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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0273

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537

MONUMENTI POLICLETEI

538

Si potrebbe obbiettare che il movimento del brac-
cio destro, pendente lungo il fianco, come dimostra
la presenza nei grandi torsi di un piccolo rinforzo sulla
coscia, non permette di accettare tale restauro, ma
non è così. Vi sono varie statue di Herakles nelle quali
la destra si appoggia alla clava, così come proponiamo
di reintegrare nel tipo Barracco, e in tutte il polso è
appunto all'altezza dell'anca e in quelle marmoree è
anche usato un rinforzo, uguali; a quello dei torsi tipo
Barracco. Basti ricordare l'Ercole Mastai della Ro-
tonda vaticana l'Herakles del Museo Chiaramonti
(fig. 18) (2), l'erma di Herakles della nota serie Ludo-
visi (3).

Ma se il restauro della clava è giusto deve esserne
conservata qualche traccia nella statuetta dei Can-
delabri, la cui base è antica, e in fatti in questa sulla
faccia anteriore del puntello, dove questo tocca la base,
è restaurata una larga scheggia rotonda. Un guasto
comune del marmo in un punto così protetto, fra il pun-
tello e la gamba, sarebbe inspiegabile, anche perchè la
statuetta non ha subito danni sensibili, ma ne appaiono
spiegabilissime così l'ubicazione, come la forma, quando
si pensi che appunto lì, presso il piede, contro il pun-
tello, terminava la clava staccatasi e perduta insieme
a tutto il braccio destro.

L'integrazione del tipo Barracco con la destra
appoggiata alla clava può quindi ritenersi sicura. La
tavola III dove è tentata la reintegrazione della sta-
tuetta Barracco, può dare un" immagine approssimativa
della veduta d'insieme dell'originale (4).

(!) N. 544 : Helbig, Fiihrer, I3, n. 293, p. 194 sg. ivi la lette-
ratura anteriore. Fot. Alinari 6562.

(2) Amelung, Valle. Museum, 1, 1903, n. 294, p. 506 sg. e
tav. 52ivi la letteratura anteriore ; Helbig, Fiihrer, l3 n. 77, p. 47.

(3) R. Paribeni, Guida del Museo Naz. Roma, 1920, n. 56,
p. 66; Helbig, Fiihrer, 113, n. 1290, p. 87; Br. Br. tav. 329 C ;
Arndt-Br. tav. 252-253 ; Einzelaufu. 252-253.

(4) In base allo studio fatto la lista delle repliche e dei mo-
numenti sicuramente e direttamente dipendenti dall'originale
policleteo è la seguente :

Statue :

1. Roma, Museo delle Terme, torso n. 11616, testa n. 54226 ;
Torsi :

2. Roma, Palazzo Mattei, cortile : Matz.-Duhn, 1023 ;

3. Copenhagen, Gliptoteca Ny-Carlsberg : La Ghjpt. N.-C.

tav. 49-50;

Teste :

4. Roma : Antiqmrium del Celio, Salone, n. 15 ;

5. Napoli, Museo Nazionale, n. 5610 (bronzo) ;

6. Berlino ; Museo, n. 478 (da erma ?) fig. 2 e 3 nel testo

a Br. Br. 545 ;

*
* *

Si presenta ora la domanda : Herakles o Teseo ? La
clava infatti è attributo comune ai due eroi e nella
gemma di Hyllos e nel piccolo sarcofago di Atene alla
figura non è aggiunta la leontea, ma la clamide, che
appare eccezionalmente in figure di Herakles!1), mentre
è comune in quelle di Teseo ('-). La circostanza che
Policleto ha lavorato certo anche ad Atene (col. (356
sgg.), sede naturale per una statua di Teseo, sarebbe
pure in favore della seconda interpretazione. Anche
in una gemma (3) che, per quanto le piccole propor-
zioni ne rendano incerto l'esame, confrontata con
la pasta vitrea di Berlino surricordata, sembra ripe-
tere la testa del tipo Barracco, oltre la clava è aggiunta
la clamide e non la leontea.

Di contro a tuttociò sta peraltro una serie di cir-
costanze ben più importanti. L'arco e la leontea ag-

Erme :

7. Roma, Vaticano : Museo Chiaramonti, n. 139 : Br. Br.

338;

8. Roma, Luterano, n. 491 : lig. 6 nei tesina Br. Br. 545;

9. Napoli, Museo Nazionale, n. 6154 ;
Statuette :

10. Roma, Vaticano: Galleria dei Candelabri, n. 26!) A ;

11. Roma, Museo Barracco, n. 109 ;

12. Roma, Antiquarium, Salone, s. n.

13. Firenze, Museo del Bargello, s. n.
Gemme :

14. Berlino, Antiquarium, n. 4986.

15. Berlino, Antiquarium. gemma di Hyllos;
Vasi :

16. Londra, Museo Britannico, vaso di Xanthias.

(r) R. Schòne, griech. Relicfs. Lipsia. 1872. tav. XXVII. n. 113
e p. 56 ; Svoronos, athen. Nationalmus. tav. 218, n. 21810. Rilievo
trovato nel teatro di Dionisio raffigurante Athena ed Herakles,
questo caratterizzato dalla sola lava. Lo stesso latto in Svoronos,
op. cit., figg. 206, p. 407. Herakles con la clava e la clamide, an-
ziché la leontea, è raffigurato in un rilievo del Musco arch. di
Venezia della ben nota serie di Herakles davanti alla porta del-
l'Hades. Il rilievo è sopralavorato e l'artista moderno ha mutato
il petaso in una testa di leone, la clamide nella pelle ferina. Anche
sul frontone del tesoro dei Situi a Delfi Herakles appare vestito
della sola clamide, e mentre nel fregio nord ha la pelle leonina,
in quello ovest sarebbe completamente nudo: Bull. Corr.Hell.
(1908) p. 178 sg.

(2) Basti ricordare alcune metope del Tesoro degli Ateniesi
a Delfi : Fouilles de Delphes tav. 38-40; il celebre rilievo Albani
con Teseo, Herakles e Piritoo : Helbig, Fiihrer II3, n. 19o;-i.
p. 447 sg. ; Mon. Lincei, I, tav. II ; il Teseo nell'altorilievo della
scena del teatro di Dioniso ad Atene: Sybel, Sculpt. tu Athen.
p. 337 sg. ; Mon. dell'Istit. IX, tav. 16 ; L!r. Br. tav. 15: e infine
varie delle cosidette lastre Campana : H. v. Rohden, arch. rom.
Tonreliefs der Kaiserz., Berlino, 1911, p. 91, 104, 105, 246.

(3) Furtwàngler, ani. Qemmen, tav. XL, 51 e testo II, p. 194.
 
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