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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Galli, Edoardo: Il sarcofago etrusco di torre San Severo: con quattro scene del ciclo Trojano
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0022

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35

Il sarcofago etrusco di torre san sevèro ecc.

La diversità poi che si nota nelle dette figure de-
moniache dei due frontoni, avendo su uno sembianze
giovanili ed essendo sul contrapposto di tipo barbato,
deve ricercarsi unicamente nella tendenza a variare e
a istituire delle simmetrie antitetiche, ma senza alcuna
ragione ideologica. Esse del resto non sono nuove in
arte, ma appartengono alla grande famiglia etnisca
dei Caronti, dei Tuclmlcha e delle Lase, tutti perso-
naggi ovvii sui monumenti sepolcrali della regione.

Sotto il simbolo salutare ed infernale di Acheloo
si svolgono dunque le scene scolpite nei quattro pan-
nelli della cassa; le quali traggono la loro essenza
dai racconti epici compresi nel Ciclo Troiano. Una
di esse dipende dall'Iliade, un'altra dall' Uiupersis,
e le ultime due dall'Odissea.

Poiché l'ordine che si deve seguire per illustrarle
è quello di successione nel tempo, esse restano di-
stribuite così.

Lato lungo A : Sacrificio dei prigionieri troiani
alla tomba di Patroclo.

Lato lungo B: Sacrificio di Polissena alla tomba
di Achille.

Lato corto O: Minaccia di Ulisse a Circe.
Lato corto D: Ulisse compie il rito per evocare
l'anima di Tiresia.

VI.

Lato A : Sacrifìcio dei prigionieri troiani
alla tomba di Patroclo.

Questa scena è fiancheggiata agli angoli, sui sodi
che inquadrano il pannello, da due grandi demoni
femminili aligeri (') in agitato movimento, con bassi
calceoli ('), veste lunga ed orecchini ad anforetta.
Sono entrambi caratterizzati da un serpentello che
spunta sulla loro fronte, e brandiscono ciascuno due
altri serpenti barbati e crestati, della stessa razza
insomma di quelli che si avventano contro la tran-
quilla testa di Acheloo sui frontoni del coperchio.
Non occorrono molte parole per dimostrare la loro

(') Per la natura di volatile nei demoni etruschi, efr.
P. Ducati, Osservazioni di demonologia elrusea. in lì end.
Lincei, XXIV, fase. 9-10 (Settembre-Ottobre 1915), pag. 539-40.

(a) Tutte le figure demoniache di questo monumento sono
calzate, comprese quelle del coperchio che nel resto del corpo
appaiono completamente nude.

natura prettamente etnisca in relazione con le credenze
locali intorno al regno delle anime, ed estranea quindi
alla scena figurata che si svolge nel mezzo; ma bisogna
tuttavia ricordare che la loro presenza è piuttosto
rara su monumenti del genere. Un esempio è offerto
da un pregevole sarcofago tarquiniese pure di pepe-
rino, ora al Vaticano, istoriato — come il nostro —
con fatti del ciclo epico (').

Lo schema artistico del sacrificio ai Mani di Pa-
troclo dei giovani troiani catturati da Achille mentre
cercavano di guadare il fiume Xanto, dipende diret-
tamente dal racconto omerico (*), ed incontrò parti-
colare favore in Etruria nei secoli IV e III a. C.
Dei monumenti finora conosciuti che riproducono tale
episodio della guerra troiana otto, col presente, sono
prodotti dell'arte etnisca o affini all'arte etnisca, ed
uno solo, il nono, è un vaso pugliese del medesimo
periodo (3).

Dal confronto con tali rappresentazioni dello stesso
soggetto, questa del sarcofago di Torre San Severo
(fig. 7-A) appare la più completa e quindi più fe-
dele all'originale greco, che fu preso a modello dagli
artisti etruschi. Poiché se il contenuto della scena è
simile in ognuno dei monumenti ricordati, la distri-
buzione e il numero delle figure, il momento dell'azione
che vi si svolge ed altri particolari variano non poco
dall'uno all'altro.

Quattro fra essi hanno maggiori affinità formali
col nostro, riproducendo lo stesso momento della scena.
Essi sono:

a) la pittura già nella tomba Francois a Vulci,
ed ora nella collezione Torlonia a Roma (fig. 20) (4);

b) un'urna di alabastro del Museo Guarnacci
di Volterra (fig. 21) (r>);

c) la cista Révil .(fig. 22) (6) ;

d) lo stamnos falisco da me edito (7).

(') Mus. Grog., I, tav. XCVI; Brunii, Urne, I, pag. 29 sg„
tav. LXXIK, 1-3.

(*) Iliade, XXI, v. 27-33; XXIII, v. 175 sgg.

(3) In Ausonia, anno V(1910), pag. 118 sgg., nel pubblicare
uno stamnos falisco con simile rappresentazione, detti l'elenco
completo di questi monumenti con la bibliografia relativa.

(4) Noci des Vergers, L'Étrurie, III, pag. 18-22, fpv. XXI
e tav. XXVIII; Mon. Inst, VI. tav. XXXI.

(5) Brunn, Urne, l, tav. LXVI-2.

(°) Kaoul-Rochette, Mon. inéd. pag. 90 sgg , tav. XX ; Over-
beck, Gali. her. bild., tav. XIX -13 ; Walters, op. cit., tav. XXXI.
(') Ausonia, V, loc. cit.
 
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