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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Ducati, Pericle: La sedia Corsini
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0222

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La sedia Corsini

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spettatori, due, sono seduti, ma non su bisellio come nel
monumento romano, sibbene, a quel che sembra, per
terra e, insaccati come sono in pesanti e non pieghe-
voli vestiti, il loro atteggiamento è espresso con grande
naturalismo, sicché dell'uno appariscono solo la testa
ed un braccio, dell'altro tutte le parti del corpo riman-
gono nascoste dal cappello e dal giubbone. È una
rappresentazione di squisito sapore contadinesco, che
contrasta col carattere civile di ciò che è esibito dalla

l'arte arcaica greca, d'onde è passato a prodotti
etruschi e a prodotti di popolazioni di ancor più
bassa condizione di cultura. È il solito affrontarsi di
due figure, in cui i movimenti dell'una si ripetono
tali e quali presso l'altra in senso inverso.

Così appariscono i pugili su di un tripode proto-
attico da Tanagra (') e. più in giù, in altri prodotti
ceramici, quali un frammento di situla da Daphne
del Museo Britannico (2) e l'anfora segnata da Nico-

Fig. 6. — Scena di pugilato nella situla di Watsch.

(Da Mudi, Atlas der Cmlral-Commission).

sedia Corsini; negli altri vasi invece gli spettatori
sono in piedi.

È all'arte pre-ellenica che risalgono i precedenti
lontani dei vari tipi figurativi di pugilato e di lotta;
ma il rhyton di steatite di Haghia Triada (l) esi-
bisce, nelle agili figure espresse in movimenti di
elegante vivacità, un insieme di vari schemi, rispetto
ai quali fortemente risalta nella sua monotonia e fred-
dezza di espressione lo schema di pugilato riprodotto
nella sedia Corsini che, stereotipato, si riscontra nel-

stene. pure del Museo Britannico (3). Ma ben presto
l'arte ellenica, che sta ascendendo alle più alte vette,
si emancipa da tale vieto schema e nella ceramica
di stile severo, anche nella fase più antica (4), vediamo
che una vita nuova è infusa nelle atletiche figure
che, in vari e bellissimi atteggiamenti, sono rappre-
sentate nel duro giuoco del pugilato ("'). Invece nel-
l'arte etnisca la schematizzazione arcaica permane,
sebbene qualche varietà assumano i movimenti delle
braccia: così incontriamo i pugili nella pittura della

(') Rizzo, Storia dell'arte greca, pag. 130 e segg., fig. 02,
a, b: la bibliografia è raccolta ivi alla nota 27; si veda anche
Dussaud, Les civilisations préheUénijues dans le lassili de la
mer Egèe, 1914, figg. 46 e 47. Il Burrows ( The discoveries
in Crete, 1907, pag. 34 e segg. e pag. 125) che cita anche i
frammenti di pisside di steatite da Cnosso (Annuals of the
British School at Athens, VII, fig. 31) ed un sigillo pure da
Cnosso (ivi, IX, fig. 35) riconnette queste rappresentazioni mi-
noiche del pugilato direttamente coi monumenti etruschi e coi
vasi enei della valle del Po e dei paesi alpini, di cui più sotto
sarà parola. Tale diretta connessione è inverosimile.

(') È al Museo di Berlino (Furtwangler, n. 1727); Arehào-
logisce Zeitung, 1881, tav. 3.

(2) Walters, British Museurn, Catalogne of vases, li, B,
124; Tanis, II, tav. 30; Norman Gardiner, op, cit., fig. 140.

(3) Walters, op. cit., II, B, 295; Norman Gardiner, op. cit.,
fig. 143.

(4) Es. la tazza segnata da Pamphaios del Museo di Cor-
neto (Mon. dell'Inst., XI, tav. XXIV i.

(5) Cito due tazze : una al Museo Britannico (Norman Gar-
diner, op. cit., fig. 133), la seconda già della collezione Ca-
nino (Gerhard, Auserlesene Vasenbilder, tav. 271).
 
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