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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0279

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549

MONUMENTI l'OLIOLETET

550

mutato il soggetto. Il cercine e soprattutto gli alti cal-
zari fanno ritenere elio si tratti effettivamente di un
Paride e non del noto tipo dell atleta con la palla

CAPITOLO 11.
Il tipo Odescalchi.

Una diligente analisi compiuta su una statua già
degli Odescalchi, passata uegli ultimi anni in America (2),
ha rivendicato definitivamente a Policleto un altro
tipo statuario, di particolare interesse come l'unico nel
quale inni sia applicata la ponderazione caratteristica
delle altre opere del maestro.

Il tipo era noto da tempo (3), ma permaneva sempre
il dubbio se le teste collocate sui (orsi Vaticano 251 (*)
e Odescalchi e"') appartenessero veramente ad essi,
perchè in ambedue parte del collo era di restauro (6).
L'analisi, cui abbiamo accennato, ha tolto ogni dub-
bie : la testa della statua Odescalchi, per sicuri dati di
fatto, l'ornili dalla rottura, dalla qualità del marmo
e dalle sue particolarità di degradazione, appartiene
certamente al torso. Perciò, era, il tipo si affianca agli
altri già noti e possiamo studiarlo con piena sicuroza.

Numerose copie giunte a. noi testimoniano la ri-
nomanza del tipo nell'antichità (7). Fra di esse sono

( M Furtwangler, cine argivische Bronze, 50 Winckelmanns-
progr. Berlino, L890, p. 1334.

(Jl A. VValton, a polyclitan statue ni Wellesley College, in
Amer. Journ. <>[ Ardi., XXII (1918), p. 44 sgg.

(3) Furtwangler, Meisterwerke, p. 493 sgg.; Amelung, vatic.
Musami, II, 1908, p. 414, n. 251 c p. 583 Kg., n. 392 ; (!. Lippold
zu PolykUt, in Jahrbuch XXIII (1908), p. 203 sgg.; Amelung,
in Eimelaufn. testo al n. 1137 : Helbig, Fiihrer, I3, a. 184, p. 118
sg. e n. li»7, p. 129; E. Ghislanzoni, Scavidelle Terme romane a
l'iraic. in \<d. arch. Min. Colonie, 11 (1916), p. 85 sgg. ; L. Ma-
ricini, in Cronaca delle BB. AA., V (1918), p. 29 sg.

(4) Furtwangler, 1. e. ; Amelung vatic. Musami, II, p. 414,
n. 251 ; Lippold 1. c. ; Helbig, Fuhrer, 1= n. 184, p. 118 sg. : fot.
Alinari, n. 26972.

(5) Matz-von Duini, ani. Bildwerke, I. Lipsia. 1881, n. 1000,
p. 286 : A. Wàlton, op. cit.

(6) Il Lippold, op. cit. p. 204. riteneva la testa della statua va-
ticana appartenente al tipo del corpo, ma proveniente da altro
esemplare, e invece sicuramente appartenente la lesta della
statua Odescalchi; l'Amelung, in Eimelaufn. lesto al n. 1137,
escludeva l'appartenenza di ambedue le teste.

(7) Ecco infatti la lista delle repliche sicure :
Statue :

1. Roma, Vaticano; Galleria delle statue, n. 251 (fig. 22);

2. Wellesley (Mass. U. S. A.) Wellesley College, già Ode-

scalchi (lig. 20).

degne di particolare rilievo, per la ricostruzione del
tipo, la statua Odescalchi(fig.20), la statua vaticana 251
(lig. 22) che conserva sui fianchi dei rinforzi, i (piali
permettono di ricostruire con relativa sicurezza il mo-
vimento delle braccia; la, statua acefala pure del Vali-
cano 392 (fig. 24 ) (1 ) unica con piedi, plinto e puntello
antichi, e lilialmente la statua Torlonia 70 (2) che ci
permetterà di identificare l'attributo tenuto dalla
mano sinistra e quindi di conoscere il soggetto rappre-
sentato. Fra le teste eccelli' per finezza di lavoro quella
Ny Carlsbérg (3).

Torsi :

3. Roma Vaticano : Galleria delle statue, n. 392 (fig. 24) ;

4. » » Sala a croce Greca, n. 590 ;

5. » » Quadriportico d'ingresso, s. n. (Me-
leagro) ;

li. Ruma Palazzo Colonna: Eimelaufn., n. 1137(lig. 25);

7. » Museo Tor'onia, n. 7(i.

Test e :

8. Roma Vaticano: Scalone d'ingresso ai Musei (torso

di altro tipo);
'1. Roma .Museo Torlonia. n. 169;

10. Firenze, Gallerie degli Uffizi: Ingresso,s.n.(figg.26-27);

11. Ai.\. Museo: Esperandieii, Recueil qener. des bas-re-

liefs, de. Ili, 249;

12. Zurigo, propr. privata: Amelung, vatic. Musami, 11,

p. 416.

13. Dresda, Albertinuni, n. 1106 ;

14. » ' » n. 1185;

15. Copenhagen', Gliptoteca Ny Carlsbérg, a. 114 ;
10. Pietrogrado, Eremitaggio, n. 351 A:

17. Ne» York, Metr. Museum, già Hocchi p quindi Gia-
comini ; Eimelaufn. u. 2038-39;

Ermi-: :

18". Berlino, Museo n. 177 (doppia i :

l'i. Londra, Coli. Broadlands: Br. Br. tav. 545.

Ritengo opportuno dare qualche notizia di dettaglio sui torsi
vaticani n. 590 della Sala a croce, greca, e s. n. del quadriportico
d'ingresso, perchè poco nuli. Nel primo la. testa è antica ma non
appartenente: inoltre sono di restauro: il collo, il braccio d. da
metà dell'omero, il sin. da sopra il gomito, le gambe da sotto il
ginocchio (la sin. è rotta e mal riconnessa alla coscia), puntello e
plinto. Piccoli rappezzi qua e là. Nessuna traccia di rinforzi.
Il pube sembra sopralavorato. Lavoro superficiale. L'altro è re-
staurato in Meleagro e collocato nella nicchia a destra del can-
cello dei giardini. La testa e antica, ma non appartenente. Sono
invece di restauro: il collo, ambedue le braccia da subito sotto
l'attacco delle spalle, la gamba destra da metà della coscia, tutta
la sin., puntello e plinto. Nessuna traccia di rinforzi. Buona copia.
Anche la. testa Torlonia 469', poco nota come tutti i monumenti
di epici musco, merita qualche parola avendone potuto esaminare
l'originale. Sono di restauro: il naso, le labbra, lo zigomo sin. e
(piasi tutto il collo con il busto.

(') Amelung, vatic. Museum. II. 1908, n. 392, p. 683 sg.

(2) C. L. Visconti, Ics monuments de sculpt. uni. du Musée
Torlonia, Roma, 1886, n. 70, p. 53 sg. e tav. XIX ; Furtwangler,
Meisterwerke, p. 494, nota 1. "Bù,^oBl-JfV JW.lF-

(*) Lippold, in Jahrluch XXIII (1908), tav. d'aggiunta a
p. 204.
 
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