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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 22.1913

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Gàbrici, Ettore: Cuma
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https://doi.org/10.11588/diglit.11259#0297

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581 coma 5g2

i vasi attici di stile severo [xonDvùm, Delineazione, ecc., dell'Asia Minore e della Grecia. Ciò dimostra che,
p. 42 ; Orsi, Gela, pp. 532 sgg.). quando Cuma cominciò a coniare, era ancora legata ai

Verso la fine del secolo sesto, comincia la mone- paesi dell'Egeo da tradizioni artistiche e da interessi
tazioue di Clima sul piede euboico e con tipi che ri- commerciali. I più antichi didrammi dimani di peso
cordano le monete di argento e di elettro della Grecia. euboico, aventi la testa di leone e le due di cinghiale,
I due unici didrammi della Collezione Santangelo, di trovano la loro corrispondenza in simili monete di
peso euboico, databili verso il 490 circa (fig. 215) Lesbo (Cat.Bril.Mus., tav.XXX,n.20;tav.XXV,n.7);

hanno una testa femminile di tipo statuario, nella la testa di Athena con galea corinzia sopra stateri cu-
quale non ancora si osserva il disegno convenzionale mani, anch'essi di peso euboico, databili verso il
delle teste muliebri, impresse d'ordinario sulle monete 480-470 trova una perfetta somiglianza in monete
della Sicilia e della Magna Grecia. La testa arcaica, di Cizico (Cat. Brit. Mus., tav. IV, n. 1), di Lampsaco
con l'ovale della faccia molto prolungato, con l'occhio (ibid. tav. XVIII, n. 9,11,12), di Side (ibid. tav. XXVI,
espresso mediante due linee arcuate, a rilievo, coi n. 2, 3), di Corinto {ibid. tav. II, n. 1-7). Ed altrove
riccioli rappresentati da più serie di palline a forte dimostrai (liiv. Hai. di numism., XIX, 1906) la cor-
rilievo, non è lontana, se si eccettui la disposizione rispondenza tipologica di alcuni rovesci di monete eli-
dei capelli a fascio ripiegato sotto la nuca, dalla mane, più tarde, con tipi di Cizico.
colossale testa arcaica Ludovisi e dal profilo della La più antica monetazione di Cuma è contempo-

ranea della tirannide di Aristodemo, di quel periodo
storico, in cui l'elemento democratico della popolazione,
che è proprio il substrato indigeno, rimasto soggetto
anche ai discendenti dei coloni calcidesi ed agli Etru-
schi stabilitisi a Cuma per ragioni commerciali, gua-
dagnò il potere. Quel periodo, per quanto trava-
FlQ gliato da lotte intestine, incominciò assai bene per

Cuma, che seppe abilmente conservare il suo stato
testa dell'Armodio, benché questo sia più tardo. In- d'indipendenza di fronte ai nemici. Nel 474 essa ri-
somma, la testa muliebre sulle due monete cumane corre ai Siracusani, che battono gli Etruschi per mare,
è ancora il prodotto di un'arte monetale, che non ha D'allora in poi i porti del Tirreno furono con mag-
creato i suoi tipi, i quali saranno ripetuti nelle loro gior sicurezza aperti al commercio attico; e ne ve-
linee generali dagli incisori di conii di certi dati diamo gli effetti a Cuma, dove la ceramica attica
periodi e di certe date zone geografiche; ma è invece del secolo quinto è abbondante. Cuma entra in più
pedissequa di originali statuarii. Or questo carattere stretti rapporti commerciali con le città bagnate dal
hanno talune antichissime monete, come vedesi nel Tirreno, e sente il bisogno di tagliare le proprie mo-
ripostiglio di Auriol [Riv. Hai. di numism., XIX, nete secondo il sistema focese. I tipi monetali di
1906, p. 9, fig. 3), nella monetazione di Heraea Siracusa cominciano ad essere imitati nelle colonie
(Babelon, Traité, tav. XXXVIII, n. 5) ed in molte greche dell'Italia, ed a Cuma stessa (2).
altre monete arcaiche del secolo sesto. Se Cuma ebbe un'importanza politica nel secolo

Bisogna pur notare, che i tipi delle monete di quinto, la ebbe in quanto era legata alle colonie greche
Cuma più antiche sfuggono al confronto con altre sul mar Tirreno e sulle coste della Sicilia, dove pre-
della Magna Grecia e Sicilia, e trovano invece i loro sperò il commercio attico fino alla guerra fra Atene
precedenti nelle serie monetali di elettro e di argento e Siracusa. Ma nella seconda metà di quel secolo la

(') Una di queste due monete fu edita la prima volta da
G. Fiorelli, in Monum. deWInstit., Vili, tav. XLVIII; dipoi
da A. Sambon (Revue Numismatique, 1903, pp. 53 sg. ; Monn.
antiques de V Italie, p. 152, n. 252, tav. II) che ne fissò la data;
e da me in Riv. ital. di numism., XIX, 1906, tav. VII, n. 1.

(') Circa la cronologia ed il sistema monetale delle più
antiche monete di Cuma, accettò le giuste vedute di A. Sambon,
Monnaies antiques de VItalie, pp. 150 sgg.

(2) A. Sambon, Monn. ant. de l'Italie, p. 269; De Petra
Atti Gongr. interri. Scienze Stor. VI, 1904, p. 163 sg.
 
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