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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Orsi, Paolo: Gli Scavi intorno a l'Athenaion di Siracusa: negli anni 1912-1917
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0184

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gli SCAVI INTORNO A l'aTHENAION DI SIRACUSA

360

rita, alcune scoperte casuali, dovute all'asfaltamento
della via, mi obbligarono a riesaminare da capo taluni
spezzoni del suolo, prima non saggiati. In questa oc-
casione, e precisamente davanti al portone meridionale
del Municipio, saltò fuori, nel punto segnato in pianta,
un collo di pozzo in muratura, cbe ritenni conveniente
esplorare, ben sapendo quali tesori di rifiuti e di rot-
tami racchiudano talora i pozzi. Nella fig. 3 se ne
veda la pianta e la sezione del tratto superiore. Il
pozzo, con un diametro alla bocca di cm. 90, che più

Che il pozzo sia escavazione antica, non cade
dubbio; ma esso è stato adibito negli ultimi secoli
a scopi ben diversi da quello naturale ed originano.
Vuoto fino a m. 4.10 dal vecchio piano stradale, ora
modificato dalla pavimentazione ad asfalto, appena ne
iniziai il vuotamente m'avvidi, che esso era divenuto
una macabra carnaia ; per una intera settimana gli
operai continuarono ad estrarre un infinito numero di
corbe di detriti scheletrici infraciditi e pulverulenti.
Si scese così fino a 12 m., non trovando altro che

Fio. 2.

sotto alla linea rocciosa si dilata sino a m. 1.20, era
superiormente munito di un collo quadrato di quattro
pezzi di « giuggiolena » ; il rivestimento lapideo pro-
segue di sotto con altri tre filari di conci, fino a rag-
giungere a m. 1.85 dal davanzale di esso, la roccia.
La canna del pozzo superiore era vuota per parecchi
metri, ma la bocca era obliterata dal solido e com-
patto imbrecciato moderno, -cotanto indurito, che mal-
grado l'assenza di un lastrone di chiusa (supplito forse
in origine da assi poscia infracidite), è miracoloso
che in una via cotanto frequentata, non sieno avve-
nuti sprofondamenti e disgrazie. Come costruzione il
collo non presenta particolari degni di nota ; a noi
interessa però tener d'occhio i vari livelli ed imbrec-
ciati antichi, che io ho fatto segnare accanto ad esso.

detriti scheletrici, senza mescolanza di terra veruna,
e senza aver raccolto un solo coccio greco. Non rag-
giunsi il fondo, e dovetti smettere il lavoro per le
premine degli asfaltatori della via. Ora io penso che
questo pozzo, vuoto in origine, fosse stato colmato in
una luttuosa circostanza, fino a raso bocca, di cada-
veri, i quali nel lento processo di decomposizione,
vennero calando e sedimentandosi fino a m. 4.10 dal
piano stradale. Certo, nel primo istante del disastro,
cui tosto accenno, la bocca fu chiusa con un debole
strato di terra, sul quale vennero in seguito adagiate
le ripetute imbrecciature stradali, che assumendo forte
consistenza evitarono sprofondamenti e disgrazie. Cal-
colando che ogni metro lineare del tubo contenesse
gli avanzi di una diecina di cadaveri, avremmo estratto
 
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