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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Taramelli, Antonio: Il Tempio Nuragico di S. Anastasia in Sardara (Prov. di Cagliari)
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0039

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69

IL TEMPIO NtJRAGUCO DI S. ANASTASIA ECC.

70

Estese le indagini in tutte le intercapedini la-
sciate tra le pareti del pronao e della cupola e le
mura di sostegno senza rintracciare alcun deposito
votivo, si proseguì la ricerca procedendo verso il lato
ad est del tempio, sotto la facciata ed il pavimento
della chiesetta di S. Anastasia. Quivi, sotto il livello
delle sepolture del seicento e del settecento, si rin-

vennero molti tratti di un pavimento in selciato, in
grossi lastroni irregolari di lava basaltica, che si
estendeva per oltre m. 12 ad est dell'atrio, benché
interrotto dalle fondazioni e dalle sepolture della
chiesetta. Questo selciato (tav. I, fig. 11), posava sul
terreno vergine, era abbastanza levigato ed al disopra
di esso fu in varii punti osservato uno strato archeo-
logico di terriccio nero, ben distinto dal terreno sepol-
crale della chiesetta. Questo strato, diligentemente
esaminato, dette molte ossa di animali domestici,
pecora, bove, porco e zanne di cinghiale, con fram-
menti di stoviglia nuragica, evidentemente provenienti
dagli avanzi di sacrificii compiuti presso il tempio.

Anche di fronte al tempio di S. Vittoria Serri si ebbe
un ampio piazzale, con traccie di deposito di sacri-
ficio; così pure anche dinnanzi al piccolo pozzo, in-
dubbiamente votivo, di S. Millanti presso Nuragus, si
ebbero i resti di un selciato, almeno due volte rin-
novato, indicante un'area tenuta con speciale riguardo
e rispetto (1).

Seguendo le traccie di questo selciato, sempre ad
est del tempio si rinvenne la bocca del pozzo, nella
pianta a (tav. I, fig. 11, in P), che doveva presentare
la scoperta più fruttifera di tutto lo scavo.

La bocca del pozzo, circolare, di m. 0,70 di dia-
metro, sporgeva di m. 0,50 al disopra del piano an-
tico rappresentato dal selciato; assai probabilmente
l'altezza di questo parapetto doveva essere in origine
maggiore. Come si vide dopo il completo vuotamento,
la profondità del pozzo era di m. 5,00, assai più

i1) Monumenti antichi, 1914, pag. 27, fig. 11; Notizie
degli scavi, 1915, pag. 105, figg. 3, 4.
 
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