Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]: Monumenti antichi (25.1918)

113

Il tempio nuragico di s. Anastasia ecc.

114

Nelle figg. 115, 116 presento la sezione all'atto
del rinvenimento del circolo in pietra e del mani-
cotto in terracotta e la ricostruzione da me proposta
dell' intiero forno fusorio di cui qui abbiamo le traccie.
Per tale ricostruzione, per quanto sorretta dagli ele-

e che era qui portato all'officina di Ortu Commidu
dai centri isolani di miniere ramifere, forse della
valle del Plumendosa, coltivate in età nuragica ed
ivi, mediante fusioni ripetute reso allo stato di car-
bonato di rame od anche di rame nero, metallina,

Fig. 113. — Resti del forno fusorio entro la torre sporgente M.

menti di fatto e basata sui suggerimenti di valenti
coltivatori di miniere e dirigenti di forni fusorii, non
ho il conforto di comparazioni con altre fonderie pri-
mitive di Sardegna e difettano anche notizie sicure
sulle fonderie preistoriche di altri paesi ; avanzo per
ciò modestamente la mia ipotesi, nella speranza che
altri fatti possano essere forniti da ulteriori indagini
per meglio confortarla ed illuminarla.

Il circolo di muratura, rappresentato in sezione
a a (figg. 115, 116) era la base di una fornace, per
la fondita del minerale di rame, già scelto e già
distinto dagli altri minerali con i quali è commisto
Monumenti Antichi — Vol. XXV.

già triturato e ridotto quindi nelle migliori condizioni
di fusibilità, pronto perciò ad essere trasformato in
metallo, per mezzo di una qualsiasi fornace a car-
bone (1).

Nel centro del circolo della fornace i fonditori
preparavano, a ciascuna operazione di fondita, un cro-
giuolo o manicotto, una specie di muffola primitiva,
destinata a contenere prima il minerale ed a ricevere
poi il metallo colato a fusione compiuta. Con argilla
fresca era innalzato sul fondo della fornace, costituito

(!) Vedi più oltre a col. 128.