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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Giglioli, Giulio Q.: Cavernette e ripari preistorici nell'agro falisco
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0054

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CAVE RISTETTE E RIPARI PREISTORICI NELL'AGRO FALTSCO

100

costituire nei nostri fittili una peculiare decora-
zione (/) ».

« 8a caverna. — È la più grande della contrada
di Fabrece, larga alla bocca circa 20 ra. e profonda
m. 23. Il suo piano, eguale, si eleva a manca verso
una grande insenatura, la quale a motivo di moderne
erosioni comunica con breve pertugio colla volta della
caverna precedente. 11 piano discende verso la parete
destra dell'antro e con ripidissimo declive sul dinanzi
dell'imboccatura fino al fosso. Dappertutto apparisce
la nuda roccia ».

« Soltanto, tra questa caverna e la seguente, lungo
la parete dello scoglio, in mezzo ad una grande frana,
ci parve riconoscere un avanzo di antico terrapieno
formato con detriti di tufo accomodati a guisa di banco,
e su di esso uno scarico di terra bruciata e di frantumi
di cocci provenienti dalla vicina fornace ».

« 9a caverna. — L'ultima caverna sulla linea
delle precedenti verso la confluenza dei fossi. È raffi-
gurata da una sola corsia molto alta ed un poco aperta
verso l'esterno. È ancora un poco più bassa e più
verso il fosso della linea delle ultime quattro men-
zionate, le quali s'internano in un solo banco di tufo
ad uno stesso livello e sopra un declive uniforme».

« Le nostre indagini, che incominciarono il 1° lu-
glio, hanno messo a nudo due diversi piani di fornaci
distanti tra loro cmi 20 e nettamente delineati da
due platee di lastre fìttili e di grandi frammenti di
doli, sotto i quali la terra dura e rossiccia manifesta
tracce evidenti dell'azione del fuoco a lungo subita ».

« Detti ripiani posavano sopra un terrapieno arti-
ficiale di tuli, in parte anticamente caduti per la fra-
natura della volta, in parte accomodati fra i grandi
interstizi e tra masso e masso ».

« Più verso l'esterno il terrapieno ed i piani della
fornace appoggiavano ad un grande frammento della
volta caduto da tempo antichissimo, poiché alla base
dello stesso appariscono tracce dell'azione del calore ».

« Si è potuto constatare che il piano di detta for-
nace, al momento della nostra scoperta, misurava
ni. 2,80 circa di lunghezza, nel senso longitudinale
della caverna. Oggi parte dell' imboccatura di questo

(1) Tav. IT, fìg. y del Pasqui rispondente a fig. Bl,mihi.
Ceramica nero-lucida corrosa dal fuoco. Singolare il fatto che il
tratteggio in parto fu eseguito a punta di stecca, in parte a un-
ghiate.

antro è franata su questo piano, ma la fornace in
origine trovavasi completamente al coperto. Al livello
del piano superiore della fornace segue verso l'interno
un pavimento artificiale della grotta, con rozzi pezzi
di tufo, sotto ai quali nessuna testimonianza nè della
industria litica, nè di quella fìttile».

« Il fondo della grotta, dove si manifestò un de-
bole stillicidio, si presenta come un piccolo antro a
pareti un poco richiuse sul dinanzi. In questo la
parete sinistra apparisce la conduttura dell'acqua entro
un canaletto artificiale, largo circa un decimetro, che
perdevasi sotto il vespaio a ridosso della fornace ».

» Saggiato in più luoghi il terrapieno sottoposto
alla platea della fornace e il banco artificiale nello
interno della caverna, non apparvero indizi di manu-
fatti litici o fìttili, Lo scarico dei vasi rotti e bru-
ciati, e lo spurgo di terra e di cenere si trovò river-
sato sul pendio del masso aderente alla parete sinistra
dello speco ».

« La grande quantità dei frammenti raccolti fra
lo scarico della fornace appartiene ad un solo periodo,
tanto per la tecnica che per la fattura ; di più dalla
immensa congerie dei medesimi emerge una specie di
classificazione, che ritrae poche forme tipiche qui sotto
enumerate. Coi frammenti esposti nella tav. H abbiamo
tentato di ripristinare qualche linea della forma».

« Tengono il primo luogo, anche per la quantità
raccolta, i frammenti dei grandi doli i quali accen-
nano ad una forma ovoidale, stretta alla bocca e alla
base. Alcuni avevano, per sola decorazione, un listello
che girava attorno al corpo del vaso a quanto sembra
nel punto massimo della curva. Alla loro rude model-
latura si contrappone una tecnica molto raffinata: evi-
dentemente all'esterno sono spalmati di finissima ar-
gilla e quindi levigati a stecco. I frammenti di questi
doli furono usati dagli antichi insieme a grandi lastre
fittili per pavimentare i piani della fornace. Essi
hanno acquistato una durezza eccezionale; ma quei
frammenti che furono raccolti nello scarico, mostrano
con la frattura un colore grigio-ferro dove abbondano
le quarziti e nella pellicola esterna un colore giallo-
scuro di cera. Dovevano appartenere a questi doli al-
cuni frammenti di orli molto rovesciati in fuori, a

*

sezione di quarto di cerchio, e tagliati all'estremità».

« Il tipo più normale di vasi di cui si raccolsero
in gran copia i frammenti, tanto in questa che nella
 
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