ad imbuto come
nelle lekythoi attiche a figure nere e in quelle a fondo
bianco. Questa è la sagoma caratteristica degli ary-
balloi del secolo quinto, fra i quali l'esemplare cu-
mano è uno dei più antichi. Un altro, che può com-
petere con esso per antichità, è l'aryballos del Museo
di Berlino edito dal Genick, Gr. Keramik, tav. XL, 5 ;
simili per la forma sono l'aryballos Sabouroff con
rappresentazione di Dioniso, Satiri e Ninfe (tav. LV),
quello già citato del Museo Britannico, della fine del
secolo quinto, e l'altro che è dipinto nello stile di
Meidias, entrambi editi da Furtwangler-Reichhold, Gr.
VasenmaL tav. 78. Verso la fine del secolo quinto,
e nei principii del seguente, questa forma di vaso si
altera: il labbro acquista una sporgenza in fuori a
tromba, e il ventre si prolunga in sagoma ovale
(ved. l'aryballos di Xenophantos in Gompte rendu,
Atlas. 1867, tav. IV, ed altri del secolo quarto:
Benndorf, Gr. u. sicil. Vasenb., tav. XXXVIII; Arch.
Jahrbuch, 1886, tav. XI; Jahn, Bemalte Vasenmit
Goidschmuc/c, tav. II, nn. 1, 2 [quello della tav. II,
nn. 3, 4 è una falsificazione ; ved. Arch. Zeitung, 1880,
p. 191]; Journ. of Hell. Stud., Vili, tav. 81 ; Wiener
VorlegebL, 1889, tav. IX, n. 9a,b). Il campo della
rappresentazione sullo aryballos cumano è limitato in
basso da una fascia risparmiata, a meandro interrotto
da quadrati a scacchi ; sulle spalle si svolgono due
zone concentriche di palmette diritte e coricate, che
si alternano con zone di ovoli ; il nucleo centrale delle
palmette ha un bottoncino di mastice, dal quale si è
staccata la doratura. La decorazione di simili palmette
e del meandro inferiore è molto frequente sui vasi
della seconda metà del secolo quinto.

Il ventre del vaso cumano è tutto occupato da
una scena di aspro combattimento fra Greci ed Amaz-
zoni, la cui disposizione si percepisce bene nel disegno

della tav. LXXXVII. Sono tredici le figure distribuite
in due zone con studiata simmetria. Le accidentalità
del terreno, dipinte a semplici contorni grigiastri con
qualche accenno di vegetazione, servono come piani di
appoggio delle figure; e per quanto esse sieno trac-
ciate con evidente intenzione di ottenere l'ell'etto della
prospettiva, la distribuzione in due piani si tradisce.
La figura centrale di Klymene {Rlvjxsvrj), che capita
proprio nella parte anteriore del vaso, riesce in certa
guisa a congiungere e quasi a fondere i due piani.
La lotta impegnata è delle più accanite ; i Greci sono
in numero minore, e perciò tutti, meno quello mo-
rente, Teithras, hanno di fronte una o più Amazzoni.
Lo studio di ciascuna figura nell'assalto o nella difesa,
nello slancio del corpo o nel raccoglimento di questo
per limitare il campo di bersaglio dietro allo scudo,
è reso in modo ammirevole. Teseo {&ì)G{i]vg) assale di
fianco Antiane ('Avziàvr]) armata di arco e di spada;
ella sta per tirargli un fendente; tra i due si svolge
un duello di agilità e di destrezza, da cui risulterà
superiore Teseo, protetto dallo scudo. All'altro estremo,
in alto, Arisstoma(che) ('AQMfaTOficc^xvD' raggiunta da
Monichos (M6vi%og), si volge indietro, facendo egida
del mantello e vibrando la lancia contro lo scudo, di
dietro al quale l'eroe greco le si caccia contro con
l'asta impugnata.

Nel registro inferiore Kreosa (Kqsógci) ripiega sotto
i colpi di Phylakos (<PvXaxog), sulla gamba destra,
non come chi è disfatto e soccombe, ma come chi è
pronto a scattare e ripigliar l'offensiva ; tanto più che
l'avversario è già ferito in pieno petto da una freccia
dell'Amazzone arciera che gli sta di fronte, dietro a
Kreosa. E contro di lui sono rivolti gli occhi e lo
strale, che l'altra Amazzone Laodoke (Aaodóxrj) sta
per lanciare con la destra. Dalla parte opposta Astyo-
chos (Adivoxog) raggiunge con la punta della lunga
lancia il petto di Okyale (SìxvàXrj), che dal suo canto
gli sta di fronte con l'arco teso. Teithras (Tsldqag),
caduto sopra se stesso, ha reclinato il capo nell'estre-
mo abbandono, mentre il sangue gli sgorga a fiotti
dalla piaga che gli ha squarciato il fianco. E Klymene
(KXv/xt'vrj), in una posa originale, libera nei suoi mo-
vimenti per la veste leggera, s'è anch'essa appiattata
dietro lo scudo, e, parando il colpo di Phaleros, sta
per vibrar l'asta contro costui, il cui corpo le offre
bersaglio sicuro.
 
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