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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Ducati, Pericle: La sedia Corsini
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0220

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LA SEDIA CORSINI

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neraria nel corteo rappresentato, ma di carattere
diverso che nella situla. Poiché, dovendosi ammettere
che il recipiente recato dai due assistenti al sacrifizio
nella scena della sedia, non possa contenere le ceneri
del defunto per la presenza immediata del simpulo,
si deve credere che la processione indirizzala all'ara
alluda a sacrifizio e a preghiera da compiersi in onore
di un defunto. Per tal modo il monumento romano
si ricollegherebbe, non solo ai prototipi da cui discende
la scena della situla bolognese, ma ad altri monu-
menti di arte arcaica, il cui contenuto è indubbia-
mente funerario. Cito, primo di tutti, un sarcofago
chiusino in nenfro del Museo del Louvre ('), ove, sul
fianco sinistro, è una scena di sacrifizio funebre con
due gruppi di tre giovani ai lati di un'ara; i giovani
di sinistra esibiscono il gesto di venerazione alzando
la mano destra (2), quelli di destra conducono il toro
da sacrificare; è da notarsi, accanto all'ara, la presenza
di un alberello, forse un cipresso, di cui è ovvio il
carattere funebre, il quale alberello corrisponde al-
l'albero nodoso posto vicino all'ara sulla sedia Cor-
sini. Adduco poi le lastre ceretane dipinte del Museo
del Louvre (3) ove, oltre ai varii personaggi che si
avvicinano all'ara col solito gesto di venerazione, è
presente la defunta portata sulle braccia di un dè-
mone alato.

Sono dunque di avviso di mantenere questo mede-
simo carattere funerario alla scena della sedia Corsini,
che costituisce un monumento di pretta derivazione
dai monumenti sopra citati e dallo schema, da cui è
pure derivata la scena della situla della Certosa. Sono
indotto a questo anche dal carattere della intera sedia
Corsini, la quale collegandosi, come si è visto, agli
esemplari sopra elencati in pietra, in bronzo, in ar-
gilla, deve essere considerata come un trono mor-
tuario. Si osservi inoltre come alla scena della pro-
cessione si colleghi immediatamente, in un'unica zona.

(') Helbig, in Ann. dell' Inst., 1864, pag. 28 e segg ; Mon
dell' Imi., Vili, tav. II.

(') Per questo gesto si veda Mon. d- Lincei, XX, 1911,
pag. 558 e Rom. Mitt., 1912, pag. 244. Porse un gesto con-
simile era quello a cui accenna Tito Livio, V, 22.

( ') Mon. dell'Inst., VI, tav. XXX; Martha, op. cit., tav. IV.
Si cf. anche la processione funebre verso l'ara nel fregio di
base rotonda arcaica del Museo di Perugia (Conestabile, Dei
monumenti di Peruyia etnisca e romana, t. V-VII).

l'assieme della rappresentazione di giuochi, che non
possono non avero carattere funebre, quello stesso
carattere che è insito nelle rappresentazioni dei me-
desimi giuochi nelle pitture delle tombe a camera
e nelle ben più modeste stele funerarie felsinee.

Sull'ara esibita dal suddetto sarcofago si scorgono
un thymiaterion e cinque lingue di fiamma; un arnese
a funzione di thymiaterion e la espressione delle
fiamme sono pure sull'ara di una delle lastre cere-
tane. Ora, la fiamma con linee serpeggianti graffite
ed in forma piramidata è pure espressa sull'ara della
sedia Corsini ed un arnese da sacrifizio, malamente
rilevato, forse, come si è detto, un neimóyfioXof, sarei
di avviso di riconoscere su questa medesima ara,
arnese che sarebbe corrispondente ai thymiateria dei
monumenti arcaici citati (').

La scena della sedia Corsini è adunque una tra-
duzione, ringiovanita, di arcaici schemi compositivi ;
tale ringiovinamento, oltre che nella espressione delle
varie figure, appare nella rappresentazione anche del
gran recipiente portato dai due assistenti al sacri-
fizio. La inabilità nello esprimere questo vaso si palesa
nel pomello del coperchio troppo grosso e nel con-
torno male riuscito di tutto il vaso, per cui non si
avverte un graduale passaggio dal ventre al piede, il
quale è sciattamente espresso a contorni verticali. È
una forma di recipiente che rammenta, per la mobilità
dell'ansa, per il pomello del coperchio, per l'arroton-
damento delle spalle ed il restringimento accentuato
verso il piede, un tipo di situla del V e del IV sec,
uscito dalle necropoli felsinee (2). Ma l'esemplare della
sedia Corsini denota un'ulteriore fase di sviluppo e
manifesta proporzioni assai maggiori.

In conclusione, nella scena della sedia Corsini
abbiamo dapprima i due assistenti accompagnanti il
toro, uno con l'ascia, l'altro col secchiello pel sangue
della vittima; due altri assistenti recano il vaso per

f1) In uno specchio arcaicizzante prenestino si ha, su di
un'ara, una forma piramidata consimile a quella della sedia
Corsini (Gerhard, Kluegmann e Kiirte, op. cit., V, tav. 30;
Matthies, op. cit., pag. 22 e seg.). Il Matthies (op. cit., pag. 22,
n 4) non ha riconosciuto il significato di fiamma nelle tre
furine piramidate sull'ara di una della laminette di Bomarzo
(Antike Denkmàler, I, tav. 21, 1; Peisch in Amelung e Helbig,
op. cit., I, pag. 401, n. 747).

(2) Montelius, op. cit., tav. 104, fig. 12; Grenier, op. cit.,
1ìg. 112 e pag. 339 e seg.
 
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