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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Giglioli, Giulio Q.: Cavernette e ripari preistorici nell'agro falisco
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0085

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161

CÀ VE RISTETTE E RIPARI PREISTORICI NELL'AGRO FALISCO

\&2

ciò non sarebbe stato possibile senza che si spostasse
il primo morto, mentre i due ci appaiono disposti
perfettamente nello stesso modo.

D'altronde il caso non è unico.

Tombe con due o qualche volta più scheletri
rannicchiati, in età neolitica si segnalarono dal Mor-
gan in Egitto, nelle necropoli di Sisileh e di Kawa-
niel (1).

Una tomba con due scheletri rannicchiati è espo-
sta nel Preistorico di Roma. È d'età neolitica e pro-
viene dal fondo « La Pista » presso Fontanella nel
comune di Casalromauo ih provincia di Mantova (2).

Non si può per tali casi ammettere altra spie-
gazione di quella di un sacrificio umano, come pensa
il Pigorini.

Sacrifici umani ultimamente apparvero con mag-
giore evidenza nella necropoli del periodo di transa-
zione dall'età del bronzo a quella del ferro scoperta
dal Ghirardini fuori Porta S. Vitale a Bologna. In ta-
lune di quelle tombe, esposte nel Civico di Bologna,
l'ossuario con le ceneri del cremato è accompagnato
nella stessa fossa, appositamente aperta, da un ca-
davere rannicchiato sepolto contemporaneamente ; con
tutta probabilità era il cadavere dello schiavo sacri
Acato al morto.

Le ricerche antropologiche sembrano confortare
l'idea che le genti che diffondevano coi riti funebri,
la nuova civiltà, provengano delle coste settentrionali
dell'Africa.

Invero la razza negroide di Grimaldi, che il Ver-
neau ha ricostruito sui due scheletri inferiori, assai
meglio che come un tipo autoctono si spiega, come
pensano il Sergi e il Morselli (3) quale un elemento

(') Morgan, liecherches sur les origines de FEgupte, fig. 465
e pag. 137.

(2) Museo Preistorico, Sala XXIX. — L'idea di sacrifìci
umani appare anche nella necropoli arcaica di S. Vitale presso
Bologna, scoperta dal Ghirardini, dove gli scheletri degli inu-
mati accompagnano i cinerari dei cremati, in una stessa tomba.

(3) Sergi, Europa. Origine dei popoli europei, etc, capi-
tolo XX, Torino, 1908. — Morselli, L'uomo secondo la teoria
dell'evoluzione, Torino, 1911, pag. a042. Il M. richiama anche
altre tracce di negroidi africani in Europa. Egli, prescindendo
dai sopradetti « negroidi » tende a ravvicinare le sepolture dei
Balzi Rossi a quello dello caverne neolitiche liguri, giudican-
dole dell'ultima porzione del paleolitico o preneolitico « di an-
tichità non lontanissima» (pag. 1019), mentre i «negroidi» son
lier lui di età paleolitica solutreo-maddaleniana.

Monumenti Antichi — Vol. XXVI.

nuovo apparso nella paletnologia d'Europa, durante
il quaternario superiore.

Elementi negroidi d'altronde erano stati sospettati
già prima dagli antropologi nelle caverne liguri (').
Inoltre il Verneau ne trovava le tracce nella stessa
popolazione odierna della penisola apenninica.

Non recherà allora meraviglia vedere i due ne-
groidi di Grimaldi insieme sepolti con rito riscontrato
in Egitto.

Fu ben facile sollevar l'obiezione : come si possono
ammettere d'età neolitica o prossima almeno al più
largo stanziarsi delle genti neolitiche sul continente
europeo quelle tombe in cui non vediamo la cera-
mica? Parecchie serie considerazioni furon fatte per
combattere la obiezione.

Anzi tutto gli stessi indagatori di quelle caverne
hanno riconosciuto che la parte più estesa del deposito
preistorico, che s'era disposta anteriore all'entrata
delle caverne, andò dispersa da lungo tempo nei grandi
lavori di rimaneggiamento di quella località; la
ceramica potè essere contenuta, se non negli strati
inferiore mousteriani almeno nei superiori, perduti
prima dell'esame scientifico delle caverne.

D'altronde quelle tombe spettano, come fu rico-
nosciuto, a tribù mobili, che ivi si recavano sovratutto
per compiere i loro riti funebri.

Già il Colini ci aveva ricordato che non tutti
gli oggetti d'uso eran sepolti nelle tombe, richia-
mando le osservazioni del Greenwell, che con larga
esperienza esaminò le tombe della Gran Brettagna.
Questi aveva notato che la scelta degli oggetti nei
round Barrows era stata così capricciosa da non po-
tersi trarre alcuna conclusione dal contenuto delle
sepolture intorno alla diffusione di qualche arma od
oggetto d'uso domestico.

« In Italia, avverte il Colini, in alcune tombe
del periodo eneolitico si trovarono manufatti di bron-
zo o di rame e terrecotte, mentre da altre della
sua stessa località e regione e della medesima ne-
cropoli, escirono solamente oggetti di pietra. Tut-
tavia nessuno pensò mai a sostenere che le famiglie,
le quali lasciarono le seconde classi di sepolture non

(') Incoronato, Scheletri umani della cav. delle Arene Can-
dide, Mera, d: R. Acc. d. Lincei, serie 3a, voi. II, 1878. — Strobel,
B. P. I., XII, 1886, pag. 172.

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