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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Athena Marina e Alata
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0163

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athena marina e alata

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empori dell'antichità, porto di Roma, si conveniva an-
che meglio Minerva marina. Il carattere marino della
dea è forse provato dal piccolo scoglio, su cui poggia
lo scudo

Conclusioni.

Abbracciando ora con un solo sguardo i quattro
gruppi di monumenti studiati, se ricordiamo come fu
da noi tratteggiata l'Aithyia, e cioè una divinità emi-
nentemente benevola, dobbiamo avvertire che varie
delle figure di Athena alata studiate contraddicono a
questo suo carattere. Tali sono, per esempio, quelle del
vaso Faina, della moneta di Agathokles e di alcuni
specchi etruschi. Noi peraltro non dobbiamo scorgere
necessariamente in tutte le figurazioni di Athena alata
la speciale Athena aithyia.

La tradizione ci attesta che Athena, anche nell'a-
spetto di divinità marina, era concepita in vario modo ;
l'Athena di Methone (2) è un esempio, e l'esempio che
serve al caso nostro. Secondo il concetto dualistico
che informa molte divinità greche, per il quale queste
sono benevole e nemiche nello stesso~tempo, perchè
la loro potenza può essere favorevole o contraria, nel-
VàvsfiàTig noi dobbiamo scorgere, anziché la dea che
dà il vento~propizio, la dea minacciosa che dà'il vento
contrario e suscita le tempeste ; e alla dea così conce-
pita dobbiamo riferire le figurazioni nelle quali essa è
rappresentata in atto minaccioso (3).

(') Non mancano notizie che Minerva presiedesse alle annate
navali romane, vedasi: Appiano, Puri. 133; Pais, Ric. st. egeogr.,
p. 290.

(2) Diomedes, IV, 35, 9.

(a) Per le fonti letterarie che attestano di Athena come di-
vinità delle nubi, delle folgori e delle tempeste in genere, vedi
W. H. Roscher, in Lexikon, I, col. 675 segg.

E ricapitoliamo : in Grecia, nel VI e V sec.: l'Athena
alata è divinità marina di vario carattere, ora benevolo
ora avverso; solo qualche raro monumento del III e
del II sec. può invece riferirsi all'Athena Nike.

L'Athena marina, che anche in periodo arcaico ve-
niva talvolta figurata aptera, sul finire del V secolo,
certo nel IV, secondo la legge che governò l'evoluzione
di quasi tutti i tipi alati dell'arte greca, non è più rap-
presentata con le ali.

Il contrario avviene per l'Athena Nike, che, aptera
dapprima, acquista le ali in periodo ellenistico, obbe-
dendo alla tendenza sincretistica dell'epoca.

In Italia invece il tipo delPAthcna marina alata,
diffuso nell'Etruria dal commercio ionico, nel sud dalle
colonie greche, sopravvive più a lungo e si mantiene
fino agli ultimi secoli di Roma (').

Carlo Anti.

(*) AI momento di licenziare le bozze prendo conoscenza
del volume di I). Le Lasseur, Les déesses armées, Parigi. 1919,
nel quale sono toccati molti degli argomenti che formano ma-
teria della presente Memoria: Athena marina, p. 71 seg. ; A.
Nike, p. 84 segg. ; A. alata, pag. 334 segg. Sul primo argomento
non si mostra molto informata, per l'ultimo si limita ad esporre
la tesi del Savignoni dichiarandosi, di massima, propensa a ri-
conoscere neh"Athena alata una divinità meteorica anziché A.
Nike. Quanto a questa le riferisce tutti i monumenti figurati
nei quali la dea tiene in mano una melagrana o l'elmo. Non
credo che questi ultimi rappresentino tutti Athena Nike ; noto
in ogni modo che in nessuno dei moltissimi monumenti ricordati
la dea è alata. Strana infine è l'opinione della signorina Le Las-
seur (pag. 29) che il motivo dell'egida stellata sia un'invenzione
ellenistica. Dati i numerosi esempi oramai noti, credo che ciò
si possa sostenere ben difficilmente e così pure l'opinione del
Pottier (ivi riferita: pag. 29, nota 2) che l'egida stellata nel
noto vaso con l'episodio di Nausicaa sia dovuta all'ignoranza
di un apprendista o di un barbaro.
 
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