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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Orsi, Paolo: Gli Scavi intorno a l'Athenaion di Siracusa: negli anni 1912-1917
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0329

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GLI SCAVI INTORNO a l'aTHENAION di SIRACUSA

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inferiore, con la stessa decorazione frontale ad intreccio.
Se nonché il lato destro, con una inclinazione di 15°,
denota, appunto per essa, di essere un pezzo rampante
del frontoncino, mentre l'attacco laterale correva poi
orizzontale lungo i lati maggiori dell'edicola.

Al coronamento frontale di questa stessa edicola,
appartengono verosimilmente anche i due ragguarde-
voli pezzi della sima, ricomposti da vari frammenti,
rinvenuti a pochi metri a ponente dell'edicola ed esat-
tamente concomitanti con altre bricciole del deposito
di NE. Essi sono dati alla fig. 224. Quanto a dimensioni
essi rispondono in tutto l'uno all'altro, ma quanto a
decorazione variano nella fascia inferiore. Ognuno di
questi pezzi formanti la sima, constava di una fascia
inferiore, divisa mediante un bastoncino dalla gola
(xv/jiariov), alla sua volta coronata da un'altra fascia.
La decorazione vaghissima e serrata delle singole
parti può leggersi sulla tavola; aggiungo però, che il
dorso della gola presenta le consuete grandi foglie
doriche alternatamente brune e pavonazze. La staffa
di sostegno ci dà la larghezza di una tegola di mm. 235,
col suo risalto ; sopra uno dei pezzi è tracciata a co-
lore bruno la sigla © sulla staffa. Il fregio inferiore
poi presenta nei due pezzi due lievi varianti di di-
segno, che ambedue troviamo nella pittura vascolare
micrografica protocorinzia. È il motivo gentile dei
fiori di loto e di palmette, contrapposti e legati da
tralci, nell'uno; nell'altro dei soli fiori di loto, dritti
e rovesciati, e più arapi che non nel precedente. Ad
opportuna intelligenza esibisco a fig. 225 la sezione
della cassetta e della sima corrispondente ed alla
tav. XVIII la ricostruzione di questo mirabile com-
plesso frontonale (1).

Ed ora un'ultima domanda si impone. È verosi-
mile che le tea. si riferiscano al coronamento del-
l'edificio /) presso il cui rudere di fondazione esse
sono state raccolte? La risposta è alquanto proble-
matica, data la deficentissima conoscenza che noi pos-
sediamo del piccolo edificio, che sulle fondazioni e

(') In questa ricostruzione dei due tipi di cimasa esibiti
a fig. 224 se ne è adottato uno solo tanto per il lato rampante
come per quello orizzontale ; nasce però il dubbio, se data la
identità dei loro moduli, uno non fosse appartenuto al lato ram-
pante, l'altro a quello orizzontale. Se così era, nella piccola
varietà di d .corazione si avrebbe avuta una maggior vaghezza
di effetto; ma di ciò non ho trovato riscontro monumentale.

Monumenti Antichi — Vol. XXV.

non alla linea d'emersione dell'euthynteria misurava
m. 5.15 di largo per una lunghezza imprecisata, che
sin qui si è seguita per m. 9.10. Ora noi possiamo
fare dei ragguagli con qualche edificio analogo e quasi
sincrono; e scelgo il thesauron dei Geloi in Olimpia.
Esso misurava m. 13.17 X 10.85; l'altezza della cas-

Fig. 225.

setta era di mm. 235, quella della sima di mm. 285.
Nel nostro l'altezza della cassetta è di mm. 245,
quella della sima oscilla intorno ai mm. 265. Ma
tutto ciò non prova ancora affatto la pertinenza delle
tea. al coronamento del rudere, il quale, come vedremo
in ultima analisi, sembra avesse ben altra destina-
zione. Sicché queste graziose tea. apparterrebbero ad
una edicola misteriosa.

b) Secondo nucleo di tea. Come quantità esso
è incomparabilmente superiore al precedente e venne
segnalato nell' interno della costruzione E, e precisa-
mente nella metà meridionale di essa (cfr. relazione

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