Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi
— 25.1918
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0346
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Orsi, Paolo: Gli Scavi intorno a l'Athenaion di Siracusa: negli anni 1912-1917
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Titelblatt
Il Tempio Nuragico di S. Anastasia in Sardara (Prov. di Cagliari)
5
Il bacino del Rivus Sacer ed i suoi monu-
…
tavv. IV-V. Cfr. Monumenti antichi, voi. XXIII, pag. 431,
13
figurazione e nei suoi monumenti preistorici (2). A sud
…
ed i suoi Monumenti preistorici, in Monumenti dei Lincei,
…
corrisponde al fiume che gli antichi geografi desi-
33
l'età del bronzo, in Monumenti Lincei, XXIV (1916).
…
del Comune, ora ispettore dei Monumenti e Scavi
67
trovarsi in strati assai più antichi. Una perla in
…
I1) Per Palmavera, cfr. Monumenti antichi, 1909, col. 62,
77
Puntano, Necropoli Sicula, in Monumenti antichi, II, pag. 12,
…
(l) Palmavera, Monumenti antichi, a. XIX (1909), pag. 02,
Necropoli barbarica di Nocera Umbra
161
onumenti Antichi
Gli Scavi intorno a l'Athenaion di Siracusa
447
con monumenti analoghi. È fortuna che si conosca in
…
di un altare. Ma esaminiamo anzitutto alcuni dei mo-
477
porto coi battuti antichi, di cui tosto dirò
…
antichi, i quali in sostanza sono due. Quello supe-
497
Monumenti Antichi — Vol. XXV.
…
Sicìli'ie, in Monumenti Piot, voi. XXII (1918 , pag. 131 e segg.
613
combe, da altri piccoli monumenti e soprattutto da
…
pag. 203 e segg. il catalogo dei Monumenti ebraici della re-
Fortezze, recinti, fonti sacre e necropoli preromane
765
accennato ad alcuni importanti monumenti preromani
…
monumenti rende necessaria una più esatta descri-
809
gici e le notizie degli antichi scrittori si illuminano a
…
pag. 58 e «egg. Tarameli], Il tempio nuragico di Serri, in (Mo-
873
figg. 13, 14. Monumenti antichi, voi. XIX (1909), pag. 483,
…
(2) Monumenti, XIX (1949), pag. 473, fig. 49,
883
zare in occidente i popoli descritti nei monumenti
…
(4) Sergi G., Cranii antichi della Sardegna (Atti Soc.
887
più antichi delle Cicladi e di Creta (').
…
sicule di Pantalica e di M. Dessueri (Monumenti Antichi,
…
(3) Rellini, La Caverna di Latronico (Monumenti Antichi,
893
di Ortu Commidu, presso Sardara (Monumenti, anno XXV
…
sueri (Monumenti antichi, A. XXI (1913), pag. 391).
Tavola II
MONUMENTI ANTICHI - Vol. XXV
Tavola V
MONUMENTI ANTICHI - Voi.. XXV
Tavola XIII
MONUMENTI ANTICHI - Vol. XXV
Tavola XV
MONUMtNU ANTICHI - Vou XXV.
Tavola XVII
MONUMENTI ANTICHI - Voi. XXV.
Tavola XXII
MONUMENTI ANTICHI - Vol. XXV.
Tavola XXIII
MONUMENTI ANTICHI - Vol. XXV.
Tavola XXV
MONUMENTI ANTICHI - Voi.. XXV.
Tavola XXVIII
MONUMENTI ANTICHI - Vol. XXV.
Tavola XXIX
MONUMENTI ANTICHI - Vol. XXV.
675
gli SCAVI INTORNO A l'aTHENAION DI SIRACUSA
676
Per opportuna norma qui si ricorda che un minore
frammento dell' identico elemento si trovò in questo
stesso punto, ed un terzo del paro identico nel cor-
tile arcivescovile (pag. 496). La presenza di almeno
tre esemplari diversi dello stesso pezzo, giova in qualche
modo alla teoria, che non ad un acroterio frontale
sin qui piuttosto esiguo e di una grande semplicità
formale. Ne tento qui la enumerazione, limitandola
ai grandi acroterì, od acroterì principali, e topogra-
ficamente, alle regioni nelle quali l'architettura cre-
tacea ebbe uno svolgimento peculiare, cioè al mezzo-
giorno dell'Italia. Ma prima di addivenire a tale ten-
Pig. 246.
esso si riferisse, ma ad una serie di coppie che si
svolgevano lungo il colmareccio del tetto. Di questa
decorazione a palmette del colmareccio si conosceva
già qualche raro esempio ('), ma nessuno del genere,
peculiare per la sua impostazione, che ci vien rive-
lato dai frammenti siracusani.
Come la architettura lapidea dei coronamenti tem-
plari si svolge gradatamente da quella fittile, così è
avvenuto anche dell'acroterio, che trae origine da esem-
plari cretacei (2). Se non che di codesti il numero è
tativo di catalogo, del resto molto esiguo, è bene si
tenga presente come tanto l'architettura templare greco-
arcaica, come quella italica, si svolgono, per quanto
con forme diverse, dalla civiltà orientale submicenea,
quanto dire ionica (1). Questa origine ionica si rivela
sopratutto nel lato decorativo degli acroterì, e ci spiega,
come uno degli elementi precipui di essa abbia così
spiccato carattere ionico, tanto nelle sue manifesta-
(») Perrot, Hist. de l'art, etc, voi. VII, 1, pag. 536; dal
tempio G di Selinunte. Orsi, Anonima città siculo-greca a
M. S. Mauro presso Galtagirone (in Mon. Ant. Line, voi. XX),
pag. 60 segg., flgg. 46-47 e tav. VII, 1.
(") Sulla genesi dell'acroterio è molto istruttivo l'articolo
del Benndorf, Ueber den Ursprung der Giebelakroterien, in
Oester. Jahreshefte, II (1899), pag. 1 e segg. L'A. attinge gli
esempi dimostrativi della sua tesi, sopratutto alle architetture
lignee e lapidee della Licia, ed anche a costruzioni lignee con-
temporanee dell'Asia Minore. Sull'origine dell'acroterio si con-
sulti anche l'appendice Acroterii alla monografia del Rizzo,
che cito qui sotto.
(') Tesi generalmente accettata, ma sulla quale insiste ri-
petutamente il Rizzo, Tempietto fìttile di Nemi e di altri
monumenti inediti relativi al tempio italico-etrusco, in Bull.
Gom. Arch. Gom., Roma, 1911, pp. 27 e 68.
gli SCAVI INTORNO A l'aTHENAION DI SIRACUSA
676
Per opportuna norma qui si ricorda che un minore
frammento dell' identico elemento si trovò in questo
stesso punto, ed un terzo del paro identico nel cor-
tile arcivescovile (pag. 496). La presenza di almeno
tre esemplari diversi dello stesso pezzo, giova in qualche
modo alla teoria, che non ad un acroterio frontale
sin qui piuttosto esiguo e di una grande semplicità
formale. Ne tento qui la enumerazione, limitandola
ai grandi acroterì, od acroterì principali, e topogra-
ficamente, alle regioni nelle quali l'architettura cre-
tacea ebbe uno svolgimento peculiare, cioè al mezzo-
giorno dell'Italia. Ma prima di addivenire a tale ten-
Pig. 246.
esso si riferisse, ma ad una serie di coppie che si
svolgevano lungo il colmareccio del tetto. Di questa
decorazione a palmette del colmareccio si conosceva
già qualche raro esempio ('), ma nessuno del genere,
peculiare per la sua impostazione, che ci vien rive-
lato dai frammenti siracusani.
Come la architettura lapidea dei coronamenti tem-
plari si svolge gradatamente da quella fittile, così è
avvenuto anche dell'acroterio, che trae origine da esem-
plari cretacei (2). Se non che di codesti il numero è
tativo di catalogo, del resto molto esiguo, è bene si
tenga presente come tanto l'architettura templare greco-
arcaica, come quella italica, si svolgono, per quanto
con forme diverse, dalla civiltà orientale submicenea,
quanto dire ionica (1). Questa origine ionica si rivela
sopratutto nel lato decorativo degli acroterì, e ci spiega,
come uno degli elementi precipui di essa abbia così
spiccato carattere ionico, tanto nelle sue manifesta-
(») Perrot, Hist. de l'art, etc, voi. VII, 1, pag. 536; dal
tempio G di Selinunte. Orsi, Anonima città siculo-greca a
M. S. Mauro presso Galtagirone (in Mon. Ant. Line, voi. XX),
pag. 60 segg., flgg. 46-47 e tav. VII, 1.
(") Sulla genesi dell'acroterio è molto istruttivo l'articolo
del Benndorf, Ueber den Ursprung der Giebelakroterien, in
Oester. Jahreshefte, II (1899), pag. 1 e segg. L'A. attinge gli
esempi dimostrativi della sua tesi, sopratutto alle architetture
lignee e lapidee della Licia, ed anche a costruzioni lignee con-
temporanee dell'Asia Minore. Sull'origine dell'acroterio si con-
sulti anche l'appendice Acroterii alla monografia del Rizzo,
che cito qui sotto.
(') Tesi generalmente accettata, ma sulla quale insiste ri-
petutamente il Rizzo, Tempietto fìttile di Nemi e di altri
monumenti inediti relativi al tempio italico-etrusco, in Bull.
Gom. Arch. Gom., Roma, 1911, pp. 27 e 68.