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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Orsi, Paolo: Gli Scavi intorno a l'Athenaion di Siracusa: negli anni 1912-1917
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0189

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111,1 SCAVI INTORNO A 1,'aTHENAION 1)1 SIRACUSA

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letri, valutati ad un minimum di 20. I due superiori
erano nettamente distesi, gli altri disordinatamente
costipati. Le pareti interne erano intonacate di malta
ordinaria.

A sgombero ultimato risultò che la cassetta era
stata effettivamente costruita per ricevere i soli due
cadaveri superiori. Ma essendo essa stata installata
sopra una carnaja preesistente, nelle prime osserva-
zioni si confusero i morti del sepolcro con quelli del
suolo sottostante.

Sep. XIV. Cassetta di pezzi in coltello, priva di
coperture, perchè superficiale, contenente parecchi
morti, il cui numero non si fu in grado di precisare.
In mezzo ad essi vennero raccolte tre perle in pa-
stiglia (sic) invetriate in bleu, quattro chiodi di ferro
1. cm. 8, e tre minuscole monetine in bronzo, che mi
sembrano riferibili a quella oscurissima monetazione
spicciola, che si attribuisce al periodo gotico e van-
dalico.

Sepp. XV-XVI. Ognuno coperto di tre lastre,
costruito come i precedenti, e con uno scheletro dal
cranio a ponente.

Sep. XVIII. A cassetta 1. m. 1.80, formata di
belle lastre in coltello (sei per ogni lato lungo, due

Fio. 8.

per ogni testata), alte cm. 40; mancavano le coper-
ture strappate, quando si fece il lastricato in selcioni
basaltici della via, sotto i quali la tomba apparve
ad appena 30 cm. di profondità. Non pertanto essa
risultò assolutamente intatta, e racchiudeva una
Monumenti Antichi — Vol. XXV.

mezza dozzina di scheletri col cranio ad Est. Al di-
sopra dei cadaveri era adagiata la bella fiala vitrea
a. mm. 215, che qui si riproduce (lig. 8), e che sarà
meglio descritta ed illustrata nella rassegna del ma-
teriale.

Le ultime tombe che qui si descrivono vennero
trovate a destra della porta settentrionale del duomo,
nell'ultima fase delle esplorazioni, quando si esaminò
quella striscia o relitto di suolo.

Sepp. XVIII a XIX. Della consueta forma am-
bedue, in direzione Est-Ovest, con pareti di arenaria
in parte strappate. Conteneva ognuno una mezza doz-
zina di scheletri scompaginati. Nel primo di codesti
sepolcri si raccolsero 81 perle in osso sferiche ed un
po' schiacciate, che non oso dire, se appartenessero
ad una collana o ad un rosario; nella seconda ipo-
tesi il sepolcro sarebbe relativamente a noi vicino.

Sep. XX. Ne esistevano solo le testate in lastre
calcari. I morti, circa 12, giacevano quasi a fior terra,
cioè ad appena 15 cm. dal piano, di guisa che deve
ritenersi che per un abbassamento del suolo sieno
state strappate le coperture.

Nella pianta generale ho indicata la distribuzione
dei sepolcri or ora descritti: in essa vedonsi anche
indicate con un tratteggio speciale le fabbriche bi-
zantine dello strato supremo od almeno una parte di
esse, quelle cioè non sovrapposte a ruderi classici.
Sono murature di grossi conci, in parte indubbiamente
antichi, e strappati forse a fabbriche del luogo. Ma
il sistema di giunture, la stereotomia dei massi ne-
gletta, l'impiego parziale di cemento, e soprattutto
l'altimetria di queste murature, che stanno tutte nello
strato superficiale, sensa scendere nei sottostanti, par-
lano all'evidenza della loro età. Nè mette conto l'in-y
dagare la destinazione di queste umili fabbriche, le
quali io riterrei anteriori ai tempi di Zosimo ed alla
trasformazione del vaóg di Athena in cattedrale.

III. Avanzi di un tempio arcaico

predinomenidico.
(il — i4) (Tavole V e VI).

Con tale designazione io ho battezzato il rudere,
abbastanza ampio e ben conservato, che nella pianta
generale è segnato colla lettera A, e che nel suo
andamento principale segue quasi esattamente l'asse

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