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Accademia Nazionale dei Lincei <Rom> [Hrsg.]
Monumenti antichi — 26.1920

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Anti, Carlo: Monumenti policletei
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https://doi.org/10.11588/diglit.12554#0305

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601

MONUMENTI POLICLETEI

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dovrebbero darci delle opere sicure di ben quattro artisti,
combinazione fortunata come nessun'altra nella storia
dell'arte antica, sono invece causa di continui errori
e di sempre maggiore confusione. La fonte principale
degli errori sta indubbiamente nella circostanza disgra-
ziata elle di due delle amazzoni, nelle quali si crede
di poter vedere le opere dei maestri ricordati, non
conosciamo la testa e cioè la parte stilisticamente più
individuale. È probabile quindi che la disputa non ces-
serà o, per lo meno, che non si avrà un relativo ac-
cordo fra ^li studiosi, se prima la sorte di uno scavo
o una felice scoperta di museo, non ci darà una replica
di tali teste. Tuttavia, a mio parere, la tradizione lette-
raria e il materiale monumentale nolo finora, offrono
già vari dati di fatto espliciti e ben solidi, così da per-
mettere un giudizio notevolmente sicuro. Ritengo anzi
che le eventuali scoperte avvenire non potranno che
confermare la soluzione del problema che io accetto,
e condannare eerte recentissime soluzioni le quali,
fidano su un metodo, che, mentre vorrebbe essere la
quintessenza della finezza, altro non è che bisantini-
smo, per il quale nell'analisi del particolare viene com-
pletamente perduta la visione dell'insieme dell'opera.
Occorre rifarsi alla tradizione e ai monuménti.

Dice Plinio (N. E. XXXIV, 53): « Venere aiitèm
in certamen laudatissimi quamquam diversis aetatibus
geniti, quohiam fcccrant amazzonas, quae cum in tempio
Dianae Ephesiae dicarentur, placuit ch'ai probatissiniam
ipsonuu artificum qui praesentes emnt judicio, cum
apparuit, cavi esse quatti omnes secundam a sua quisque
judicassent ; haec est Polycliti, prQXuma ab ea Phidiaé,
tertia Cresilae, quarta Cydonis, quinta Phradmonis ».

Il nome di Cidone, sconosciuto alla storia dell'arte
e derivato evidentemente dall'etnico di Cresila, è do-
vuto ad un errore risalente forse alla fonte di Plinio
e deve essere tolto ; così i concorrenti si riducono a
quattro (1).

(1) H. Brunii, Gesch. der gr. Kiinstler, l. |>. 261. Il tentativo
rti F. Noack, in Jàhrbuch, XXX (1915), p. 177, di mantenere il
numero di cinque amazzoni sostituendo a « Cydonis » uno » Stfon-
gylionis » è artificioso e senza fondamento. La sua ipotesi, dato
pure che sia possibile filologicamente (ibid., nota 2) non lo è certo
logicamente. Non si deve poi dimenticare che nei nostri musei
si possono identificare quattro e non cinque tipi di amazzoni
certo in relazione fra di loro, e quindi, per accettare l'ipotesi
del Noack, bisognerebbe anche suppone che dei quinto tipo
non sia giunta a noi nessuna replica, cosa possibilissima, ma
sempre ipotetica.

Questo passo da alcuni è stato ritenuto credibile in
ogni parte, da altri è stato giudicato in blocco una
storiella da ciceroni, senza fondamento. A parte questi
estremi, esaminando i singoli elementi in esso conte-
nuti al confronto dei monumenti, della t l'adizione e della
critica, è possibile assodare alcuni punti ben sicuri.

« Alle quattro amazzoni ricordate ila Plinio corri-
spondono nei nastri musei quattro tipi statuari ili amaz-
zoni, identici nelle proporzioni e certo in relazione fra
di loro per evidenti analogie ili composizione ».

Essi sono noti specialmente pei' la statua con il
nome di Sosiclo al Museo Capitolino (tipo Capitolino
fig. 38) (1), per la statua Mattei nella Galleria delle
Statue al Vaticano (Tipo Mattei, fiu. o(J) (-), per la
statua n. 7 del Museo di Berlino (tipo Berlinese,
fig. 401 (3) e per una statua di Villa Pampini] a Roma
(tipo Pamphilj, fig. 41)(4).

Sull'originalità dei primi tre tipi non vi è general-
mente discussione ; il tipo Pamphilj invece, essendo-

(!) 11. .Stuart Jones, Capitolin-CalAhgue, p. 269 sg. n. 33 e
tav. 72 ; Bulle, d. seh. M.. col. 305. e tav. 143 : Br. Br. tav. 34!);
Winter, K. in B., 256, 1 e 2; Ducati, Arte Classica, p. 378 sgg.
e fig. 368.

(2) Am'elung, valicanisches Museum, II. 1908, n. 265, p. 153
sgg.; Helbig, Fuhrer, F, n. 192, p. 124 sgg. ; Bulle, d. seh. M..
tav. 145 e col. 306 ; Br. Br. tav 350 : Winter, K. in I!., 256 . 4 e 6 ;
Ducati, Arte Classica, loc. cit. e tig. 369

(3) Beschreib~ung der antiken Sculpturen in Berlin, Berlino.
1891, n. 7, p. 8 sg. ; Bulle, d. sdì. .V., col. 306 e tav. 144; Br. Br.
tav. 348; Winter, K. in B., 256, 7; Ducati, Arte Classica^ Inc. cit.
e fig. 367. La lista delle repliche può essere cosi compilata:

Statue :

1. Roma, Vaticano, Braccio Nuovo, n. 71.

2. Londra, Collezióne Lansdovme ;

3. Berlino, Museo, n, 7 ;

4. Copenhagen, GUploteca Ny-Carlsberg, n. 54, già Sciarra.

5. Wiirtlitz, Castello.
Torsi :

6. Roma, Tenne di Caracolla, Matz-Duhn, ti. 943. = ?
Barracco, n. 102-103;

7. Oxford. Università.
Testi-: :

8. Roma. Vaticano : Muso Chiaramonti, n. :
'.t. Londra, Museo Britannico, n. 150:

10. Berlino. Museo, n. 8 :

11. Providence ti*. S. A.), Rhode lsland School of Design:
A. J. of A. 1917. p. 353. fig. 4.

(») Miehaelis. in Jàhrbuch, 1(1886), p. 16; Mat/.-v. Duini [,
1881, n. 946, p. 255 : Reinàch, rép. I. 304, L208 1! : Furtwangler,
Masterpieces, p. 130 e lig. a p. 12!): Amelung, in beri, philol. Il'»-
chensr.hr., 1902, p. 276 ; Noack, in Jàhrbuch, XXX 11915), p. 177,
nota 3.
 
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