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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 24.1916

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Ghirardini, Gherardo: Gli scavi del Palazzo di Teodorico a Ravenna
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https://doi.org/10.11588/diglit.11257#0373

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GLI SCAVI DEL PALAZZO DI TEODORICO

A RAVENNA

li

Sito ed estensione
delle fabbriche esplorate. 11 cortile centrale.

Ricercare con metodo scientifico gli avanzi del
palazzo di Teodorico a Ravenna, che si sapeva esi-
stito in vicinanza della chiesa di S. Apollinare Nuovo
e del quale erano apparsi in passato vestigi in una
ortaglia di proprietà dei signori Matteo e Domenico
Monghini, fu nobile divisamente del direttore gene-
rale delle Antichità e Belle Arti Corrado Ricci.
L'anno 1908 egli ne fece concreta proposta all'on.
Luigi Rava, allora Ministro dell' Istruzione, il quale,
riconosciuta la importanza dell' indagine e forniti i
mezzi finanziari, ne consentì e deliberò l'attuazione. *
Dna prima campagna di scavo fu iniziata il 24 agosto
1908 e proseguita insino al novembre. Campagne ul-
teriori furono annualmente riprese nella stagione estiva
e autunnale; e si condussero a termine nel dicembre
del 1914.

La cura amministrativa e tecnica dei lavori venne
affidata alla Sopraintendenza dei monumenti di Ra-
venna, rappresentata prima dall'ing. Domenico Maioli,
poi dal prof. Giuseppe Gerola; ed io ne assunsi la
direzione archeologica. Di quanto si andava scoprendo
fu tenuto conto particolarmente da me nelle frequenti
visite e assistenze ai lavori, di cui trassi a mano a
mano i ricordi; dal soprastante Pio Zauli che, ad-
detto alla vigilanza degli scavi gli anni 1908, '909,
'911, '914, compilò speciali rapporti su quello che

Monumenti Antichi — Vol. XXIV.

giornalmente si operava e si scopriva ; da Aldo Cor-
dini che simili rapporti compilò sui lavori dell'anno
1910; dal prof. Alessandro Azzaroni che, sempre pre-
sente agli scavi stessi, ne delineò con somma dili-
genza le piante e le sezioni, e andò via via riprodu-
cendo con fedeli disegni i musaici rinvenuti. L'ing. Ra-
niero Mengarelli ispettore dei Musei e Scavi di Roma,
invitato a visitare i nostri lavori, si recò a Ravenna
nel settembre 1910. A lui sono dovute le misurazioni
delle quote altimetriche de' pavimenti insino allora
scoperti rispetto al livello del mare, e i suggerimenti
dati per la compilazione delle diverse sezioni. Dal
1911 al '914 all'architetto prof. Gaetano Nave addetto
alla Sopraintendenza ravennate fu commesso l'inca-
rico di osservare, misurare, studiare e notare i ma-
teriali e tutte le particolarità tecniche e formali dei
resti dissepolti sino alle maggiori profondità, in rela-
zione coi rilievi e i disegni del prof. Azzaroni.

Riserbata pertanto la pubblicazione di tutti i ri-
sultati della impresa compiuta ad un'ampia mono-
grafia copiosamente illustrata che non potrà essere
l'opera d'un solo, stimo frattanto doveroso fornire da
parte mia una esposizione preliminare che informi gli
studiosi intorno alla natura e ai caratteri degli avanzi
architettonici rimessi alla luce.

Del palazzo rintracciato nei nostri scavi si ritro-
varono i pavimenti, alcuni resti inferiori delle mura-
ture, tutte le fondazioni, le fogne destinate allo smal-
timento delle acque e moltissimi avanzi sparsi di
marmi e di terrecotte. La sorte dell'edifizio nell'età
moderna non risultò pur troppo diversa da quella

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