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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Orsi, Paolo: Gli Scavi intorno a l'Athenaion di Siracusa: negli anni 1912-1917
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0190

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371

OLI SCAVI INTORNO a l'aTHENAION di SIRACUSA

372

stradale. La sua prima apparizione data dall' inizio
del decembre 1912, ma si impiegarono alcune setti-
mane per denudarlo interamente, per meglio ricono-
scerne la forma, e per esplorare con ogni cautela e
pazienza il terreno ed i depositi circostanti. Quanto
io vengo qui esponendo è quindi la sintesi di un mese
circa di scavi e di osservazioni.

La fondazione in parola, della lunghezza comples-
siva di m. 13.50, consta di due assise o filari di

a contare da ponente; la seconda (fìg. lo) sulla te-
stata occidentale del nostro rudere, e sempre da Nord
a Sud. La diversa profondità, che si avverte nei due
banchi prima di toccare la roccia, dipende dal fatto
che man mano si procede verso levante, la roccia
naturale si abbassa o sprofonda sempre più.

La prima delle anzidette sezioni ha dato i seguenti
risultati, a cominciare dall'alto:

a) Strato medioevale e moderno, di una po-

5tràto recente

o

ycptnnsv.iitiuiL'.w-u'.'JU'.

« Strato greco

Sep. bizantino

Piano stradale dinomenld ico

Strato greco arcaico

K Strato siculo

Fio. 9.

massi in calcare arenario ; nella inferiore essi sono
messi di corto, nella superiore di lungo. E poiché la
filata inferiore era di fondazione, e la superiore ap-
partiene all' ev&WTrjoìa, è a ritenere che questa in-
cominciasse ad emergere di qualche poco dal piano
antico; di qui la uotevole differenza del modo di la-
vorazione nei due ordini di massi. Di un terzo filare
superiore si credette dapprima dover riconoscere una
reliquia verso la testata di Ovest, ma dopo più ma-
turo esame mi persuasi che codesti due massi spet-
tavano, pur essendo antichi, a strutture bizantine di
ben altra età. •

Prima di esaminare il monumento, conviene vol-
gere la nostra attenzione alla composizione, al con-
tenuto ed all'aspetto dei vari filoni archeologici onde
consta il sottosuolo della piazza, ed a tale scopo pre
sento due sezioni tirate da Nord a Sud; la prima
(fìg. 9) è stata condotta sulla linea: portone meri-
dionale del Municipio — VI intercolumnio del tempio,

tenza oscillante intorno ai cm. 30 o poco più, ada-
giato sopra un sottile battuto, che in qualche modo
è a ritenere segnasse il suolo dei tempi bizantini.

b) Strato greco recente, dello spessore medio
di m. 0.60, adagiato sopra un battuto molto compresso
di circa cm. 15, formato di piccola breccia e se-
gatura calcare ; ritengo che esso rappresenti il suolo,
diremo, dinomenidico, cioè stabilito attorno al tempio
dal sec. V in giù. È nello strato superiore di questo
banco, come in quello medioevale soprastante, che si
trovarono in certa quantità frammenti marmorei delle
tegole, del becco di civetta e della sima-grondaja del
tempio superstite. Materiale che si deve supporre ca-
duto nei vari terremoti subiti dalla citta, dalla deca-
denza romana in poi.

c) Strato greco-arcaico. Il battuto che lo rac-
chiude e lo suggella dovrebbe datare, come osservai,
dall'epoca della costruzione del tempio dinomenidico,
nella quale si regolarizzò anche tutta la vasta piazza
 
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