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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Taramelli, Antonio: Il Tempio Nuragico di S. Anastasia in Sardara (Prov. di Cagliari)
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0043

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II, TEMPIO N[7RA«lCO DT S. ANASTASIA ECC.

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cura, pareti esili, superficie ingubbiata e lucida: su
ciascun lato del ventre si impostano duo anso, a cor-
done, accostate.

Per la forma e per la ristrettezza della bocca ri-
corda più della precedente le ollette sicule di Thapsos
e di Cozzo del Pantano (1). La decorazione è fatta
con gli stessi elementi che nel vaso precedentemente
descritto : Una zona a taccheggiature verticali corre
su tutto il ventre del vaso, ma nella faccia anteriore,
dove sono le traccio di un falso beccuccio spezzato,
abbiamo tre fascie di zone taccheggiate, sotto alle
quali vi è un'ampia zona occupante la parte inferiore,
riempita di linee molto regolari a zig-zag, profonda-
mente incise, di elegante effetto e segnate ai vertici
degli angoli nella zona superiore ed inferiore da cir-
coletti, in modo da ricordare i migliori esemplari
della ceramica di Anghelu Ruju e dei vasi eneolitici
di Cnossos (2). Intorno al fondo gira una fascia di
rombi ad intreccio di linee, già noti ad Anghelu Ruju
e Cuguttu (3), di Alghero. Dalla zona centrale si
alzano verso l'orlo due grandi zone di linee con fitte
taccheggiature orizzontali e serie di cerchielli con-
centrici, i quali girano tutto attorno all'orlo ed alla
base delle anse. Qualche cerchiello è impresso anche
nell' interno della bocca. Questa decorazione complessa,
che ricorda quella delle anforette sicule di S. Angelo
di Muxàro, del II periodo (4), si ha anche in molti
frammenti rinvenuti nel pozzo votivo di Sardara, e
riferibili a vasi di identica forma, pure muniti di
anse accoppiate.

3) TJna'consimile esuberanza decorativa abbiamo
nella piccola anforetta che, in proporzioni assai ri-
dotte, riproduce la forma delle due precedenti. An-
ch'essa piriforme, ma col fondo piatto, collo legger-
mente espanso, alta cm. Ile bocca cm. 5, ha verso
il collo un falso beccuccio e due anse ad orecchiette
perforate da occhiello verticale (fig. 59, tav. VII,
fig. 67). La superficie, ingubbiata e brunita, scompare

(') Orsi, Thapsos (Sep. 22), fig. 29, col. 119; Cozzo del
Puntano, Necropoli Sicula, in Monumenti antichi, II, pag. 12,
tav. I, fig. 3.

(2) Taramelli, Not. scavi, 1904, pag. 315, fig. 13; Mae-
kenzie, The pottery of Cnossos; per le zone di fascia a zig-
zag, vedi la tazza di Latrónico, U. Rellini, op. cit, fig. 27,
pag. 55.

(3J Taramelli, Not. scavi, 1909, pag. 104.

(*) Orsi, Bull. Paletti, hai., 1901, pag. 281, fig. 3.

quasi completamente sotto la decorazione impressa ed
incisa: inferiormente un giro di triangoletti formati
di cerchielli semplici; più sopra una fascia di cer-
chielli più grandi, alternati con fascia di cerchielli
concentrici e più in alto con zone a spina-pesce, che
fasciano tutto in giro il falso beccuccio ; verso la bocca
un'ultima zona di cerchielli e di spina-pesce. È una
decorazione tirata via alla brava, da mano esperta,
con motivi già noti nella semplice decorazione cera-
mica dei nuraghi, tanto dagli scavi di Palmavera che
da altri esemplari già editi dal prof. Pinza (1).

La presenza di tale vasetto nel deposito votivo
di Sardara conferma il carattere nuragico di alcuni
vasetti piriformi, a lungo collo e falso beccuccio,
pure ornati da incisioni a fascie di linee e cerchielli,
che da molto tempo si conservavano nel Museo, senza
precise indicazioni di provenienza e di cui presento
quello più interessante per l'analogia con questo di
S. Anastasia (tav. VII, fig. 68).

4) Altra anforetta piriforme, con ventre più
sferico e bocca più larga, alta cm. 13 e bocca di
cm. 6, a pareti spesse e liscie con due ansette per-
forate ciascuna da due fori verticalmente disposti ; è
priva di decorazioni (tav. Vili, fig. 69 e fig. 70 a
d. in alto).

5) Singolare nella ceramica nuragica è anche
il vasetto a forma di ascos, a superficie incavata e
rialzata da solchi e cordoni molto salienti, che si
direbbero inspirati o da modelli metallici baccellati,
come le note tazze d'oro delle tombe di Micene, o
più semplicemente da un modello di recipiente in-
trecciato di vimini o di paglia. L'ansa, che è tron-
cata, come il collo, è decorata alla base da zone di
grossi cerchielli (tav. Vili, fig. 71 e fig. 62 a d.).

6) Pure a cordoni salienti, però regolari, trac-
ciati con una stecca che li disegnò in rilievo, e limi-
tati da finissime zone a spina di pesce, è la piccola
brocchetta, frammentata, alta cm. 13, data a fig. 57
a sin. e tav. Vili, fig. 72. Neil' intervallo tra i cor-
doni verticali si hanno tre serie di bozzette mam-
mellari che già si notarono in qualche vasetto di
Anghelu linju e di Serri, motivo decorativo della ce-

(l) Palmavera, Monumenti antichi, a. XIX (1909), pag. 02,
tav. VI; Pinza, Monumenti primitivi della Sardegna, tav. XVIII,
figg. 16-18.
 
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