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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Orsi, Paolo: Gli Scavi intorno a l'Athenaion di Siracusa: negli anni 1912-1917
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0385

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gli scavi intorno a L athenaion DI siracusa

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decisiva. I numerosissimi diagrammi che io ho pre-
sentato convengono tutti nel dimostrare un arresto
ed una grande livellazione del suolo, in coincidenza
con una vasta riforma edilizia del temenos, la quale
viene a cadere in circa nel II l/< del sec. V a. C.
Il contenuto degli strati sottostanti a codesto nuovo
livello è tutto arcaico ed arcaicissimo, e non scende
oltre l'età surriferita. E come nella grande colmata
dell'Acropoli ateniese nulla si trova che sia posteriore
al 480, così in questa siracusana il materiale non
scende oltre il 470 circa. Se il tempio fosse sorto
fra 450-440, avremmo dovuto trovare in certa quan-
tità oggetti e sovrattutto ceramiche dell'arte di tran-
sizione. Invece sono piuttosto scarsi gli avanzi della
pittura nera, e mancano assolutamente quelli della
pittura rossa severa e di quella grandiosa. È per
quanto non sia lecito affermare d'aver posto le mani
sull'intera stipe, anzi tutt'altro, quanto si è rinvenuto
ha un carattere compatto ed omogeneo di arcaismo,
che cronologicamente non scende oltre il 3° decennio
del sec. V.

Assodato questo fatto, ed aggiunti ad esso gli
altri argomenti, stilistici e storici svolti in prece-
denza, parrai lecito concludere con buon fondamento
che il tempio superstite sia sorto per opera della

casa dei Dinomenidi, dopo le grandi vittorie di
[mera e di Guma, entro un lasso di tempo, che con
una certa latitudine porremo tra 414 e 460.

Con questo avvenimento artistico-religioso coincide
la soppressione e la scomparsa di tutti i vecchi pic-
coli edifìci secondari che davvicino cingevano e quasi
soffocavano il tempio arcaico; e così dei vecchi ex-voto
del temenos arcaico, in parte fusi in parte accolti nel
patrimonio artistico e nell'inventario di quello nuovo.
È verosimile che sorgessero anche delle nuove fab-
briche accessorie per i molteplici bisogni del culto,
ma esse sorsero a conveniente distanza dal tempio
nuovo (in nessuna di esse ci siamo imbattuti e solo
per l'edificio sottostante all' Istituto Tecnico può sol-
levarsi qualche dubbio), il quale così si ergeva nella
sua candida ed imponente mole sull'alto crepidoma
in mezzo ad un ampio sgombero piazzale. È altresì
plausibile il supposto, che spostato di alquanto il
tempio, si avesse dovuto spostare di conseguenza an-
che l'indispensabile grande /Sw,uoc, creandone uno
nuovo che dovrebbe ricadere in circa sotto l'attuale
albergo Roma, mentre quello antico venne soppresso
ed obliterato, come abbiamo visto, sotto l'imbrecciato
dinomenidico.

Paolo Orsi.

Fio. 268. — Variante del tipo fìg. 226 (cfr. col 646) colle rosette punteggiate.
Monumenti Antichi — Vol. XXV.

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