Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Hinweis: Ihre bisherige Sitzung ist abgelaufen. Sie arbeiten in einer neuen Sitzung weiter.
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
BRONZI VOTIVI ITALICI

DEL MUSEO NAZIONALE DL VILLA GIULIA

Fra le collezioni del Museo di villa Giulia, rimaste
finora inedite, vi ha una serie non numerosa di bronzi
votivi di provenienza varia, riuniti insieme da affinità
d'ispirazione e di esecuzione artistica, degni di parti-
colare riguardo per la loro originalità ed importanza
storica (1). Tali oggetti, poco conosciuti fino a oggi nel
loro complesso, vengono qui pubblicati e illustrati, colla
coscienza nel loro illustratore di soddisfare a un dovere
di studioso, nonché a un vivo desiderio più volte espresso
dal compianto e benemerito direttore di quel Museo,
prof. Giuseppe Angelo Colini, per le cui cure appunto fu
eseguita la maggior parte delle fotografie che accom-
pagnano il testo.

DEPOSITO DI CAGLI

La parte principale della raccolta è costituita da
un gruppo di statuette, note sotto il nome di Bronzi di
Cagli La scoperta di quei bronzi risale al 1878.
Le particolari circostanze della scoperta apparvero
per la prima volta brevemente riassunte nelle Notizie
degli scavi di quell'anno (3).

(1) Non 6 da ma contemplata, in questo lavoro, la ricca
collezione di bronzi etruschi e romani, appartenuti all'ex-Museo
Kircheriano e passata recentemente ad arricchire le collezioni di
Villa Giulia.

(2) Helbig, Fiihrer3, II, pag. 332.

(3) Breve cenno sulla scoperta, in Notizie degli scavi, 1878,
p. 119. Inoltre Bullettino dell'Istituto, 1878, p. 74 e 131 ; e Aca-
demy, 27 aprile 1878, p. 378.

ALLA VENERATA MEMORIA

DI

GIVSEPPE ANGELO COLINI

Contemporaneamente Giuseppe Mochi, cui unica-
mente si deve tutto . quanto sappiamo sulla scoperta,
dava nella sua Storia di Cagli (Cagli, tipografia Bel-'
Ioni, 1878) notizie alquanto più d'ffuse sulla scoperta
stessa, accompagnate da una tavola illustrativa, con
le riproduzioni a disegno, non troppo fedeli, a dir vero,
di alcuni tra i pezzi principali. La prima riproduzione
fotomeccanica delia massima parte dei bronzi., non
di tutti, apparve molto più tardi in una rivista di attuai ita
e di cultura popolare, neh" « Illustrazione Italiana » del
21 luglio 1901 (pag. 44-45) (*). Oggi soltanto, dopo ol-
tre quarant'anni dalla scoperta, si pubblica ed illustra
codesto gruppo di bronzi al completo.

Quanto alle circostanze, in qualche punto contro-
verse, della scoperta, basti intanto ricordare che i
bronzi furono rinvenuti presso Cagli, denominata anti-
camente Cales, o Calle, nelle Marche, in località Coltone,
a circa tre chilometri a nord-est della città, essendo
tornati alla luce in seguito, sembra, al movimento di
uaa frana.

Ciò che si può agevolmente credere è che i bronzi
rinvenuti siano ruinati a valle dalla sommità di una
delle colline che circuiscono da due lati, cioè da ovest
e da sud, la località della scoperta, delimitata sugli al-
tri lati dal fosso Screbiae da fossi minori (fig. 1). Sulla
sommità di una delle accennate colline doveva sorgere

(:) Dalle fotografie pubblicate nella Illustrazióne italiana
sono tratti i disegni del Répertoire de la statuaire di S. Rei-
nach, voi. Ili, p. 55-57.
 
Annotationen