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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Ducati, Pericle: La sedia Corsini
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0226

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443 la sedia

Nella sedia Corsini si allude alla corsa di cava-
lieri in modo, per dir così, sintetico, con uno sgra-
ziato cavaliere provvisto di tunica. In modo consimile
un sol cavaliere ad indicare la corsa è esibito nella
seconda zona a sinistra nella situla Arnoaldi, mentre
due cavalieri sono nella situla di Kuffarn provvisti
di berretti a punta ('). Accenni similmente modesti
a corse di cavalieri sono, nelle stele felsinee, in un
esemplare frammentato (2) ed in miseri tardi fram-
menti (3). La modestia di tali accenni risalta rispetto
alle più vaste composizioni di corse che sono su mo-
numenti etruschi arcaici (4), eseguiti sotto l'influsso
dell'arte greca (5).

Già sopra ho detto che i due gruppi che ancora
sono da esaminare, riguardano un unico genere di eser-
cizio, quello della lotta : nel suo inizio nel gruppo a
destra, in cui si ha lo schema semplice di due gio-
vani tunicati che stanno per afferrarsi ; già alla sua
line nel gruppo assai infelicemente espresso a sinistra.
Nel quale ben si manifesta la imperizia dell'umile
adornatore della sedia Corsini; il gruppo è rimasto
abbozzato, e male, nei suoi contorni ed è non facil-
mente riconoscibile. Trattandosi qui della riproduzione
di due corpi umani insieme strettamente avvinti ed
esibiti, l'uno di profilo e l'altro di prospetto e di
scorcio, l'adornatore della sedia, avvezzo ad esprimere
facili schemi di figure isolate e di profilo, non ha
saputo vincere le gravi difficoltà e, scoraggito, ha

(') Come i corridori su carro della prima zona della si-
tula Arnoaldi: tale berretto corrisponde a quello degli aurighi
della tomba Casuccini. Mi pare incerto se ad una corsa appar-
tengono i cavalieri della prima znna della situla di Watscli;
piuttosto sembra che essi prendano parte alla processione, in
cui appaiono anche due carri solennemente incedenti a sinistra.

(2) Moti. d. Lincei, XX, 1911, flg. 84, n. 138.

(3) Ivi, n. 92.

(4) Si veda, per esempio, il fregio fittile di Poggio Buco
in Studi e Materiali di Archeologia e Numismatica, I, pag. 91,
fig. 2.

(5) Importantissimo, per tale rispetto, sarebbe il rilievo
marmoreo veliterno del Museo Nazionale Romano, pubblicato
in Ausonia, VI, 1911, tav. VI, pag. 147 e segg. (Moretti), se
si potesse prorare che esso già in epoca arcaica fu trasportato
dalla Grecia in Italia. L'impulso a tali composizioni poteva
essere offerto da modelli ceramici; frequente è la corsa di ca-
valli nella ceramica calcidica (Furtwiingler e Keichhold, op.
cit, tav. 101; Perrot e Chipiez, op. cit., X, fig. 4); si veda,
per la ceramici corinzia, il cratere di Amfiarao (Furtwangler
e Reichhold, op. cit., tavv. 121-122), per l'attica l'anfora in
Gerhard, Auserlescne Vasenbilder, tav. 111.

Corsini 444

lasciato a mezzo il mal riuscito tentativo. In realtà
del lottatore vittorioso appaiono le gambe a sinistra
della base a forma di altare; egli è riuscito a solle-
vare l'avversario e a stenderlo di schiena sul basa-
mento, sul quale apparisce, di prospetto, il contorno
della parte inferiore del suo corpo. Senza dubbio,
anche per questi simplegmi di lottatori, era l'arte
ellenica e, specificatamente, la ceramica attica che
offriva i modelli meravigliosi ed insuperabili all'arte
dell'Italia centrale. L'arditezza dei simplegmi di lot-
tatori della tomba cornetana delle Bighe (nelle due
figure atletiche sotto l'impalcatura su cui stanno gli
spettatori) e delle tombe chiusine della Scimmia,
Casuccini. Dei e di quella nota dall'opera di Gori ('),
è dovuta appunto a questa inspirazione dai prototipi
ellenici. Ma per il gruppo, male riuscito, della sedia
Corsini, non manca il riscontro col materiale nordico;
è invero nel tardo fodero di spada di Hallstatt (2) che
apparisce, accanto al puntale, un gruppo di lotta-
tori (3) di cui uno è caduto a terra di schiena, mentre
Tagonoteta, una cui gamba termina in un viticcio,
cerca di separare i contendenti. Analoga azione sta
per compiere sulla sodia Corsini la figura a destra
del basamento, provvista di una lancia e con la destra
aperta.

*

I guerrieri (tav. VII-VIII). — Una fila di guer-
rieri imberbi è nella zona superiore del dorsale della
sedia Corsini ; si alternano i fanti ai cavalieri, quattro
dei primi e tre dei secondi sono tuttora conservati; ma
nella loro espressione lo scalpellatore della sedia non ha
bene calcolato lo spazio. Mentre invero le tre prime
figure sono ben distanziate l'ima dall'altra, le ultime
quattro si addensano, sicché la lancia a cui si appoggia
ciascun fante apparisce dietro la parte posteriore del
cavallo precedente; il piede sinistro è su di uno degli
zoccoli anteriori del terzo cavallo e quello del quarto
fante è ricoperto dalla fascia laterale a ramo di edera.

(') Museum etruscum, III, Classis II, tav. VI.

(2) Von Sacken, in Mitteilungen der Central-Commisswn,
X. I, pag. 4 o segg., tav II: Lindeschmidt, Alterlhùmer
unserer heidn. Vorzeit, IV, tav. 32 ; Mach, op. cit., tav. LXX, 3
e LXXI, 3, c; Déchelette, op. cit.. fig. 297; esatta riprodu-
zione del puntale è in JahretKefie des ósterr. arck. Institutes,
III, 1900, pag. 38, fig. 5 (HOrnes).

(3) Il gruppo di lott atori fu riconosciuto anche dal Von
Sacken ; ma per l'agonoteta si veda Hornes,
 
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