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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Galli, Edoardo: Il sarcofago etrusco di torre San Severo: con quattro scene del ciclo Trojano
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0054

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99

IL SARCOFAGO ETRUSCO DI TORRE SAN SEVERO ECC.

100

alla quale i personaggi del primo piano giunsero per
mezzo della barca (fig. 48).

A parte la convenzionalità e le incongruenze della
policromia che vivifica il quadro, gli elementi fonda-
mentali del torrido paese non si possono disconoscere.
Senonchè la tradizione omerica rappresenta in un modo

veniente da Pisticci (Basilicata) ed ora nella Biblio-
teca Nazionale di Parigi, qui riprodotto alla fig. 49 (') ;
o col sacro vate del tutto emerso, come vedesi sul
noto rilievo marmoreo del Louvre (*) ; come può sup-
porsi fondatamente anche sopra una pasta vitrea edita
dall'Overbeck, nella quale peraltro fu conservata visi-

Fio. 48. — Particolare del quadro rappresentante 1' Èrebo sul lato D del sarcofago di Torre San Severo.

del tutto diverso la plaga abitata dai Cimmerii. Ci
aspetteremmo piuttosto uno squallido e tetro paesaggio
polare, anziché un paesaggio tropicale con palmizi ed
uccelli e delfini guizzanti, come è quello che abbiamo
sott'occhio.

Disgraziatamente nessun altro prodotto dell'arte
etrusca esiste, che possa darci ragione di simile ano-
malia, o fornisca almeno qualche riscontro per aiutare
a spiegarla. Dei monumenti, non numerosi e non ar-
caici, inspirati alla Nekyia omerica dei canti X-XI
dell' Odissea, nessuno finora ci tramandò la scena in-
troduttiva del sacrificio che Ulisse compie attenendosi
alle istruzioni di Circe, con l'assistenza dei due soli
compagni Euriloco e Perimede. Il maggior numero
di essi mostra l'eroe già a colloquio con Tiresia che
emerge di sotterra, come sul ricco cratere a f. r. pro-

bile soltanto la figura di Ulisse (3) ; e come forse deve
riconoscersi in un noto atfresco imperiale dell'E-
squilino (4). La leggenda dell'andata di Ulisse agli
Inferi e della sua intervista con lo spirito di Tiresia
non doveva essere ignota agli artefici etruschi del-
l'ultimo periodo, che così largamente attinsero dai
poemi omerici per il tramite di modelli greci; ma ad

(') Furtw&ngler-Eeichhold, Griech. Vasenmalerei, pag.
300 sg. del testo, tav. LX-1. — Ann. Inst., 1845, pag. 240 sgg.;
Mon. Inst., IV, tav. XIX; cfr. Roscher, op. cit., III-I. pag. 671 sg.,
fig. 10.

(2) Reinach, Rép. de la stat., I, pag. 112, tav. 223, n. 250;

cfr. Overbeck, Her. Gal, XXXII, 4.

(*) Overbeck, op. sopra cit., tav. XXXII, 10

(*) Baumeister, Denkmàler, pag. 858, fig. 939. — Cfr. anche

per tutti i monumenti relativi a tale soggetto, Mueller, op. sopra

cit., pag. 110 sgg.
 
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