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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Orsi, Paolo: Gli Scavi intorno a l'Athenaion di Siracusa: negli anni 1912-1917
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0221

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gli SCAVI INTORNO a l'aTHENAION di SIRACUSA

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Fu però solo colla ripresa degli scavi nel feb-
braio 1914, che venne posto in chiaro il riferimento
di questo brano di muro, non ad un recinto termi-
nale ma ad un vero e proprio editìzio. Il muro ap-
parso nel 1913, col suo prolungamento messo a vista
dagli scavi II-'14, con un altro parallelo pure di
questa seconda fase di scavi, ed in fine con uno tra-
versale segnalato nella campagna VIII-'l3, formano
i tre lati perimetrali di una costruzione rettangolare,

Fig. 45.

IX. Edificio rettangolare,

probabilmente grande altare (D).

Nell'aprile del 1913, quasi davanti il cantonale
NE del tempio attuale, s'era avvistata una fondazione
di pezzi messi di lungo, che per la loro speciale di-
sposizione io ritenni allora costituissero Vogo? del
sacro recinto. Ma essendosi quella fase di scavo ar-

restata proprio in quel punto, dopo aver messo a vista
soltanto una piccola porzione del muro anzidetto, era
naturalmente prematuro ed al tutto provvisorio ogni
giudizio espresso a riguardo del medesimo. Per ra-
gioni stratigrafiche presento qui a fig. 45 una vedn-
tiua prospettica di quel brano di assisa, volto a po-
nente, brano che coll'ulteriore sviluppo degli scavi
venne collegato col resto del rispettivo editìzio. Da
esso vedesi frattanto, come i massi di giuggiolena,
delle dimensioni di m. 1.16 X 0.56 prof. X 0.34 alt.
fossero fondati sopra un letto di grosso brecciame,
che penetrava nello strato paleogreco. Ma la fonda-
zione emergendo dal battuto stradale del 500 circa,
se ne coneluse che l'edifìcio cui si riferiva era pre-
dinomenidico, e venne stroncato, altimetricamente,
all'epoca dei grandi rinnovamenti edilizi, coincidenti
colla costruzione del tempio nuovo. Se poi non fossero
bastate codeste considerazioni altimetriche a determi-
nare l'età della fabbrica, proseguendo lo scavo si ebbe
una conferma decisiva alla cronologia anzidetta dalla
constatazione che l'ultimo masso a sud di codesto
muro venne violentemente troncato dal cavo di fon-
dazione del tempio dinomenidico.
Monumenti Antichi — Vol. XXV.

il cui lato corto meridionale non si potè raggiungere,
in quanto veniva a cadere sulla linea di fondazione
della vecchia sagrestia del vescovo Platamone, ed
anzi, con ogni probabilità, fu in quella occasione
strappato e distrutto. Dato lo stato estremamente mi-
naccioso e pericolante di quella fabbrica, molto ele-
vata per giunta, non mi fu dato spingere le mie in-
dagini a piombo sotto quei muri, per vedere se la
fondazione antica fosse stata tagliata o semplicemente
coperta dalla fabbrica cinquecentesca.

Come si rileva dalla pianta, la fondazione di
questa (chiamiamola così provvisoriamente) grande
edìcola rettangolare, risulta di massi in « giuggio-
lena » posti di lungo; il lato settentrionale di essa
(scoperto nell'agosto 1913) è pure formato di conci
dello stesso calcare tufaceo a grana fina e consistente.
Sono due filari di pezzi, quelli inferiori messi per il
corto, bene aderenti l'uno all'altro, anzi così che non
se ne potè esaminare l'anathyrosis, cou uno spessore
di cm. 25 ed una leggiera bugna all'esterno. Il filare
superiore invece è formato di conci messi di lungo,
con 34 cm. di alt.; essi pure sono molto bene con-
nessi, e visti dal fronte esterno, cioè da nord, appa-

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