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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Bendinelli, Goffredo: Bronzi votivi italici del museo nazionale di Villa Giulia
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0129

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249

BRONZI VOTIVI ITALICI DEL MUSEO NAZIONALE DI VILLA GIULIA

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Lucina, a Norba. La prima, esplorata a più riprese
e irregolarmente, è ima delle meno vetuste che si cono-
scano, ma ha tuttavia una speciale importanza per es-
sere stata riconosciuta strettamente adiacente alle so-
struzioni tuttora visibili, del tempio (1). L'altra, rinve-
nuta in seguito a esplorazione accurata é sistematica
della località, offre un nuovo esempio di immagini di
culto, di cacattere affatto primitivo, confuse con mo-
delli imitati o ispirati dalla grande arte (2). Isolato ri-
mane il rinvenimento di un deposito votivo avvenuto
nel 1876 in Roma, sul Viminale, consistente in sta-
tuette di carattere primitivo, fatte di puro rame (3).

Per l'Italia settentrionale basterà ricordare la stipe
votiva del fondo Baratela presso Este, rinvenuta nel
1882, così ricca e varia di oggetti (statuette di bronzo,
oggetti di ornamento e utensili, monete, lambrette
scritte), tutti minutamente elencati e illustrati dal prof.
G. Ghirardini (4).

In tutta l'Italia meridionale, poi, ad eccezione del-
l'Abruzzo (5), non è memoria di stipe vera e propria
consistente in statuette votive di bronzo, invece delle
quali erano in larghissimo uso le statuette fittili, di
minor costo, sebbene di non minore valore artistici), e le
tavolette a rilievi {nCvaxeg) (6). In mezzo a nume-
stipe, forse manomessa, presso Firenze (E. Galli, Vestigia dì un
antichissimo santuario etrusco presso l'Imprimeteti in Notizie, L918,
p. 210 segg. ). — Di bronzi votivi rinvenuti in varie parti del
territorio piceno si trovano le riproduzioni fotografi che in Dal-
l'Osso, Guida del Museo Naz. di Ancona (Ancona, 1915); p. 105,
Minerva e Marte (da Arpino) ; p. 282, idoletto del Monte Catria :
p. 322, idolettiarcaici di Numana : p. 327, idoletto primitivo, da
Sasso-ferrato ; p. 328, idoletti di Ercole ; p. 328, idoletto di Marte
(Rapagnano); pp. 385 e 387, statuette muliebri (Sentinum).

(M Notizie 1884, p. 24; 1885, p. 254 segg. — L. Morpurgo,
Nemus Aricinum, in Monumenti antichi dei Lincei, voi. XI 11,
p. 234. — A. Della Seta, Museo di Villa Giulia, 1 (Roma 1918),
p. 222 segg.

(2) Notizie, 1901, p. 530 segg.; 10U3, pp. 220-202 (i bronzi
a p. 251 segg.).

(/') Bullett. delVInst., 1878, p 11 segg ; Monumenti antichi
dei Lincei, XV, tav XVI. '

(4) Notizie Scavi, 1888. La stipe fu giudicata dal Prosdocimi
appartenere «a un tempietto euganeo-romano ». Notizie 1882,
p. 33. Altre statuette di bronzo appartenenti alla stessa stipe,
rinvenute da poco, in Sotizie, 1010, p. 3^2 segg.

(5) Oltre l'accennata scoperta del fucino, e alcune statuette
clie si descrivono appresso, provenienti dalla regione dei Marsi,
ho notizia della scoperta recentemente avvenuta a Sulmona (ter-
ritorio dei Peliglii) di numerose statuette del tipo di Ercole, con-
servate in quel Museo Comunale.

(6) Winter, Die Typen der figurlichen Terralootten, parte prima,
p. CI segg. Letteratura generale, con esclusione delle più recenti
scoperte. E. Pottier, Dvphilos, p. 7 segg. I'. Orsi, Locri Epize-

rose terrecotte votive apparisce tuttavia talora qualche
piccolo bronzo, che però, davanti a centinaia di sta-
tuette fìttili, non riveste altro valore che quello di un
oggetto sporadico (1).

È anche da notare che mentre nel Veneto, come
in Este, e nei vari depositi dell'FJtruria settentrionale
e dell'Umbria e Piceno, come quello del Monte Kal-
terona, di Broglio, di Amelia e fors'anche di Cagli, si
rinvengono in prevalenza statuette votive di metallo,
i depositi votivi dell' Etruria meridionale e del Lazio
presentano un numero sempre maggiore di ex-voto fit-
tili in confronto degli ex-voto metallici, come Norba,
Nemi, Satricum (2). I\è mancano esempì di stipi vo-
tive consistenti esclusivamente, o quasi, di oggetti ei
terracotta, come è memoria essersi rinvenuto a Cere (3).
Questa circostanza trova le sue ragioni non soltanto
in costumanze locali od esigenze di culto, proprie di
un popolo e di una regione, ma soprattutto, mi sem-
bra., nella varia disponibilità della materia prima, più
o meno nobile. L'Etruria arcaica, la quale, al con-
trario della Grecia, ignorava ancora i suoi ricchi de-
positi di marmi e nelle decorazioni architettoniche fa-
ceva esclusivo impiego della terracotta, era invece
molto innanzi nello sfruttamento delle sue miniere di
rame, il qnale difettava quanto più si scendeva verso
Roma, ed oltre. Questo primato nella metallotecnica,
acquistato in tempi remotissimi, le popolazioni etruschc
e le popolazioni finitime del settentrione della penisola
conservarono (ino in piena età imperiale romana.

DEPOSITI DIVERSI

Il Museo di Villa Giulia possiede altri bronzi ar-
caici, di provenienza varia, molto simili ai bronzi di

firi, in Bullettino d'arte del Ministero dello P. /., 1000, p. 406 segg.
Tavolette fittili a rilievo, relative ai Dioscuri spartani, furono rin-
venute nelle vicinanze di Taranto, nel 1014, e sono possedute da
quel R. Museo (Bollett ino di'Arte, 1014, Supplemento, p. 30).

(L) l\ Orsi, Rosarno (Medina). Esplorazione di un grande
deposito di terrecotte ieratiche (in Notizie scavi, 1913, Supple-.
mento, p. 139). A Sepina osca (Campobasso) fu rinvenuto nel
1885 un gruppo di cinque statuette di bronzo del tipo di Ercole
(Notizie, 1885, p. 48), e già nel 1879 era stata rinvenuta una
statuetta muliebre di bronzo (Notizie, 1879, p. 187). Trattasi
però di località più prossima all'Abruzzo, che alle colonie greche
dell' Italia meridionale.

(2) Per la stipe di Satricum, ved. A. Della Seta, op. cit..
pp. 270-310.

(:>) Notizie, 188G, p. 38 seg.
 
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