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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Quagliati, Quintino: Deposito sepolcrale con vasi preistorici in Crispiano presso Taranto
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0229

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r\ crìSpiano presso t.\r\nto

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rati, méntre clic sulla parete restano brevi solchi presso
le aperture dei fori stessi. Si può anche dire che la pen-
dila fu usata sopra il fuoco, deducendosi ciò dalle mac-
chie chiare con sfumainra rossa che si vedono sotto
il fondo e sulla parete inferiore, come prodotte dalla
fiammata.

Vicino alla pentola stavano un teschio ed ossa umane
ammucchiate. Di codesto interessante e caratteristico
particolare dello scavo e delle scoperte si sono fatte due
fotografie, e queste vedonsi riprodotte a fi»'. 12 e a fig. 13.

Sempre a ridosso della parete verso il ponente ci at-
tendevano ulteriori scoperte di corredo vascolare. A 20
cm. più sotto del piano di posa, della pentola già descritta,
e precisamente in linea perpendicolare dalla bocca di
essa, vedemmo il fittilo riprodotto a figa-. 14 e 15. Ha
il fondo a calotta, che un'ampia spalla depressa chiude,
restringendo il recipiente verso hi sua apertura, dove
si svolge in fuori il labbro. E munito di doppia ausa.
Questa, nella parte inferiore, si attacca con largo nastro
allo spigolo prodotto dalla sovrapposizione della spalla

Km. 9. Gr: */, Fio. 10. Gr: %

A un metro lontano dallo stesso vaso e nella! din
zione di levante trovammo un altro mucchio di resti
umani, e fra questi si riconobbero anche denti e ossa
spaccate di animali, riliuto di pasto. Non c'era segno di
alcun teschio, e i resti mortali parvero di più che non
un solo individuo.

Livellato e pulito lo strato a m. 1,75 di profondità,
si vide tutto lo spazio pieno di ossa umane rotte e me-
scolate insieme. Di Ira le ossa, si trasse fuori anche un
pezzo di legno carbonizzato.

Scavandosi in questo ossario, il terreno, che lo a vvol-
geva, fu meno sassoso, e subito si potè determinare versi)
il centro della grande buca un nuovo cumulo di avanzi
umani, particolarmente raccolti sull'altro ossame di-
sperso di scheletri. A 60 cui. di distacco verso est dal
detto cumulo giaceva una eoppia di teschi.
Monumenti Antichi — Vol. XXVI.

sul fondo, e si piega sopra la metà delia spalla for-
mando un occhio biconico. Superiormente si eleva dritto
e. piìi largo il nastro a foggia rettangolare, e termina
profilandosi nella sagoma della consueta ansa sud-ita-
lica ad alto nastro. Tale singoiar manico è, in siffatto
modo, composto di tre clementi diversi, i quali si fondono
insieme. Dalla faccia anteriore del manico si è distac-
cata in gran parte la crosta della ingubbiatura bruna,
lasciando allo scoperto l'impasto interno perfettamente
cotto a, rosso mattone. Tuttavia rimangono nette tracce
d'uno speciale genere di ornamentazione a cerchietti,
ottenuti come con la pressione della bocca di un can-
nello circolare del diametro di inni. 11 sulla patina
ancora molle della ingubbiatura, La impressione del
cannello ha sol-rato e talvolta inciso i cerchietti. Quat-
tro di questi circoli scendono per tutta la faccia in linea

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