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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Taramelli, Antonio: Il Tempio Nuragico di S. Anastasia in Sardara (Prov. di Cagliari)
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0011

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IL TEMPIO NORAGICO DI S. ANASTASIA ECC.

14

della Sardegna e che tanto abbonda nelle sedi lito-
ranee degli stagni di Oristano

Dopo questo aspro nodo di M. Arci, a valloni
profondi e selvosi ed altipiani dalle pareti dirupate,
che può competere in maestosa imponenza con la
fronteggiante catena di M. Arcuentu, la catena si
abbassa in corrispondenza della larga incisione della
valle donde esce il Rio di Mogoro, che riceve come
affluente il Rio Mannu della Marmilla, il quale rac-
coglie le acque di un ampio bacino interno, attenuante
l'altipiano della Giara, descritto altrove nella sua con-
figurazione e nei suoi monumenti preistorici (2). A sud
di questo profondo e largo solco di Rio di Mogoro,

separa dalla ferace Marmilla, uno dei granai della
Sardegna.

Il vasto piano racchiuso tra queste due zone mon-
tuose, oltre alle pendenze naturali giù dai fianchi
della catena, presenta un lento ma continuo innalza-
mento dalle bassure aquitrinose, dove il mare si con-
fonde con la terra e con gli stagni, lungo il golfo di
Oristano, mano mano che si allontana da questo, sino
a raggiungere una quota media dai 30 e ai 40 metri
verso il centro della pianura e l'altitudine di circa
50-60 metri verso il limite di quello spartiacque acqui-
trinoso che occupa il centro della pianura e che separa
i due bacini campidanesi.



/- », ■

Fig. 4. — Sezione dell'acropoli di Monte Saurecci (dal Lamarmora).

la catena orientale cambia natura geologica ed aspetto ;
si presenta come una serie di colline e mammelloni,
per lo più tondeggianti, separati da valloni, alternati
con brevi tratti di altipiani, dalle pareti a scarpate
erte, ma che di raro raggiungono un'altezza di 400
metri. Questo gruppo di alture, che va sino al solco
di Rio di Samassi si eleva a m. 409, col M. Genna
Maria, a m. 372, con la Punta Columbus, a m. 276,
con Bruncu Pirastu e forma una cresta di rialzi in gran
parte coltivati, con tratti di altipiani a pareti a brusca
scarpata, la quale limita il piano Campidanese e lo

(1) Zanardelli, Le stazioni preistoriche e lacumarensi del
Campidano di Oristano. Bull, di Paletnol. hai., a. XXV, 1899,
pag. 109 e seg.

Le stazioni del territorio di Cabras sono rappresentate
specialmente nella bella collezione dell'avv. Efisio Pischedda,
di Oristano. Nel catalogo redatto dal signor Nissardi e da me,
di detta collezione, figurano a centinaia i coltelli e le freccio
di tutte le formo, in ossidiana, ed a migliaia le scheggio rifiuti
di lavorazione, provenienti da almeno 10 stazioni diverse.

(2) Nissardi-Taramelli, L'altipiano della Giara di Gesturi
ed i suoi Monumenti preistorici, in Monumenti dei Lincei,
anno 1907.

Questa vasta pianura (vedi Carta a fig. 1) è per-
corsa da varie fiumare, spesso incerte ed intersecanti
i loro corsi, attardantisi in stagni e paludi, regno
triste della malaria; ma si disegnano però netta-
mente due corsi principali, il Rio di Mogoro, nel
lato orientale ed il Rio o Flumini Matta o Mannu,
che con molti nomi nelle varie parti del suo corso
e con molti affluenti solca la parte occidentale della
pianura, ma riceve le acque del versante orientale
nella parte a sud della stretta di Rio Mogoro, del
gruppo collinoso di formazione geologica terziaria che
abbiamo sopra descritto.

Il Rio di Mogoro, sfocia nello stagno di Sassu;
rasenta il limite occidentale del piano, ricevendo le
acque del Monte Arci; poi si piega bruscamente,
contornando a sud questa catena e si addentra nel
cuore di essa, in un alto bacino montanoso, denso di
foreste e di macchie.

L'altro fiume, il Rio Matta, o Sitzerri alla sua
foce si getta in fondo allo stagno di Marceddì e
corrisponde al fiume che gli antichi geografi desi-
gnavano col nome di Rivus Sacer, 'IeQonÓTafiot;, de-
 
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