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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Orsi, Paolo: Gli Scavi intorno a l'Athenaion di Siracusa: negli anni 1912-1917
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0235

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461

gli scavi intorno a

i/athenaion di siracusa

462

farci quasi credere, che qui si fosse fuori di una zona
abitata, ed invece in libera campagna; la roccia di
fondale era poi in questo punto straordinariamente
movimentata, a creste emergenti e cavità profonde.

La stessa stratigrafia di questa sezione, condotta
sulla trincea meridionale, ci è stàta, con lievi va-
rianti, presentata anche da quella settentrionale ; sol-
tanto che in essa nel banco B si riconobbe una quan-
tità piuttosto rilevante di grosse e minute scheggie

grafico di età romana, tìg. 206, che produco al ca-
pitolo epigrafico.

XIV. Fondazioni di un grande e misterioso
edificio (H).

Quando, nel settembre del 1911, a cura ed a spese
del Municipio, sopra l'area del vecchio seminario
venne eretta la facciata del palazzo che ora ospita

Fto. 59.

di candido calcare, adibite come colmata, e derivanti
da una rabbiosa e vandalica distruzione di elementi
architettonici, essendosi riconosciuto in quella grossa
breccia avanzi di cornici, mutuli, gocciolatoi ecc. di
un edificietto ellenistico, della cui forma ed ubica-
zione nulla affatto conosciamo. Di tali membrature
porgo un piccolo saggio a fig. 59.

Un ultimo grande sondaggio, eseguito sull'innesto
di Via Roma, confermò la precedente stratigrafia, ma
anche qui del banco siculo a contatto della roccia si
ebbe appena traccia, quasi esso andasse gradatamente
estinguendosi da ponente a levante.

In questa ultima zona di scavo all'estremità di
Via Minerva, la quale comprendeva intorno a mq. 170
in superficie, non si avvertirono quasi affatto cera-
miche greche e sicule, e l'unico frammentino degno
di ricordo è la metà inferiore del medaglione di una
coppa di stile rosso severo con figura lincine (fig. 150).
Dagli strati superiori viene invece il frammento epi-

l'Istituto Tecnico Comunale, essendosi spinte le fon-
dazioni a grande profondità, per raggiungere la roc-
cia, gli operai s'imbatterono in una vasta e molto
robusta costruzione, che era appunto adagiata sulla
roccia. In quella occasione il prof. Seb. Agati, della
Soprintendenza dei monumenti, rilevò tutto quello che
gli fu dato osservare del grandioso avanzo, che si er-
geva, a partire dalla roccia, con tre assise di massi
in calcare, il che implicava l'ufficio di sorreggere un
peso ingente e ben superiore a quello di una modesta
edicola, per la quale, come replicate volte abbiamo
visto, bastava una fondazione di pezzi messi di punta,
senza necessità di una doppia filata. Nell'occasione di
questi cavi edilizi uscirono dal sottosuolo alquanti
cocci protocorinzii, e proprio sul fondo, adagiata sulla
roccia, venne raccolta la bella foccaccetta o formella
di bronzo fig. 60, del diam. di cm. 17 e del peso di
gr. 2225, ancora tutta avvolta di ossido. Io non ho
dubbio veruno che essa non provenga dallo strato si-
 
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