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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Paribeni, Roberto: Necropoli barbarica di Nocera Umbra
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0111

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213

NECROPOLI BARBARICA DI NOCERA UMBRA

214

sinistro. Egli stringe la spada in atto di vibrare un
colpo sul figlio che egli tiene ponendogli una mano
sul capo. Isacco ha le mani dietro al dorso, veste
di corta tunica, e sembra incedere verso una catasta
piramidale di legna, che è addossata alla colonna.
Dietro Abramo sta l'ariete con la testa a lui rivolta.

Il capitello della colonna suddetta sembra raccor-
darsi con un archetto dentellato, il quale per questa
particolarità si distingue da quelli che stanno sopra
alla rappresentanza di Daniele, e si ripete per tutta
la rappresentanza della mensa eucaristica. Anzi per
caratterizzare maggiormente il luogo ove trovasi detta
mensa, ogni figura di questa rappresentanza è divisa
da colonne o doppie colonne scanalate obliquamente
Quindi la mensa eucaristica vedesi raffigurata entro
un tempio e la grossa colonna col capitello non sol )
divide i fatti del Vecchio Testamento dal simbolo
sacro del Nuovo, ma eziandio sta ad indicare l'in-
gresso del tempio.

La mensa è prospetticamente rappresentata, cioè
vedesi anche il suo piano, diviso da fasci di linee
nel mezzo e da riquadramenti e linee diagonali in
croce ai lati; e la pala pure divisa con stola nel
mezzo con riquadramenti a linee diagonali ai lati,
e ornata con balza a greca nel fondo. La detta mensa
trovasi fra due colonne del tempio. A destra dell'al-
tare, cioè a eornu evangelii è forse rappresentato un
evangelista ammantato, con destra alzata e con rotolo
nella sinistra. Dall'altra parte, cioè a cornu epìstolae
un diacono in tonacella, appoggiato alla mazza. Altra
figura uguale alla prima, con lungo rotolo nella mano
sinistra e con braccio destro alzato, sta presso il dia-
cono sotto l'ultimo archetto a dentelli, e con esso è
limitata la rappresentanza. Non è improbabile che
pure in questo si sia voluto raffigurare un evangelista.

Non esito a riconoscere nella cassettina di Nocera
un'artophoria ovvero una scatoletta per il pane euca-
ristico. Basterebbe a provare ciò il significato delle
sue rappresentanze, che in ogni parte corrisponde al
sacrifizio. E per questa ragione sono vere e proprie
artophoriae, o pyxides quelle riprodotte dal Garrucci
nella sua Storia dell'arte cristiana, voi. V, tavole
437-440. Altre, come quella celebre di s. Colombano
di Bobbio, nella quale è rappresentato, con mistico
significato, Orfeo che attira al suono gli animali nello
stesso modo che vedesi riprodotto in monumenti cri-

stiani del IV e V sec, dovevano essere turriculae
ovvero thecae per le reliquie ('). Il nostro monumento
sia pel significato delle rappresentanze, sia per l'arte
si manifesta di un secolo anteriore all'età del sepol-
creto barbarico in cui fu trovato. Ciò può spiegarsi
solamente (avuto riguardo ancora al suo carattere
sacro che doveva escluderlo da uso mondano) suppo-
nendo, che esso fosse stato un prodotto di qualche
rapina avvenuta da parte dei barbari stessi.

g) Due placchette quadrangolari di argento, in
frammenti. Alt. mm. 38. Furono trovate presso le
ginocchia.

Fio. 63.

h) Vari tubetti di lamina d'argento in forma
quadrangolare, decorati con impressioni fatte per mezzo
di un punzone (fig. 63). Furono raccolti lungo le tibie,
disposti a fila, siccome nella tomba 22 da noi de-
scritta ; ciò conferma l'osservazione fatta a suo luogo,
che cioè dovevano costituire una specie di pendaglio
o nastro che scendeva dalla cintura.

i) Coltelluccio di ferro con avanzi del fodero
di legno, che era guarnito con fascette d'argento.
Esso pure doveva essere appeso alla cintura per mezzo
di un nastro o di una striscia di cuoio, poiché fu
raccolto alle ginocchia insieme agli ornamenti pre-
cedenti.

I) Semplice fibbia di bronzo trovata sotto il
coccige e appartenente alla cintura.

m) Spada corta di ferro, in frammenti, della
forma stessa delle grandi spade, cioè a larga lama
bitagliente e con punta arrotondata. Era stata deposta
lungo il braccio sinistro insieme alla cintura i cui

(L) Garrucci, Storia dell'arte crist., voi. VI, pag. 61.
 
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