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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0263

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MONUMENTI POLICLETEI

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La conservazione è migliore in alcune statuette,
due delle quali, fortunatamente, conservano anche la
testa. La più nota è la Barracco (x), fondamentale per
la buona conservazione e perla precisione del lavoro ;
meno bella, ma anche più integra è quella della Gal-
leria dei Candelabri (fig. 5), con testa riconnessa ma
appartenente (a). Esistono anche due torsetti, uno
al Bargello (figg. 6-7) restaurato da ignoto artista del
rinascimento in un cacciatore (8) ; il secondo all'Anti-
quarium del Celio (fig. 8), inedito, di buonissimo la-
voro (4).

Queste statuette confermano la reintegrazione ten-
tala, per i grandi torsi: il movimento delle gambe,
delle braccia e delta testa si ripete tale e quale. Tut-

(i) N. 109 : G. Barracco-W. Helbig, La collection Barracco,
Monaco, 1892, fcvv. XLV o XLVa, e p. 39 ; Furtwangler, Mei-
sterwerkc, p. 434 s?. e Masterpieces, fig. 97 a p. 237 ; P. Arndt,
op. cit., lig. 41 (invertita) e 42; H. firisiiig, Images classiques,
Stoccolma, 1913, p. 213 e fig. 120 a p. 215 (invertita); Helbig,
Ftihrer, I3 n. 1100, p. 615 sg. Fotogr. Alinari 34810-12. Trovata
a Roma. Nessun restauro; mancano: le gambe da sotto il gi-
nocchio, il braccio destro dalla metà dell'omero, le falangi seconda
e terza di tutte le dita della mano sin. Dietro la coscia destra,
fin sotto il gluteo è il guasto lasciato dal puntello perduto. 11 resto
è conservato perfettamente, meno una leggera smussatura della
punta del nasci. Esecuzione molto precisa, metallica.

f-) X. 269A : misura in tutto ctm. di altezza 65. È ricordata
credo per la prima volta dal Furtwangler, Meisterwerkc, p. 434,
nota 2 e quindi dall'Anidt, Glypt. Sy-Carlsberq, p. 74. Non ne co-
nosco nessuna riproduzione. Restauri : naso, braccio destro da
sotto la spalla, mano sin. con parte del polso e del gluteo al quale
si appoggia, gamba sin. dalla rotula a sopra l'astragalo. Nel
puntello sono moderni: una scheggia non grande in alto, presso
la frattura della gamba destra, un tassello rotondo in basso dove
il tronco si stacca dal plinto. 11 collo è rotto, ma la testa appar-
tenente anche se mal connessa ; pure la gamba destra è, rotta
a metà della coscia, presso l'estremità superiore del puntello e
mal connessa, ma tutta antica con il plinto, il sostegno e il piede
sin. Dell'antichità dei tre pezzi dei quali consta la statuetta ci
assicurano : la qualità del marmo (quello dei pochi restauri è
più bianco e a grana più fina) e lapatina giallognola su cui si stende
la traccia di una rete di radici. Il plinto è perfettamente rotondo
senza sagomature ; il puntello raffigura un tronco d'albero e non
porta nessun attributo.

(3) . E ricordata solo dall'Arndt, 1. c. È esposta su una men-
sola al primo ripiano della scala interna. Sono certo di restauro :
la testa e il collo, il braccio sin. e, quasi completamente, le gambe.
La patina data dal restauratore rende invece difficile ricono-
scere che cosa vi sia di antico nel braccio destro.

(4) Esposto nel salone laterale. La parte conservata è alta
cm. 40. Nessun restauro; mancano: testa, braccio sin., braccio
destro meno la spalla, gamba destra da sotto, sinistra da sopra
il ginocchio. Sul medio gluteo sin. è il guasto lasciato dal pugno
che vi si appoggiava e lungo la coscia destra ò un i lesione ad
angolo, lasciata dal puntello perduto. Esecuzione molto buona: il
copista ha dato accurato risalto alla muscolatura.

tavia si può notare una lieve differenza per l'omero
desini: mentre in quelli scende perpendicolare lungo
il fianco nelle statuette è diretto un po' in avanti
ed è più serrato al torso. La, tecnica era, molto più li-
bera nelle statuette, che nelle repliche di grandi pro-
porzioni, e quindi dobbiamo ritenere il movimento at-
testato dalle prime più vicino all'originale.

Fotogr. Anti.

Fio. 4.

Roma, Cortile di palazzo Malici: torso policleteo
restaurato in Traiano.

Non si deve trascurare una traccia di rinforzo vi-
sibile sul gran pettorale destro della statuetta Bar-
racco : il Furtwangler (2) pensava che sostenesse un
attributo bastoniforme e precisamente un caduceo,
ma ognuno vede quanto sarebbe stata goffa la dispo-
sizione di tale attributo, che, disposto di traverso al
torso, sarebbe terminato quasi di contro al viso. Quel
rinforzo poteva collegarsi solo al polso del braccio

(1) Cioè particolarmente visibile nel torso delle Terme (lig. 3).

(2) Furtwangler, Meisterwerkc, p. 434 e nota 3. E visibile
nella nostra fig. 1.
 
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