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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0288

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MONUMENTI POLICLETEI

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sibile fissare storicamente il posto dell'Apollo dell'Om-
phalos (l) e perciò manca il punto di riferimento per
datare, sia pure relativamente, il discoforo, ma vedremo
in seguito (Cap: IX ) che tutti i dati storici e formali con-
corrono a collocarlo all'inizio dell'attività di Policleto,
confermando così la sua vicinanza all'Apollo dell'Om-
phalos.

Fig. 26.

Firenze, Galleria degli Ufflsi:

CAPITOLO HL
L' Hermes di Lisimachia.

Uno dei migliori frutti dell'opera di cernita e di-
stinzione fatta negli ultimi anni fra la massa, di monu-
menti dapprima, ritenuti repliche o varianti del dori-
foro, è stata la scoperta di un tipo di Hermes (2).

Di esso si ha ancora una conoscenza molto incom-
pleta, chè del corpo sussiste un solo esemplare, al giar-
dino Boboli (fig. 28), deformato da molte aggiunte
del copista romano (3) e della testa gii esemplari in-

(l) Come è nolo chi lo attribuisce alla scuola attica, chi
alla peloponnesiaca.

(*) J. Sieveking, in Jahrbuch, XXIV (1909), p. 1 sgg.

(3) Questi infatti lo ha trasformato in un gruppo : Hermes
con Dioniso fanciullo ed ha aggiunto una clamide alla figura
principale. L'incertezza sulla composizione di quest'opera era

tegri, quali quelli della statua Boboli, di Pietrogrado (1)
e del Museo Torlonia (2), sono consunti dalle intem-
perie o di lavoro scadentissimo oppure quasi irricono-
scibili, perchè deformati da sopralavorazioni, mentre
quello bellissimo di Boston (3), unico di buona fattura
e con la superfìcie ben conservata, è frammentario, man-
cando di tutta la parte supcriore della testa (fig. 29).

Malgrado tanto disfavore di circostanze non vi è
dubbio che anche questa volta ci troviamo dinanzi a
un'opera originale indipendente, non ad un rifaci-
mento romano del doriforo.

Erano sorti dubbi circa la legittimità dell'attribu-
zione a, Policleto perche nelle tavole pubblicate dal
Sieveking e desunte da fotografie non dell'originate,
ma di un calco, alcuni elementi della testa, di Boston
risultavano tanto accentuati e inaspriti da far pensare

tale che II. Brising, Images classiques, Stoccolma, 1913, p. 210
sgg., pur ammettendo possibile l'ipotesi del Sieveking, ricono-
sceva l'Hermes di Policleto nella statua L99 di Berlino e in altra
affine di Lansdowne House.

(') Kieseritzky, Catalogo, n. 17!); Sieveking, op. cit. figg. 4-5.

(a) (.'. L. Visconti, Le Musée Torlonia, Roma, 18S4, n. 475,
p. ;S5,S e tav. 122 ; Sieveking, op. cit. fig. ti.

Sieveking, op. cit. e tavv. I—II ; S. Reinach, in Gaz. dea
beaux urta, 1911, p. 251 ; L. D. Caskey, in Amar. Jqurn. of. Ardi.
XV (1911), p. 215 sg. e tav. VI.
 
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