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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Ducati, Pericle: La sedia Corsini
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0224

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439

LA SEDIA CORSINI

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zona quarta i pugili hanno un perizoma, una sotta-
nella vera e propria. Nei bronzi laminati si mantiene
invece la nudità dei primi prototipi, immediati o
mediati, ellenici; tale nudità è completa, per esempio,
nella sitala Benvenuti (]) ed in quella di Kuffarn,
mentre altrove (bronzi di Watscb, di Matrey (2),
Arnoaldi) una vera cintura cinge il corpo dei pugili,
verosimilmente per rendere più intenso il moto degli
arti e, in generale, di tutti i muscoli. Consimile cin-
tura a semplice, stretta cordella, è anche in monu-
menti etruschi : cito a tal uopo la pittura della tomba
della Scimmia. Ma, del resto, ciò poteva costituire
anche un uso pratico proprio del luogo, un portato
della esperienza giornaliera, sia in esercizii atletici
che in circostanze belliche. Ed invero popolazioni set-
tentrionali, e precisamente celtiche, usavano, come
sappiamo anche da monumenti figurati, combattere
ignude, o completamente o quasi, e con una cintura
attorno al corpo (3). Nella sedia Corsini invece, nel
corto vestito abbiamo un altro tratto di seriorità non
scompagnato da sciatteria perchè il vestimento è
d'impaccio nell'esercizio del pugilato.

Ma nel monumento romano colpisce specialmente
l'uso, presso i pugili, del manubrio, uso che in modo
sì stringente richiama, più che ogni altra serie di
monumenti, quella dei bronzi laminati del lontano
settentrione. Nei quali infatti, quasi costantemente
appaiono nelle mani dei pugili questi strumenti mauu-
briati, che certo valevano a rendere estremamente
crudele e feroce l'esercizio del pugilato: nulla di con-
simile si riscontra nei prototipi ellenici e nei monu-
menti etruschi a noi noti.

Il Gardiner (4) dopo di aver osservato, a pro-
posito della situla di Watsch, che si sarebbe quasi

(.*) Si veda l'ultima ed esafta riproduzione del pugilato
in Bull, di Pale tri., XXXVII, 1912, tav. IV, 3.

(2) In questi due bronzi vi è anche un'armilla. Per questa
cintura nei pugili si veda Forrer, op. cit., pp. 308 e 336.

(3) Si veda, per esempio, il giovine Gallo morto supino
del Museo Archeologico di Venezia, con cintura che doveva
essere metallica (Bienkowski, Die Darstellungen der Gallier
in der hellenistischen Kunst, fig. 50, e pag. 37; nel Gallo Tor-
rigiani, osserva il Bit nkowski, fig. 67, pag. 56, si ha non un
torques, ma ima cinghia per spada). Vari monumenti italico-
etruschi con figuri.' di Galli provvisti di cintura sono editi dal
Bienkowski (fig. 97 e segg.): tazze calene, urne, sarcofagi, il
fregio di Civita Alba.

(*) Op. cit., pag. 411 e seg.

tentati a vedervi una specie di danza atletica, viene
ad esprimere, per questa presenza di manubri nel
pugilato due ipotesi: o che si tratti di un uso bar-
barico proprio dei paesi alpini, o che i decoratori
della situla abbiano confuso i manubri dei Greci per
armi usate nel pugilato.

Escludo ambedue queste ipotesi: la prima perla
presenza di manubri nella situla Arnoaldi, trovata a
Bologna ed ivi verosimilmente eseguita, e nella sedia
Corsini appartenente all'arte della Italia centrale e
dipendente, non dai bronzi laminati del settentrione,
sibbene da modelli comuni coi bronzi stessi. Escludo
poi la seconda ipotesi come del tutto improbabile
presso questi decoratori di sitale, che pongono tanta
accuratezza realistica nelle rappresentazioni, assai
ingenue di forme, delle loro scene figurate. Piuttosto
si deve supporre, a causa della sedia Corsini, la esi-
stenza di questi manubri anche nei prototipi non elle-
nici, ma etrusco-italici e non del genere delle pitture
chiusine, in cui molto di ellenico è rimasto. In questi
prototipi parecchi caratteri locali del popolo italico
del centro della penisola dovevano essere conservati
ed espressi (') e, come di carattere encorico è il tipo
della processione funeraria nella situla della Certosa,
così essenzialmente di uso locale dovevano essere
questi manubri nel pugilato. E mi pare che fosse
nel vero il Brizio quando, a proposito del gruppo
dei pugili della situla Arnoaldi (2), riconosceva nei
presunti manubri, dei cesti veri e propri italici e
citava il noto passo virgiliano descrivente gli antichi
cesti di Erice impugnati da Entello {Eneide, V,
v. 400 e segg.). Il Forrer (3) poi recentemente ha
riconosciuto, e con ragione, in questi manubri degli
utensili di legno imbottito con cuoio. Corrisponde-
rebbero essi infine, a mio avviso, ai fivQfnqxeg del
pugilato ellenistico (4).

Lo stringente avvicinamento ai bronzi del lontano
nord si estende ad un altro particolare: la presenza

(l) Così nella pisside eburnea di Chiusi, come ha osser-
vato il Nachod (op. cit., pag. 11 e segg.), il tipo del carro
rappresentato ha un carattere locale, etrusco.
' (2) Atti e A/emorie ecc , 1884, pag. 302.

(3) Op. cit., pag. 336.

(4) Pei ^ivQfiTjxss rimando a Iiithner, Turngeràthe, pag. 94
che prende in considerazione a tal proposito anche i bronzi
laminati dell'Italia superiore e delle Alpi. Si cf. poi Maviglia,
in Eòm. Miti., XXVIII, 1913, pag. 25 e segg.
 
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