Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

DOI Artikel:
Orsi, Paolo: Gli Scavi intorno a l'Athenaion di Siracusa: negli anni 1912-1917
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0240

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
471

GLI SCAVI INTORNO A l/ATHENAION DI SIRACUSA

472

volge ad angolo retto verso oriente, continuando, a
quanto pare, con una sola filata, ma su tre assise,
ed avvolgendo la edicola G. L'assisa di fondazione
non posa sulla roccia, ma sopra un letto di breccia
di 10 in 15 cm., il quale si adagia sulla roccia che
segue quasi immediatamente. Fu necessità sospendere
la esplorazione dell'ultimo brano di esso, che di troppo
si accostava alle fondazioni dell'H6tel Roma.

In rapporto all'edicola 6 dovrei ritenere che il
muro sia un po' meno antico di essa, perchè nel tratto
che corre radente al fronte meridionale di quella, ne
ha alquanto intaccate le fondazioni, con un taglio a
vivo, e vi è stato, per così dire, incastrato.

Resterebbe per ultimo da indagare quale fosse
l'ufficio e la destinazione di questo muro lungo e tor-
tuoso, che noi abbiamo studiato, solo per opportunità,
sintetticamente. Mi si è affacciata l'idea di un recinto,
di un ogog, dell'area sacra, fiancheggiante almeno in
parte la strada di accesso ad essa. Ma ad una tale
soluzione si oppone, almeno in parte, l'ubicazione del-
l'edicola G, che cadrebbe all'esterno di esso, e che
forse, per ragioni speciali doveva esser tale. Di più,
poiché il lungo muro L non è tutto di un getto, e
pare anzi risultante da elementi diversi per tectonica,
età e destinazione, può darsi che solo una parte di
esso spetti effettivamente ad un oQog, mentre altri
tratti sarebbero relitti di costruzioni diverse, in parte
abolite nella riforma dinomenidica e nelle successive.

In genere i temenoi hanno forma regolare; ma
questa norma non è costante, perchè la loro forma
viene' subordinata alla configurazione del suolo e ad
altre esigenze. Il temenos di Aphaia, ad esempio, è
perfettamente trapezoide, con un'appendice a SO ;
quello dell' Heraion di Argos manca di un vero oQog,
perchè il tempio è cinto da una corona di edifici sva-
riati. Ma a Selinunte, mentre il megaron di Demeter
è preceduto da un sottile muro circolare, o meglio
arcuato, che pare un vero oQog, Y intero temenos poi,
comprendente anche i Propilei, presenta alla sua volta
gli avanzi intermittenti di un assai più vasto peri-
bolo (')•

Emerge da tutto ciò che la spiegazione di questo
e di tanti altri punti controversi richiederebbe una

(*) Koldewey e Puchstein, Die gr. Tempel von Unterita-
lien und Sicilitn, tav. XI.

ampia esplorazione del sottosuolo dell' Hótel Roma,
il quale ricopre buona parte dell'area antistante al-
l' ingresso principale del tempio di Athena. Ma poiché
tale esplorazione è, per ovvie ragioni, inattuabile,
rimane lo sconforto di doversi arrestare davanti alla
sfinge di tanti problemi insoluti ed insolvibili.

XVII. Gli scavi nel cortile dell'Arcivescovado.

A completare, per quanto era possibile, tutte le
ricerche intorno al vecchio santuario di Athena in
Siracusa, nel marzo-aprile 1917 ho rivolta la mia at-
tenzione all'unica area non fabbricata ad esso attigua,
e fin qui inesplorata, cioè al cortile esterno dell'Ar-
civescovado. Ottenuta, con la consueta sollecitudine e
liberalità, la licenza dall'arcivescovo mons. L. Bignami,
iniziai gli scavi il giorno 1° marzo e li proseguii fino
al 14 aprile. Essi si svolsero nel cortile esteriore del-
l'Arcivescovado, che io avrei voluto rivoltare da capo
a fondo, se non fossero stati di ostacolo a tale disegno
la grande palma che sorge quasi in centro di esso,
la via basolata che lo attraversa da levante a ponente,
e l'enorme cisternone inserito al centro della sua metà
meridionale. Veggasi a tav. X la pianta generale del
cortile, ed a tav. XI quella degli scavi nella sua metà
settentrionale. In detta tavola ho fatto segnare a pun-
teggio l'andamento supposto dello stilobata meridio-
nale del tempio, col quale per tal modo si metteranno
in rapporto le nuove tracce di antichi fabbricati.

Lo scavo è proceduto gradatamente, a spezzoni di
suolo, esplorando successivamente varie zone, che poi
venivano ricoperte, e scendendo fino alla roccia; ma
i fabbricati, che cingono d'ogni lato il cortile, c'im-
posero l'obbligo di una doverosa distanza dalle rispet-
tive fondazioni, e così si venne a perdere un'ampia
fascia perimetrale, che fu giocoforza lasciare intatta.

Adotto il metodo sintettico nello esporre i risultati
conseguiti mediante questo scavo; tenendo sempre
d'occhio la pianta a grande scala tav. X, si vede
tosto come sia venuto in luce un triplice muro, le cui
tre parti sono parallele tra loro e rispettivamente
anche col tempio.

Le tre filate di massi, che chiameremo A (setten-
trionale), B (media), C (meridionale), constano di ma-
teriale diverso; è di pietra « giuggiolena » selvaggia
la filata A, di giuggiolena ordinaria quella B ; di

i
 
Annotationen