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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0277

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546

il Paris richiamò nuovamente l'attenzione su di esso.
Ma il Paris lo disse opera recentissima della, scuola di
Policleto e parlò di un possibile allievo di Prassitele
e perline di Kul'ranore. TI Mahler lo riportò alla metà
del V see. confrontandolo con l'Hestia Giustiniani e
In Arndl di nuovo al IV see. Non vi è dubbio che
l'unico confronto sicure è quello con l'Hrrtia (ìiiisti-
ninni, non tanto per il motivo del braccio al fianco e
della capigliatura che rinserra il viso, come dice il
Mahler, quanto per l'assoluta identità di l'orine dei due
visi: le due opere devono essere della stessa mano
Abbiamo così una prima prova della, dipendenza di
Policleto dal maestro dell' I lesi in. Giustiniani, dipen-
denza della (piale avremo occasione di rilevare conti-
nue e svariale tracce nella sua attività.

Il motivo del pugno appoggiato al fianco viene ripreso
nella stessa cerchia policletea con il Narcisso (2), ma ap-
poggiato alla gamba portante e combinato con quello
dell'altro braccio puntalo contro un sostegno. Ritor-
nerà molto simile nel saiim in riposo attribuito a Prassi-
tele (s) e nell'Ercole Farnese (*), e. senza l'appoggio,
in varie altre statue celebri posteriori, quali l'Hermes del
Belvedere (3). il Meleagro (°), la Persephone capito-
lina!7) e il principe ellenistico delle Terme (8). I'", poi
comunissimo nella pittura e nei rilievi : basti ricordarli ■
din1 del Museo Barracco, in ciascuno dei quali appare
per ben due volte (9).

(') Non affronto hi questione del nome pU questo scultore,
questione clic tocca Calamidee i ut li i monumenti che per un verso
o per l'altro furono messi in relazione con lui e che tratterò in altra
sede.

(2) Furtwangler, Meisterwerhe, p. 483 sgg. ; Bulle, d. sch.
M. tav. 65 e col. 125 ; Winter, K. in li. 269, 1.

(3) II. Stuart Jone», Capitolin-Catalogue, Oxford, 1912,
p. 350 sg., n. IO e tav. 87 ; Br. Br. tav. 377; Bulle, neh. M.
tav. 66 e col. 129; Winter, K. in II 295, 2; Ducati, fig. Hit a
p. 475.

(4) Vedi nota 1, col. 541.

(5) Amelung, vatic. Museum, II, 1908, n. 53, p. 132 sgg. e
tv. 12; Helbig, Fulwer. I3. n. 142, p. 89 sg.

(°) Amelung, vntic. Museum, II, 1908, n. 10, p. 33 sgg. e tav. 3
e 12; Helbig, Fuhrer, I3, n. 128, p. 79 sgg. ; Br. Br. tav. 386;
limilo, seh. M. col. 479 sg. e fig. 145, col. 484; Winter. K. in B.
301, 2 ; Ducati. lig. 457 a p. 468.

C) Stuart Jones. Capitolin-Catalogue, p. 340sg.. n. 2 e tav. 85;
Br. Br. 359; Einzelaufn. 410,411; Beinach.fiep. 11,664,9; Bulle,
sch. M., col. 284 sgg. e tav. 135.

(8) Helbig, Fuhrer, IP, n. 1347, p. 133 sgg. ; Br. Br. tav. 246,
Arndt-Br. tav. 358-360; Bulle, sch. M., col. 140 sg., e tav. 75:
Paribeni, Guida, etc. n. 457, p. 145 sg. con lig.

(9J Barracco-Helbig, Collect. il. tav. 50 e 53 ; Helbig, Fuhrer,
I3, n. 1116, p. 621 e n. 1130, p. 626.

Monumenti Antichi — Vol. XXVI.

Invece il particolare del pugno appoggiato al fianco
della, gamba piegata quasi scompare dal repertorio della
statuaria e se ne può ricordare solo un esempio elle-
nistico, ma più variato, nel Dioniso in bronzo del Museo
di Napoli che giuoca con la. pantera.

Fra le pitture e i rilievi è pure rarissimo : fra que-
sti ultimi merita, t ut Invia, di essere ricordato il rilievo
greco del Museo Luterano TS.'Ì (a) perchè in esso In
figura di destra, a parte l'aggiunta delVhimalion, per
composizione e per proporzioni ricorda mollo da. vicino
l'Ilerakles. Si tratta dunque di un motivo eccezionale
e pereto tanto più caratteristico dell'Herakles di Po-
licleto.

Naturalmente non dobbiamo pensare che i monu-
menti testé ricordati sieno stati ispirati dall'Herakles
di Policleto, ma. ve ne sono altri nei (piali invece la
sua influenza, diretta, è chiarissima.

Primissimo fra questi la « collimila caelata » dell'Ar-
temision di Efeso (fig. 17) (3) nella quale la figura di
Hermes ripete linea per linea, con lievissime modifica-
zioni (caduceo sostituito alla clava - clamide sul brac-
cio sinistro - lesta, che guarda in alto) l'Herakles di
Policleto. di cui conserva, tinelli' le proporzioni e la,
vigoria di modellato del corpo e molti caratteri della
lesta. La derivazione ha. carattere di evidenza come
raramente è possibile avere nei nostri studi ; se tale pa-
rallelo rafforzi l'attribuzione della «columna celata»
a Prassitele (4) o quella a Scopa (5) o non debba in-
vece far pensare a. qualcuno dei maestri sorti diretta-
mente dalla scuola di Policleto, è questione che non
è il momento di trattare.

f1) Guida Ruesch., n. 817, p.202sg. ; Br. Br. tav. 384. Il mo-
tivo appare anche in una statua, collocata sui balaustri terminali
del Museo Capitolino, e in una statua di grandezza naturale della
Galleria delle statue al Vaticano. Amelung, vatic. Catalog, II.
19iis.ii.407. p. 619 sg., vede una replica di quest'ultima in un
torso del Giardino Barberini a Palestrina e confronta il tipo con
l'Hermes del celebre tamburo di colonna dell'Artemisio di Efeso
per il (piale vedi nota.'!, ma ambedue, per lo stato frammen-
tario e per la mancanza della lesta, non permettono di accertare
se e da (piale originale possono derivare.

(*) Helbig, Fuhrer, IP, 0. 1204, p. 40.

(3) N. H. Smith, Marbles unii bronzea, Londra, 1914, tav. 13 ;
Catalogne, II. Londra. 1900, n. 1206, p. 171 sgg. e tv. XXIII :
Bulle, seh. M., col. 591 e tav. 286.

(*) Springer-Michaelis-Della Seta. Manuale ili Storia del-
l'Arte, Bergamo, 1910. p. 298.

(*) Friederichs-Wolters, Gipsabgusse p. 431 ; Furtwangler,
Meisterwerke, p. 521 sg.

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