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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Ducati, Pericle: La sedia Corsini
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0225

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LA SEDIA

dell'elmo tra i due atleti; e l'elmo infatti è, come
premio dell'agone, nei bronzi di Watsch, di Matrey,
di Kuffarn, Arnoaldi, mentre il carattere diverso della
rappresentazione è accentuato, nella pittura chiusina
della Scimmia, anche dalla presenza, come premio,
di un ricco abito su di uno sgabello, e mentre un
semplice pilastro su cui. forse, era espresso a colori
un oggetto, è tra i pugili delle ultime due zone nella
suddetta stele felsinea del Giardino Pubblico (1). È
notevole che, costantemente, nei bronzi suddetti l'elmo
ha un'alta e lunga cresta, onde, detratte alcune va-
rianti (come nel frammento di Matrey, ove è un'apice
sorgente da una mezzaluna puntuta), dobbiamo sup-
pone un tipo unico come modello. Ed il carattere di
grande elmo, a larga tesa e col pennacchio è conser-
vato pure nella sedia Corsini, ove con sciatteria, spie-
gabile trattandosi di un monumento che riproduce a
lunga distanza di tempo vieti schemi compositivi,
non è riportato l'appoggio su cui l'elmo dovrebbe
essere fissato. Infine un'ultima analogia è data dalla
presenza delle due lancie rissate a terra a limitare
il luogo dell'agone; nel frammento di Matrey è una
lancia sola che, tuttavia, è collocata tra un pugile e
Telmo; ma non credo che si debba in essa ricono-
scere un premio della gara. Nelle due stele bolognesi
Tamburini e del Giardino Pubblico è invece un per-
sonaggio, un signifero.

La sedia Corsini adunque, specialmente per questo
gruppo di pugili testé esanimato, costituisce un docu-
mento di grande importanza nella questione che con-
cerne le fonti delle scene figurate nei bronzi laminati
di Este e dei paesi alpini.

Tralasciando invero le composizioni a figure di
mostri e di bestie, per cui, anche di recente, il Ghi-
rardini, sulla base di nuovi monumenti, riafferma la
sua ipotesi di un'origine jonica (a), mi pare che per
gli schemi a figure umane, nel caso particolare della

(') Nel frammento di situla di Dafne il premio sarebbe
un tripode, e cella tomba degli Angari forse un caldaio posto
in terra dietro il pugile di destra.

(*) Si veda in Bull, di Paletti., XXXIX, 1913, pag. 161
e seg, in cui si ribatte quanto il Grenier (op. cit, pag. 408
e segg.) aveva sostenuto contro lo stesso Ghirardini (Mon. d.
Lincei, X, pag. 142 e segg ). Veramente il Ghirardini, a pro-
posito della recente scoperta di un coperchio di situla figurato
e di una situla figurata, parla di « una ulteriore conferma della
origine ionica dell'arte figurata delle situle palcoveuete».

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scena di pugilato, si debba ammettere una discendenza
parallela e dei bronzi laminati e della sedia Corsini
dai medesimi modelli. Ma questi modelli, in tal caso,
non possono assolutamente essere monumenti di arte
ionica, sibbene di arte italico-etnisca, e la trasmis-
sione di tali schemi figurati sarebbe avvenuta da sud
a nord attraverso la penisola.

Nè un ostacolo a questo può essere offerto dal
citato frammento fittile di Este con scena a rilievo
di pugilato coi soliti manubri, poiché lo stesso Ghi-
rardini, contro il giudizio dello Hórnes ('), che negava
al frammento una origine locale, ha difeso tale ori-
gine, già da lui prima sostenuta, con ragioni fonda-
tissime (2).

Noto poi, a proposito di quanto sopra ho esposto,
che mi pare incerto che una statuetta bronzea (3) di arte
primitiva e che si ricollega con le molte, in maggio-
ranza vetuloniesi, che adornano utensili, candelabri
e recipienti di tombe paleoetruschc ed italiche, rap-
presenti un pugile col caratteristico cesto a foggia di
manubrio, mentre la destra è piegata al petto.

Più breve menzione meritano le altre rappresen-
tazioni di giuochi. Essi, insieme al pugilato, costitui-
scono un complesso il quale nella sua modestissima
espressione artistica, ricorda le analoghe composizioni
pittoriche di contenuto atletico, che abbelliscono le
camere funerarie degli Etruschi dalla fine del sec. VI
alla fine del sec. V (4).

Così è da menzionare il dipinto della tomba delle
Iscrizioni (pugilato, lotta e corsa di cavalieri); ma
veri complessi si hanno in tombe posteriori, in quelle
cornetane del Letto funebre (5) o delle Bighe, in
quelle chiusine della Scimmia. Casuccini (6) e Dei (7).

(') Op. cit, pag. 655.

(*) Bull, di Paletn., XXXVII, 1911, pag. 85.

(:t) Fu acquistata a Bologna dal Forrer, nella cui colle-
zione ora si trova (Forrer, op. cit., tav. 216, fig. 8, pag. 775);
probabilmente proviene dall'Etruria centrale. Il Forrer vi ha
riconosciuto un pugile; certo è erronea la idea del Forrer che
questa statuetta abbia potuto servire come chiave.

(4) Giuochi isolati sono nelle tombe anteriori degli Auguri
(lotta e pugilato) e del Barone (eorse di cavalli).

(5) È inedita; Brizio. Bull. deW/»«., 1873. pag. 102 e seg.J
Uennis, op. cit., I, pag. 315 e segg.

(6) Mon. dell'Inst., V, tavv. 32-34; Ingfairami, Museo chiu-
sino, tavv. 181-185; si veda von Stryk, op. cit, pag. 70 e seg.

(7) Micalt, Monumenti per servirà ecc., tavv. 69-70; In-
gliirami, op. cit., tavv. 122-123: si veda von Stryk, op. cit.,
pag. 69 seg.
 
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