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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Orsi, Paolo: Gli Scavi intorno a l'Athenaion di Siracusa: negli anni 1912-1917
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0313

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ti 13

GLI scavi INTORNO a l'aTHENAION di SIRACUSA

614

« Nella 2a linea si legge : "rà'K fipyiK) = hostes
« lui. Nel medaglione di sinistra le due lettere che
« seguono all'abrasione sono nt2 (mau), ma non si
« può sapere, se sieno la parola: !"!""Tl = quid, quod
« o le ultime lettere di un'altra parola, p. e: flltìT
« = Yahweh. In qualche salmo ricorrono mutile pa-
« role : ÌTBT Spai1!* (S. 89. 52 ; 92. 10), ma il resto
« dei relativi versetti non concorda colle lettere del-
l' l'iscrizione ».

« Per la scarsezza d'iscrizioni o di ms. datati
« non saprei dir nulla di probabile sull'età dell'iscri-
« zione, anche per la forma artitìziosa, che sembra
« data alle lettere. L'iscrizione di Naplusa è del VI
« secolo, ed il più antico codice è del X al XII
« (o XIII). Ma l'iscrizione di Siracusa si accosta
« notevolmente a quella di Naplusa, più che non alla
« scrittura dei codici ».

Per quanto il eh. prof. Guidi nulla sia pervenuto
a ricavare del testo di questa enigmatica epigrafe,
chiaro però risulta da tutte le sue osservazioni, che
si tratta di un testo ebraico molto antico, certamente
il più antico di Siracusa, anzi della Sicilia. Vero è
che noi possediamo qui un altro testo funebre molto
arcaico, del sec. VI, forse anzi del V, da me sco-
perto in un ipogeo di S. Lucia e divulgato ('), ma
esso è scritto in greco sebbene con formulario ed
accompagnamento di simboli ebraici. Il nuovo titolo
conferma, in ogni caso, come nel più alto medioevo
vivessero a Siracusa, ed in parecchi altri luoghi del-
l'isola piccole comunità ebraiche, affermate da cata-
combe, da altri piccoli monumenti e soprattutto da
lucerne, non infrequenti, fregiate del candelabro epta-
lichno.

A chiudere la magra serie epigrafica, produco per
ultimo a fig. 209 un marmo bizantino, rinvenuto nel-
l'aprile 1915 demolendosi la gradinata della porta
laterale (settentrionale) del duomo. È un frammento
di pilastro marmoreo di transenna (di cm. 39 X 16
X 10 spessore), coll'avanzo di un nome bizantino:
........siov, riferibile, forse all'autore o dedicante

(l) P. Orsi, Nuovi ipoi/ei di sètte cristiane e giudaiche
ai Cappuccini di Siracusa, in Ruem. Quartalschrift fùr
christl. Altertumskunde, 1900, pag. 198 e segg. Vedi ibidem,
pag. 203 e segg. il catalogo dei Monumenti ebraici della re-
gione siracusa,na.

dell'opera, una transenna che chiudeva una delle cap-
pelle della cattedrale bizantina.

Pio. 209.

Le grandi terrecotte figurate.

Trattandosi di pezzi ragguardevoli per dimensione
e per soggetti, importa molto il precisare, per quanto
è possibile, non solo il punto di provenienza, ma
anche lo strato ; perchè a queste speciali circostanze
può, almeno in parte, subordinarsi l'altra conclusione,
a cui soprattutto mira la nostra indagine, di stabi-
lire cioè, se si tratti di te. decorative di edifici, op-
pure di ex-voto autonomi, che nulla hanno che ve-
dere coi singoli edifici. Questo è di capitale impor-
tanza per la storia dell'architettura cretacea primitiva
e della plastica in genere.

A) Grande placca fittile colla Gorgone. — Ve-
desi riprodotta a colori alla tav. XVI, ricomposta da
vari grandi frammenti e da piccole schegge, ed inte-
grata in gesso nelle parti mancanti. Essa misura at-
tualmente cm. 50 in largh. X cm. 56 in alt. X cm. 3
in spessore della sola piastra. Nella quale quattro
fori cilindrici simmetrici servivano per assicurarla
mediante chiovi o perni metallici ad uno sfondo, che
per ora non sappiamo se fosse ligneo o lapideo. Su
questa piastra è stata sviluppata la figurazione, a ri-
lievo piatto, che nel punto di massimo aggetto rag-
giunge lo spessore di mm. 62 dal sottostante piano
 
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