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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 25.1918

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Taramelli, Antonio: Fortezze, recinti, fonti sacre e necropoli preromane: nell'agro di Bonorva (Prov. di Sassari)
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https://doi.org/10.11588/diglit.9138#0439

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861

FORTEZZE, RECINTI, PONTI SACRE ECC.

802

razione verso il defunto che aveva la sua estrema
dimora in questo ipogeo, scavato nel masso con di-
spendio così grande di lavoro e con un carattere ar-
chitettonico così deciso.

Anche questa tomba non servì per una sola depo
sizione, ma scavate nei fianchi, ai due lati, sono due

colmo della copertura, come i pali del tetto di cui
offrono una imagine fedele (fig. 45).

Tale tipo di capanna rotonda ci è noto in Sar-
degna dai resti di capanne dell'altipiano di S. Vit-
toria di Serri (') e specialmente di quelle del villaggio
di Serrucci, presso Gonnesa (2), che ci dette appunto

Fro. 44. — Pianta della tomba a capanna circolare, S. Andrea Prin.
Da notare le fossette di offerte e libazioni sacrificali, nella cella e nell'atrio.

altre cellette, una a destra, con ingresso rettangolare,
a forno, con un ampliamento su di un lato; l'altra,
a sinistra, più vasta e con la traccia di un amplia-
mento; la bocca, ad alcova, con un solco alla soglia
per incastro di lastra di chiusura; la pianta elittica,
ma con un prolungamento da un lato, offrente un vano
di quasi due metri di profondità.

È certo che le due cellette laterali vennero sca-
vate in seguito di tempo ; la primitiva cella era solo
quella centrale rotonda, con il tetto a tronco di cono,
rialzato al centro. Essa è evidentemente la imita-
zione della capanna rotonda in legno, con tetto co
nico in pali e frascame non molto rialzato; tale imi-
tazione è resa più chiara da una raggiera di solchi
incisi, che partono dalla base del tetto, da un solco
inciso tutto all'iugiro, e che vengono ad accostarsi al

varie di queste capanne, anche vaste, con base cilin-
drica in pietra e che evidentemente dovettero essere
coperte in pali ed in frascame. Qui la tomba di
S. Andrea ci offre il chiaro aspetto di questo tipo di
capanna che fu riprodotto nella dimora funebre con
tanto notevole sforzo e con lo scopo palese di farne
l'imagine della dimora del vivo, pensiero fondamen-
tale e dominante nell'architettura funeraria di ogni
tempo.

Io credo anzi che questo potente esempio di ri-
produzione di una capanna a tetto conico di frascame
possa servire di spiegazione a molte sepolture ipo-

(') Monumenti antichi, XXIII (1914), tav. II, pag. 329.
(2) Monumenti antichi, XXIII (1917), Gonnesa, Indagini
nella città della nuragica di Serrucci. pag. 655 e seg., fig. 12.
 
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