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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Ducati, Pericle: La sedia Corsini
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0212

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416

La sedia Corsini

41(3

cui recentemente, con ragione, si è riconosciuta una
miscela di stili dovuta al bronzista etrusco, che do-
vette aver eseguito questo lampadario non prima della
metà del secolo V. Non più a significare le onde del
mare sono espresse queste spirali ad onda in due nitri
monumenti etruschi arcaici, nella incorniciatura del
grande acroterio fìttile del tempio di Mercurio di Fa-
lera, dell'inizio del sec. V('), e sugli orli del tim-
pano dipinto nella tomba cornetana della Pulcella.
della metà del sec. V (2).

Aggiungo, per gli specchi, un esemplare di stile
arcaico in ritardo da Palesttina del Museo Britan-
nico (3).

Ma degna di menzione è la tomba cornetana del
Triclinio o Marzi, dei primi decenni del secolo V(4);
quivi invero, in modo conforme a ciò che si osserva
nel dorsale della sedia Corsini, una striscia a ramo
di edera ed una striscia a spirale ad onde racchiu-
dono, sopra e sotto, la superfìcie delle pareti adorne
di scene figurate.

E specialmente nella serie interessantissima delle
stele felsinee che la spirale ad onda trionfa come mo-
tivo ornamentale; su 187 stele o frammenti di stele (5).
appaiono esse spirali in ben 64 esemplari come incor-
niciatura di uno o anche di ambedue i lati, e dobbiamo
notare che dei 187 esemplari, 10 sono completamente
privi di ornato e che in 5, incompiuti, si avverte solo
un primo inizio di ornamentazione. Si aggiunga che
spirali ad onde sono espresse sul grosso spessore di
una stele, n. 85 (6) ; servono come decorazione in una

(■) Rizzo, in Bull cit., tav. XIII, pag. 27 e segg., per la
datazione si veda a pai;. 34; Della Seta, Religione e ArU
figurata, fig. 129.

(2) Antike Denkmàler, II, tav. 43; Dumi, op. cit. fig. 155;
Von Stryk, op. cit., pag. 92 e seg.; il timpano è riprodotto
presso Rizzo, Bull, cit., pag. 20, fìg. 9. Per la data si veda
Matthies, op. cit., pag. 131.

(n) Gerhard, FClugmann e Korte fi., Etruskische Spiegel,
V, tav. 12; Waltors, Gatalogue of bronzei, Lritish Museum,
n. 513, tav. XVIII; Róm. Mitt., 1912, pag. 279 e seg., fìg. 8;
Matthies, op. cit., pag. 27.

(4) Mon. dell'Inst. I, tav. XXXII; Museum Gregorianum,
I, tav. CU ; Voti Stryk, op. cit., pag. 85 e segg. Le spirali ad
onda sono come orlatura nella tomba dipinla di Bieda della
seconda metà del sec. V. {Róm. A/Ut., XXX, 1915, p. 261 e
Sègg., fig. fì2).

(5) Tra di essi ben tréntacinque sono troppo piccoli fram-
menti, e, negli esemplari di cui essi sono i miserandi residui,
ben poteva essere esibito l'ornato che qui ci interessa.

(*j Mon. d. Lincei, XX, 1911, n. 85 (dalla necropoli Ar-
noaldi, 390-360).

seconda stelo, n. 133(1), come riempitivo in un fram-
mento, n. 125 (2), come rappresentazione stilizzata
del mare nella grande stele del Giardino Pubblico,
n. 10 e che, infine, spirali ad onde sono espresse
in cima ad uno degli undici cippi felsinei, nel n. 6 (4).

Ora l'ornato a spirali ad onda nel materiale fel-
sineo è regolarissimo, quasi immancabile negli esem-
plari seriori, in quegli esemplari che, per varie ra-
gioni, ho attribuito ai primi decenni del sec. IV (5),

Tra lo poche stele arcaiche dobbiamo notare ì
nn. 82 e 130 (7), che ad ogni modo non possono
discendere, specialmente la seconda, più in giù dei
primi decenni del sec. V; segue il n. 188 (8). Con
questo si viene a stabilire una contemporaneità con
le pitture cornetane del Triclinio e della Pulcella.

Ma, come è noto, è specialmente dal secolo IV
in poi che il motivo della spirale ad onda appare
espresso con grande favore, e non solo nell'arte del-
l' Italia centrale (9) e settentrionale, ma anche in quella
del mezzogiorno (10).

Nella zona inferiore attorno al sedile è l'ornato
con palmette arrovesciate alternantisi a foglie cuori-
formi, cioè di edera; le palmette sono riunite tra di
loro da racemi ricurvi, le foglie invece sorgono dal-
l' incrocio di due racemi curvi che escono dalla base
della palmetta.

L'alternativa di due elementi ornamentali desunti
dal mondo vegetale e di diverso carattere, collegati
tra di loro per mezzo di racemi ricurvi, costituisce
uno schema di vetusta origine orientale ; si vedano,
per esempio, alcune lastre di terracotta assire, ove le
palmette sono alternate da melograni (n). Dall'oriente

I') Mon. cit., fig. 19 (dalla necropoli De Lucca, 480-450).
(') Mon. cit., fig. 16 (dalla necropoli Aro..aldi, 420-390).
(s) Mon. cit., fig. 82 (450-120).
(4) Mun. cit , fig. 4 (150-420).
l5) Mun. cit., pag. 715 e seg.

(") Moiì. cit., fig. 147 (dalla necropoli Arnoaldi, 480-450).

(7) Mun. cit., tav. Ili (dalla necropoli De Lucca, 510-180).

(8) Mon. cit., fig. 45 (dalla necropoli Certosa, 480-450).
(*) Rammento le tarde pitture delle tombe di Bomarzo

(Mon. deWlnst., I, tav. XLII) e di Corneto: Bruschi .(Mon.
dell'Inst.. Vili, tav. XXXVI) e del Tifone (ivi, II, tavv. HI V).

(10) Regolari sono, per esempio, le fascie a spirali ad onde
nelle ]>itture funerarie osche, per cui rimando a \Veege, Qski-
sche Grabmali'rei (Jahrbuch </. il. ardi, lustiiuts. 1909, pag. !»!•
e segg.).

(") Layard, Munuments of Niniveh, srrond serie», tav. 55,
nn. 3 e 0: Poulsen, op. cit., fig. 9. Si cfr. l'ornato a palmette
 
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